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Dichiarazione politica, poi sistema politico che regolò la
vita dei principali Stati europei dal 1815 al 1830. La
dichiarazione, firmata a Parigi il 26 settembre 1815 da Alessandro I
di Russia, Federico Guglielmo I di Prussia e Francesco I d’Austria,
fu voluta dallo zar e affermò il principio che i tre sovrani,
rappresentanti delle confessioni ortodossa, protestante e cattolica,
dovevano restare sempre uniti come fratelli e governare i popoli con
paterna sollecitudine per alimentare in essi lo spirito di
fratellanza evangelica e l’amore della religione, della pace, della
giustizia. In seguito aderirono anche i re di Francia, dei Paesi
Bassi, di Svezia e di Sardegna; non aderirono invece Pio VII e il
principe reggente d’Inghilterra. Tuttavia il ministro degli esteri
britannico R.S. Castlereagh promosse il rinnovamento (20 novembre
1815) della quadruplice alleanza con Austria, Prussia e Russia del
1° marzo 1814, che fu la base concreta della cosiddetta politica
dei congressi condotta poi dalle potenze alleate. L’apogeo della S.
è rappresentato dalla repressione dei moti italiani del
1820-21 e dalla campagna spagnola del 1823. Entrò in crisi
con la rivoluzione francese del 1830.