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La Società delle Nazioni (francese: Société des
Nations; inglese: League of Nations; spagnolo: Sociedad de
Naciones), in sigla SDN, anche conosciuta come Lega delle Nazioni,
è stata la prima organizzazione intergovernativa avente come
scopo quello di accrescere il benessere e la qualità della
vita degli uomini. Il suo principale impegno era quello di prevenire
le guerre, sia attraverso la gestione diplomatica dei conflitti che
attraverso il controllo degli armamenti.
La Società delle Nazioni fu fondata nell'ambito della
Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 – formalmente il 28
giugno 1919 con la firma del Trattato di Versailles del 1919 – e fu
estinta il 19 aprile 1946 in seguito al fallimento rappresentato
dalla seconda guerra mondiale e alla nascita, nel 1945, di
un'organizzazione con identico scopo, le Nazioni Unite. Il
fallimento rappresentato dalla seconda guerra mondiale fu
così grande che si pensò infatti ad una nuova
organizzazione. Anche perché uno dei principali attori
positivi della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti, non ne era
membro nonostante fu proprio un suo presidente, Thomas Woodrow
Wilson, il maggiore promotore della Società delle Nazioni.
Impegno per il quale Woodrow Wilson nel 1919 fu insignito del premio
Nobel per la pace.
Le conquiste diplomatiche che si raggiunsero con la Società
delle Nazioni – nonostante mancasse di proprie forze armate e
perciò spettasse alle grandi potenze economico-militari il
compito di imporre le risoluzioni politiche e le sanzioni economiche
da essa deliberate fornendo, quando necessario, un esercito –
rappresentarono comunque un deciso passo avanti rispetto al secolo
precedente.
Storia
Antefatti
Un primo riferimento filosofico ad una concezione pacifistica delle
comunità sovranazionali si può trovare nella celebre
opera politica di Immanuel Kant del 1795 Per la pace perpetua in cui
il filosofo tedesco propose un proprio progetto di ordinamento
giuridico a tutela della pace mondiale.
A partire dalla Convenzione di Ginevra del 1864 si sviluppò
un movimento diplomatico internazionale a carattere pacifista che
raggiunse la sua massima espressione nella Convenzione dell'Aia del
1907, un trattato internazionale nato nell'ambito della Conferenza
di Pace dell'Aia del 1907, la seconda dopo quella del 1899.[3] La
Confederazione degli Stati dell'Aia, come il giurista e pacifista
neokantiano Walther Schücking chiamò gli Stati aderenti
alla Convenzione dell'Aia del 1907, costituì un'alleanza
globale che ambiva al disarmo parziale e alla guida diplomatica
delle contese fra le nazioni.
Nascita della Società delle Nazioni
In seguito al fallimento della Convenzione dell'Aia del 1907
rappresentato dallo scoppio della prima guerra mondiale, l'idea
della Società delle Nazioni sembra essere nata dal politico
inglese Edward Grey che all'epoca ricopriva nel Regno Unito la
carica di Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del
Commonwealth. L'idea fu in seguito adottata dal Presidente degli
Stati Uniti d'America Thomas Woodrow Wilson e dal suo consigliere,
il Colonnello Edward M. House, i quali videro in essa lo strumento
per evitare eventi sanguinari come la prima guerra mondiale,
all'epoca ancora in corso. L'idea fu infatti inserita da Woodrow
Wilson nei Quattordici Punti, il discorso che Woodrow Wilson tenne
l'8 gennaio 1918 davanti alle due camere del Congresso degli Stati
Uniti riunite in seduta comune. Nello storico discorso il presidente
statunitense espose la sua strategia per porre termine alla prima
guerra mondiale e gettare le basi per una pace mondiale stabile e
duratura. Tale strategia ispirò la sua azione nella
Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920, la riunione in cui al
termine della prima guerra mondiale gli Stati che vi avevano
partecipato fissarono i termini della pace.
La delegazione statunitense a Versailles (al centro il Presidente
degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson)
La proposta di Woodrow Wilson di creare un'organizzazione
sovranazionale a salvaguardia della pace mondiale fu accettata dalla
Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 il 25 gennaio 1919. Il
compito di redigere lo statuto dell'organizzazione, la Convenzione
della Società delle Nazioni, fu affidato ad una speciale
commissione. Come presidente della commissione fu scelto lo stesso
Woodrow Wilson assecondando il suo volere. Oltre al presidente
statunitense la commissione annoverava tra i suoi membri Edward M.
House (Stati Uniti), Robert Cecil e Cecil Hurst (Regno Unito),
Léon Bourgeois e Ferdinand Larnaude (Francia), Vittorio
Emanuele Orlando e Vittorio Scialoja (Italia), Makino Nobuaki e
Chinda Sutemi (Giappone), Paul Hymans (Belgio), Wellington Koo
(Cina), Jayme Batalha Reis (Portogallo), Milenko Radomar Vesnitch
(Serbia).
Una forma definitiva dello statuto della Società delle
Nazioni fu approvata il 28 aprile 1919 ed inserita nella prima parte
del Trattato di Versailles del 1919 (articoli 1-26). Il trattato fu
firmato nella Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles
(Versailles, Francia) il 28 giugno 1919 da 44 Stati (31 di essi
avevano preso parte alla prima guerra mondiale al fianco della
Triplice Intesa).
Nonostante fossero stati proprio gli sforzi del presidente
statunitense Woodrow Wilson a far nascere la Società delle
Nazioni, gli Stati Uniti non vi aderirono mai a causa
dell'opposizione che fece il Partito Repubblicano al Senato (di
particolare influenza fu l'azione dei politici Henry Cabot Lodge,
del Massachusetts, e William E. Borah, dell'Idaho) impedendo la
ratifica del Trattato di Versailles del 1919.
Inizio dei lavori
I lavori della Società delle Nazioni ebbero ufficialmente
inizio il 10 gennaio 1920 a Londra (Regno Unito), città
scelta inizialmente come sede della neonata organizzazione
internazionale. In tale data entrò in vigore il Trattato di
Versailles del 1919 con il riconoscimento ufficiale dell'avvenuta
ratifica da parte degli Stati che lo avevano firmato il 28 giugno
1919 (come detto gli Stati Uniti non lo ratificarono). Tale
riconoscimento ufficiale è considerato l'atto che pose
ufficialmente termine alla prima guerra mondiale.
Pochi giorno dopo, il 16 gennaio 1920, a Parigi (Francia) si
riunì per la prima volta il Consiglio della Società
delle Nazioni, uno dei tre principali organi in cui fu strutturata
la Società delle Nazioni.
Il 1º novembre 1920 la sede della Società delle Nazioni
fu spostata da Londra a Ginevra (Svizzera), nel Palazzo Wilson, dove
il 15 novembre dello stesso anno fu tenuta la prima Assemblea
Generale con le rappresentanze di 41 nazioni. A seguito del Concorso
per il Palazzo delle Nazioni bandito nel 1927, tra il 1931 e il 1937
fu realizzata a Ginevra una nuova e sontuosa sede, il Palazzo delle
Nazioni (oggi sede di uno dei principali uffici delle Nazioni
Unite), utilizzata già a partire dal 1936 a lavori non
completamente ultimati.
Successi diplomatici negli anni '20 e '30
Generalmente si considera fallimentare il progetto della
Società delle Nazioni di realizzare l'effettivo disarmo, di
prevenire le guerre, di orientare i conflitti mediante la diplomazia
e di migliorare lo stato sociale delle nazioni del mondo. Furono
però raggiunti anche diversi successi diplomatici in vari
territori.
Isole Åland
Le Åland sono un arcipelago di circa 6.500 isole a metà
strada tra la Svezia e la Finlandia, all'ingresso del Golfo di
Botnia. La maggioranza assoluta della popolazione parla come lingua
madre lo svedese, ma nel 1809 la Svezia fu costretta a cedere sia le
isole che la Finlandia all'Impero Russo. Quando però la
Finlandia nel dicembre del 1917, a seguito delle sommosse scoppiate
in Russia durante la rivoluzione di ottobre, dichiarò la
propria indipendenza, gli abitanti delle Åland manifestarono
la volontà di tornare ad esser parte della nazione svedese;
la Finlandia però non riconobbe le loro ambizioni, ritenendo
che le isole spettassero alla nazione finlandese perché
già parte del Granducato di Finlandia, formato nel 1809 e
là incluse dall'impero russo. Il governo svedese espose il
problema alla Società delle Nazioni nel 1921 e dopo attente
considerazioni la Società stabilì che le isole
sarebbero rimaste alla Finlandia, ma avrebbero avuto un governo
locale autonomo, per scongiurare una possibile guerra tra le due
nazioni.
Albania
Il confine tra Albania e Jugoslavia rimase conteso già dal
1919, a seguito della Conferenza di pace di Parigi, e la Jugoslavia
occupò militarmente alcuni territori albanesi. Dopo degli
scontri con le locali comunità shqipetare, l'esercito
jugoslavo continuò l'avanzata. La società delle
Nazioni inviò così una commissione speciale che
risolse il conflitto in favore dell'Albania e ristabilì i
confini originari.
"Vota per la Polonia e sarai libero": manifesto di propaganda
politica durante il plebiscito in Slesia
Alta Slesia
Il trattato di Versailles stabilì che nella Slesia venisse
indetto un plebiscito per determinare se i territori dovessero esser
parte della Germania o della Polonia.
La discriminazione contro i polacchi portò ad alcune rivolte
e infine alle prime due Insurrezioni della Slesia. I risultati del
plebiscito raccolsero una maggioranza di voti per il ritorno della
Slesia alla Germania (59.6%, circa 500.000 persone), portando alla
terza insurrezione della Slesia nel 1921. Fu richiesto l'intervento
della Società delle Nazioni; nel 1922 un'indagine durata una
settimana stabilì che la terra doveva essere divisa e la
decisione fu accettata sia dalla Germania sia dalla Polonia, sia
dalla maggior parte della popolazione locale.
Memel
La città portuale di Memel (oggi Klaipėda), e la regione
circostante, furono affidate al controllo della Società delle
Nazioni dopo la fine della prima guerra mondiale e fu governata da
un generale francese per tre anni. Nonostante la maggior parte della
popolazione fosse principalmente composta da tedeschi, la confinante
Lituania rivendicò il territorio interessato, e lo invase nel
1923. La Società delle Nazioni concesse il territorio attorno
alla città al governo lituano, ma impose che i principali
sobborghi e il porto divenissero una zona internazionale evitando
guerre o interventi armati diretti.
Grecia e Bulgaria
Dopo un incidente militare ai confini fra Grecia e Bulgaria,
avvenuto nel 1925, le truppe greche invasero i territori bulgari.
Sperando nell'intervento della Società delle Nazioni la
Bulgaria oppose una semplice resistenza entro i propri confini
nazionali: così la Società delle Nazioni
condannò l'aggressione della Grecia e impose il ritiro di
tutte le armate entro i confini originari.
Saarland
La Saarland era una provincia formata da parte dell'antica Prussia e
del Palatinato del Reno che fu costituita e posta sotto il controllo
della Società delle Nazioni dopo il trattato di Versailles.
Si stabilì che i giacimenti minerari passassero di
proprietà alla Francia per un periodo di quindici anni,
durante i quali la regione sarebbe stata amministrata da un governo
della Società delle Nazioni. La Saarland fu così
amministrata economicamente dalla Francia, e politicamente
dall'organizzazione ginevrina. Scaduti i quindici anni sarebbe stato
indetto un plebiscito per determinare se il territorio e le
popolazioni ivi residenti dovessero appartenere alla Germania, alla
Francia, o sarebbero rimaste sotto l'amministrazione della
Società delle Nazioni. Il 90.3% dei votanti si espresse in
favore dell'annessione alla Germania, nel 1935, tornando ad essere
territorio tedesco.
Mossul
La Società delle Nazioni risolse inoltre nel 1926 un
conflitto fra Iraq e Turchia per il controllo della provincia
ottomana di Mossul. Secondo il Regno Unito, che fu uno stato
mandatario in Iraq dal 1920, Mossul spettava al nuovo stato
mesopotamico anziché alla Turchia, che invece reclamava il
territorio come parte essenziale dei suoi confini nazionali. Una
commissione di tre persone fu inviata nella regione nel 1924 per
studiare la situazione e consigliò quindi di annettere la
regione all'Iraq affinché fossero garantiti i diritti del
popolo curdo, imponendo ancora un mandato britannico in medioriente
per altri 25 anni. Il Consiglio della Società delle Nazioni
fece propria l'opinione della commissione e decise il 16 dicembre
1925 di assegnare Mossul all'Iraq. Seppur la Turchia avesse
accettato il ruolo della Società delle Nazioni come mediatore
internazionale nel 1923 col trattato di Losanna, rifiutò il
provvedimento e quindi Gran Bretagna, Iraq e Turchia fecero un
trattato autonomo il 5 giugno 1926 che comunque adottò i
provvedimenti della Società delle Nazioni.
Colombia e Perù
Dopo una serie di conflitti all'inizio del XX secolo fra Colombia e
Peru per stabilire i rispettivi confini, i peruviani riuscirono ad
impossessarsi della città di Leticia il 1º settembre del
1932. Dopo mesi di scontri diplomatici le due nazioni accettarono la
mediazione della Società delle Nazioni e un provvisorio
accordo fu firmato da entrambe le parti nel maggio del 1933,
stabilendo che la Società delle Nazioni assumesse il
controllo dei territori conflittati, per risolvere diplomaticamente
la disputa. Nel maggio dell'anno seguente fu firmato un definitivo
trattato di pace che prevedeva il ritorno di Leticia alla Colombia.
Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania
A seguito della occupazione militare totale degli Stati Baltici e
della guerra intentata alla Finlandia, l' Unione Sovietica venne
espulsa dalla Società delle Nazioni nel 1939.
Estinzione della Società delle Nazioni
Dopo una serie di notevoli successi e alcuni primi fallimenti negli
anni venti e trenta, la Società delle Nazioni fu incapace di
prevenire le aggressioni delle potenze dell'Asse degli anni trenta.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale dimostrò poi
definitivamente che non era più possibile sostenere con
successo i propositi di pace della Società delle Nazioni e
quindi, alla fine della guerra, al suo posto furono istituite le
Nazioni Unite le quali ereditarono molte delle agenzie e delle
commissioni della Società delle Nazioni. Per un breve periodo
si pensò di continuare l'attività della Società
delle Nazioni parallelamente a quella delle Nazioni Unite. Senza
l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, e con la Germania, l'Italia e
il Giappone tra i vinti della seconda guerra mondiale, tale
proposito risultò però inattuabile.