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Sherlock Holmes è un personaggio letterario creato da
Sir Arthur Conan Doyle alla fine del XIX secolo, protagonista di
romanzi e racconti appartenenti al genere letterario del giallo
deduttivo, il cui iniziatore fu Edgar Allan Poe con il suo Auguste
Dupin.
Appare per la prima volta in Uno studio in rosso (1887).
Comparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti, il personaggio
è assurto al ruolo di icona della letteratura gialla,
superando di gran lunga la fama del suo stesso creatore. Conan Doyle
riversa nelle sue storie anche la sua passione per la letteratura
del terrore e del mistero, come si deduce dalla lettura del romanzo
Il mastino dei Baskerville o il racconto Il vampiro del Sussex. Le
origini di Holmes non vengono rivelate da Doyle, che fa soltanto
brevi accenni al passato dell'investigatore.
Le avventure di Holmes sono raccontate, nella loro quasi
totalità, dal suo amico e biografo, dottor John Watson, una
sorta di alter ego dello stesso Conan Doyle (anch'egli laureato in
medicina), che così descrive il detective:
Descrizione fisica
«[...] il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso
sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e
decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo
d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di
scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco
straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare
quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua
filosofia. »
(da La scienza della deduzione, secondo capitolo di Uno studio in
rosso)
.
Descrizione psicologica e abilità
Holmes risulta quindi essere una persona molto attiva già
dalla prima descrizione in cui le sue caratteristiche fisiche ne
tracciano un quadro preciso, che verrà poi ben delineato nel
corso di questo primo romanzo, Uno studio in rosso, nel quale Holmes
dà sfoggio delle sue abilità deduttive, descrivendo
minuziosamente la sua attività di consulente investigativo,
ovvero di ultima speranza per coloro che sono bloccati in casi
apparentemente insolvibili.
[...]
Altre caratteristiche salienti di Holmes sono la grande conoscenza
del tessuto criminale londinese, al cui interno aveva numerosi
informatori (in genere ragazzini), e le sue grandi doti
trasformiste, che lo aiutano nella raccolta di molte prove per la
risoluzione dei suoi complicati casi. Holmes possiede un cane
segugio, che in certi racconti è utile alla soluzione del
caso. Sherlock Holmes è estremamente scettico sul paranormale
e l'irrazionale (nonostante il suo autore Conan-Doyle fosse un
appasionato di spiritismo), come si vede ad esempio ne Il mastino
dei Baskerville, ma non si sa quali siano le sue credenze religiose,
sempre che ne abbia. Si sa da alcuni racconti che la sua famiglia
d'origine è cattolica, ma sono argomento dibattuto tra i fan
le sue idee sull'argomento.
Rapporti con altre persone
Holmes ha un buon rapporto solo con il dr. Watson, mentre appare
emotivamente molto distaccato e disinteressato dagli altri. Tende,
poi, a mantenersi lontano affettivamente dalle donne, e questo per
mantenere la mente sempre lucida e sgombra da pensieri inutili e
svianti ("l'amore è un'emozione, e tutto ciò che
è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di
sopra di tutto." da Il segno dei Quattro). Solo nel racconto Uno
scandalo in Boemia Holmes mostra di provare una grande ammirazione
per Irene Adler, l'unica donna che sia mai riuscita a ingannarlo, ma
tale sentimento non può essere definito amore. Inoltre,
questo incontro (o scontro) con una donna intelligente da parte di
Holmes, alleviano leggermente la sua leggera sfiducia nel genere
femminile. Holmes si mostra abbastanza misogino in molti casi, anche
se non sappiamo molto della sua vita personale in senso stretto.
Nutre, poi, una certa diffidenza sulle tecniche investigative di
Scotland Yard, divertendosi alle spalle dell'Ispettore Lestrade, pur
aiutandolo soprattutto per soddisfazione personale.
Dipendenze
Holmes ha poi un difetto che, con il prosieguo della serie viene via
via cancellato da Doyle: ogni volta che cade in uno stato di
inattività, per combatterne la depressione e mantenere la sua
mente in movimento, fa uso di cocaina e morfina, a seconda della
crisi in cui si trova coinvolto:
«Sherlock Holmes tolse dalla mensola del caminetto una
bottiglia e una siringa ipodermica da un lucido astuccio di
marocchino. Con dita lunghe, bianche e nervose, fissò
all'estremità della siringa l'ago sottile e si
rimboccò la manica sinistra della camicia. I suoi occhi si
posarono per qualche attimo pensierosi sull'avambraccio e sul polso
solcati di tendini e tutti punteggiati e segnati da innumerevoli
punture. Infine si conficcò nella carne la punta acuminata,
premette sul minuscolo stantuffo, poi, con un profondo sospiro di
soddisfazione, ricadde a sedere nella poltrona di velluto. »
(da Saggio di scienza deduttiva, primo capitolo di Il segno dei
quattro)
Successivamente tale dipendenza sarà sostituita dalla pipa
(anche in questo con un certo disappunto da parte di Watson,
perché arriva, soprattutto per le indagini più
complesse, ad affumicare completamente il soggiorno del loro
appartamento).
La finta morte di Holmes e il suo ritorno
Il personaggio e il suo successo segnarono profondamente la carriera
di scrittore di Doyle, tanto che dopo avere narrato ne L'ultima
avventura la morte di Holmes, nel corso di un duello con
l'arcinemico Moriarty presso le cascate di Reichenbach, fu costretto
prima a realizzare un romanzo, Il mastino dei Baskerville,
ambientato prima della sua morte, avvenuta nel 1891, quindi, grazie
al fatto che il corpo del geniale investigatore non venne mai
ritrovato, lo fece ritornare vivo e vegeto in attività ne
L'avventura della casa vuota, ambientata nel 1894: tre anni di buio
in cui Holmes si tiene nascosto, aiutando in gran segreto il governo
britannico.
Ritiro
Dopo una carriera lunga ben 23 anni, 17 dei quali in collaborazione
con Watson, Holmes si ritira prima nel Sussex a studiare
l'apicoltura, quindi in una fattoria a cinque miglia da Eastbourne,
dedicandosi alla filosofia e all'agricoltura, non prima di aver
aiutato l'Inghilterra nel corso della Prima guerra mondiale, come
agente del governo.
Il metodo scientifico
«Non c'è alcun ramo delle scienze investigative
così poco praticato, eppure tanto importante, qual è
l'arte d'interpretare le orme.»
(Sherlock Holmes. Da "Uno Studio in rosso")
Il detective di Baker Street è il primo, se non ad applicare
effettivamente, a rendere popolare la criminologia, cioè
l'applicazione del metodo scientifico alle investigazioni criminali.
Holmes pone alla base una certa differenza tra l'osservazione dei
particolari e la deduzione. Egli considera questi due aspetti come
distinti, poiché l'osservazione porta ad alcune preliminari
conclusioni, ma solo con la conoscenza di alcuni aspetti della
vicenda si possono trarre delle conclusioni definitive. Tale metodo
deriva direttamente da quello del dott. Joseph Bell, insegnante di
Conan Doyle, che nella diagnosi medica propugnava prima l'attenta
osservazione dei dettagli, poi la conclusione basata sulla raccolta
di prove inoppugnabili.
Il metodo di Holmes è spesso basato sulla raccolta sul campo
di prove e indizi, cosa che lo differenzia nettamente dal fratello
Mycroft, comparso per la prima volta in L'interprete greco, in grado
di risolvere, lui sì, un'indagine senza mai muoversi dalla
propria residenza. Sherlock afferma che le capacità deduttive
del fratello sono addirittura superiori alle proprie, ma che Mycroft
non le impiega per pigrizia (dato che non si sposta mai più
di poche centinaia di metri da casa).
Holmes pone infine una certa, importante differenza tra il vedere e
l'osservare, dove solo l'abilità di cogliere i particolari
può essere affinata con l'abitudine e l'esercizio.
[...]
Il personaggio creato da Conan Doyle è stato un punto di
riferimento per molti dei successivi detective delle opere di
fantasia, tra i quali Hercule Poirot, Ellery Queen, Nero Wolfe.
Esempi più recenti sono anche Guglielmo da Baskerville
protagonista de Il nome della rosa di Umberto Eco, Conan Edogawa
protagonista del manga Detective Conan di Gosho Aoyama, il cui nome
è un evidente riferimento all'autore Doyle e i detective Elle
e Near del manga e anime giapponese Death Note, che traggono
evidentemente ispirazione da Sherlock Holmes per quanto riguarda i
loro metodi deduttivi e diagnostici delle situazioni investigative
anche più complesse. Inoltre, una delle identità
assunte da Elle, quella inglese, corrisponde a Erald Coil, il cui
cognome sembra la contrazione di Conan Doyle. Grazie alla
popolarità dei racconti di Doyle e delle opere derivate, il
nome "Sherlock Holmes" o anche solo "Sherlock" è diventato
quasi sinonimo o antonomasia di "investigatore geniale".