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Attore (Fano 1871 - Milano 1953); esordì come filodrammatico;
scritturato da E. Novelli, fu poi nella compagnia
Talli-Gramatica-Calabresi, dove si affermò interpretando per
la prima volta Aligi nella Figlia di Iorio di D'Annunzio.
Formò ben presto sue compagnie, recitando Shakespeare e
soprattutto gli scrittori francesi del boulevard, che maggiormente
gli assicurarono il successo: Bernstein e Bataille, Nozière,
De Flers e Caillavet, più tardi Amiel, Savoir, Guitry,
Achard. Fu tra i primi e maggiori interpreti pirandelliani (Il
piacere dell'onestà; Il gioco delle parti; Enrico IV; Tutto
per bene; Non si sa come). Attore dalla linea impeccabile, dalla
voce ricca di sfumature e di echi, le sue interpretazioni, col
passare degli anni, acquistarono sempre più in suggestione e
compiutezza. Dopo la seconda guerra mondiale portò nei teatri
di tutto il mondo le sue due ultime e più alte
interpretazioni: Assassinio nella cattedrale di Th. S. Eliot e i
Dialoghi di Platone. Ha lasciato note e ricordi e una serie di
caricature di attori (disegnate per la rivista teatrale Il piccolo
Faust).
*
Wikipedia
Ruggero Ruggeri (Fano, 14 novembre 1871 – Milano, 20 luglio 1953)
è stato un attore teatrale e attore cinematografico italiano,
uno dei più "aristocratici", tra fine Ottocento e inizio
Novecento.
Biografia
Formatosi con Ermete Novelli e Claudio Leigheb, rappresentò
la rottura con la recitazione istrionesca dell'Ottocento,
contrapponendovi una rigorosa sobrietà di recitazione e solo
compiacendosi, talvolta, di una certa stilizzazione del gesto. La
sua voce profonda dai molti colori resta storica.
Celebre rimase la sua interpretazione del personaggio di Aligi ne La
figlia di Jorio di Gabriele D'Annunzio, di cui fu il primo
interprete e che riprese anche a distanza di trent'anni sul
palcoscenico del Teatro Argentina di Roma nella celebre messa in
scena nell'ottobre del 1934 affidata alla regia di Luigi Pirandello
assistito da Guido Salvini, con Marta Abba prima attrice e scene e
costumi di Giorgio De Chirico; ma soprattutto eccelse nei tormentati
personaggi di parecchi drammi di Pirandello, come Enrico IV, dei
quali spesso fu il primo interprete.
Capocomico e primo attore accanto alle maggiori attrici del momento,
come Emma Gramatica, Marta Abba, Lyda Borelli e Wanda Capodaglio,
venne apprezzato anche all'estero ove fece fortunate tournée.
Il cinema
Si dedicò anche al cinema senza però sottrarsi ad una
impostazione prettamente teatrale.
Tra i film da lui interpretati, notevole è La vedova, tratta
dal romanzo di Simoni, I promessi sposi in cui impersonava il
Cardinale Borromeo, e Sant'Elena, piccola isola (1943), nel quale
diede vita ad un patetico Napoleone Bonaparte.
Inoltre prestò la sua voce al crocefisso in Don Camillo
(1952) e Il ritorno di Don Camillo (1953).
Filmografia
Il principe dell'impossibile, regia di Augusto
Genina (1919)
Papà Lebonnard, regia di Jean de Limur
(1939)
La vedova, regia di Goffredo Alessandrini (1939)
Il documento, regia di Mario Camerini (1939)
Una lampada alla finestra, regia di Gino Talamo
(1940)
I promessi sposi, regia di Mario Camerini (1941)
Se non son matti non li vogliamo, regia di Esodo
Pratelli (1941)
Quarta pagina, regia di Nicola Manzari (1942)
Sant'Elena, piccola isola, regia di Umberto
Scarpelli e Renato Simoni (1943)
Vanità, regia di Giorgio Pastina (1946)