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Il romanzo gotico è un genere narrativo sviluppatosi dalla
seconda metà del Settecento e caratterizzato dall'unione di
elementi romantici e dell'orrore.
L'espressione "letteratura gotica", riferita alla tendenza culturale
sviluppatasi dalla metà del XVIII secolo, è entrata
nell'uso comune a partire soprattutto dai paesi anglosassoni ed
individua solitamente storie ambientate nel Medioevo in castelli
diroccati, sotterranei e altri ambienti cupi e tenebrosi.
Indice
1 Il precursore
2 Storia
2.1 Architettura e
narrazione
2.2 Gothic revival
2.3 Frankenstein
3 Evoluzioni successive
4 Caratteristiche e ambientazione
5 Rapporto con il cattolicesimo
5.1 Moro, Cranmer e
Howard a morte
5.2 Milton in disgrazia,
Bacone in carcere
5.3 Pope umiliato
5.4 De Foe, Swift, Sterne
5.5 August Pugin
5.6 Hilaire Belloc
6 Luoghi tenebrosi
7 Esponenti
7.1 Le eroine della
Radcliffe
7.2 Lewis, Il Monaco
7.3 E. A. Poe
7.4 Bram Stoker e H.P.
Lovecraft
7.5 King e la Rice
8 Contaminazioni
Il precursore
Essendo il fulcro del genere l'unione fra storie d'amore e di
terrore, i temi frequenti di questo filone narrativo (che fu poi
chiamato "romanzo nero" con definizione oggi più comunemente
attribuita al noir) sono l'amore perduto, i conflitti interiori, il
soprannaturale. L'espressione deriva da gotico, termine usato a
partire dal Rinascimento per indicare l'architettura e l'arte del
Medioevo.
L'iniziatore della letteratura gotica moderna è considerato
Horace Walpole con il suo romanzo breve Il castello di Otranto del
1764. Walpole (1717-1797), terzo figlio sopravvissuto del primo
ministro sir Robert, a metà del Settecento cominciò a
costruirsi un castello a Strawberry Hill, ai margini di Londra, e lo
arricchì man mano di straordinari pezzi d'arte (tra cui
intere collezioni di reliquie cattoliche), confermandosi un
intenditore e un antiquario molto importante. Con Il castello di
Otranto, Walpole diede inizio in modo abbastanza consapevole al
genere gotico. Il testo viene presentato come la traduzione di un
antico racconto italiano ambientato nella Puglia medievale.
Dopo Walpole e Clara Reeve con Il vecchio barone inglese, storia
gotica, il romanzo gotico è meglio conosciuto come romanzo
nero o del terrore. Le ambientazioni cupe sono le stesse ma sono
assai ridotti i fenomeni soprannaturali. Questa evoluzione
narrativa, come si vedrà, è inaugurata da Ann
Radcliffe. Rilevante anche Bram Stoker con il suo celeberrimo
Dracula del 1897; tra i grandi romanzi gotici, ispirato alla figura
storica del voivoda valacco Vlad III, detto Tepes (l'impalatore)
vissuto nel Quattrocento, il romanzo di Stoker ha reso popolare il
personaggio del vampiro.
Storia
Il termine gothic (gotico) fu applicato, a posteriori, per indicare
l'architettura medievale, chiamata architettura gotica, e l'arte.
Tale stile artistico e architettonico nacque in Francia nel XII
secolo e si sviluppò in Europa occidentale nel XIV e XV
secolo oltre che in molte aree come Spagna, Portogallo, Inghilterra
e paesi tedeschi. Nell'oltremanica, il gotico inglese si diffuse
precocemente già a partire dal 1175.
L'etichetta di gotico fu coniata in senso spregiativo da Giorgio
Vasari nel XVI secolo come sinonimo di "barbarico". Tale stile fu
poi rivalutato e adottato a partire dalla metà del XVIII
secolo dagli ispiratori del gothic revival (o neogotico), un
precursore del romanticismo. Appartiene a questo periodo la nascita
della dimora di Strawberry Hill, presso Londra, voluta da Horace
Walpole.. L'architettura neogotica divenne popolare nell'ottocento e
fu una reazione all'architettura neoclassica che era il marchio
distintivo dell'era dei lumi.
Nella narrativa la letteratura inglese del XVIII e XIX secolo fu
alimentata da due temi ricorrenti: il romanzo gotico, definito anche
"romanzo spaventoso" per i personaggi e l'ambientazione angosciante
(inaugurato dal già citato Castello di Otranto di Horace
Walpole) e il romanzo storico di Walter Scott.
Architettura e narrazione
Esiste un rapporto fisico molto stretto tra architettura e romanzo
gotico del quale i veri protagonisti diventano proprio
l'ambientazione e la scenografia della narrazione. Non per niente in
Inghilterra Horace Walpole ordinò la già citata
costruzione neogotica di Strawberry Hill nei pressi di Londra. In
questa fortezza, che ebbe un posto importante nell'architettura
inglese, Walpole fece installare una tipografia per stampare i suoi
libri e quelli dei suoi amici.
Come il neogotico rifiutava la chiarezza e il razionalismo dello
stile neoclassico dell'establishment dell'Età dei lumi, il
termine "gotico" venne collegato all'apprezzamento delle gioie date
dall'emozione estrema, lo struggimento della paura e la soggezione
inerente al sublime, la ricerca di "atmosfera". Le rovine degli
edifici gotici evocavano molteplici emozioni, rappresentando il
decadimento inevitabile e il crollo delle creazioni umane:
così il bisogno di aggiungere finte rovine per attrarre
l'occhio nei giardini di paesaggio inglesi. I protestanti inglesi
spesso associavano gli edifici medievali con quello che vedevano
come un periodo oscuro e terrificante, caratterizzato da dure leggi
applicate con la tortura e con rituali misteriosi, fantastici e
superstiziosi.
Tra i fattori che hanno contribuito alla nascita del genere vi
è il parallelo sviluppo in Europa del Romanticismo e il
richiamo del misterioso, dell'esotico, del primitivo, del tenebroso.
Temi che diventeranno elementi caratterizzanti del romanzo gotico.
Gothic revival
Questa letteratura conobbe una certa fortuna anche nell'Ottocento
con altri importanti scrittori come Matthew Gregory Lewis, Ann
Radcliffe, Charlotte Dacre e Mary Shelley e influenzò altri
paesi come la Francia.
Sentimentalismo e romanticismo, rivolta contro il razionalismo
illuminista, inquietudine per l'industrializzazione portarono alla
nascita del gothic revival. Tale sottogenere si manifesta a partire
dalla seconda metà del Settecento fino ai primi decenni del
XIX secolo e prosegue per tutto l'Ottocento. Gli ulteriori sviluppi
coinvolgono non solo la letteratura ma, con il termine neogotico,
anche l'architettura e le arti figurative.
Frankenstein
Oltre al Castello di Otranto (1764), bisogna citare una sua
imitazione, Il vecchio barone inglese (The Old English Baron, 1777)
di Clara Reeve, Vathek scritto in francese (1785) e pubblicato a
Losanna (1787) da William Beckford, I misteri di Udolpho (1794) e
L'italiano, o il confessionale dei penitenti neri (1797) di Ann
Radcliffe, Il monaco (1796) di Matthew Lewis, Frankenstein (1818) di
Mary Shelley, Il vampiro (1819) di John William Polidori, Melmoth
l'errante (1820) di Charles Robert Maturin.
Di particolare importanza appare soprattutto il Frankenstein o il
Prometeo moderno (1818) di Mary Shelley, poiché supera alcuni
schemi del primo periodo del romanzo gotico irrazionale sulla paura
per le incognite per cedere il passo a una visione scientifica in
chiave fantascientifica. Il romanzo introduce poi tematiche
culturali e filosofiche tuttora attuali e di grande impatto in
un'epoca nella quale la ricerca stava accelerando enormemente le sue
scoperte: il rapporto fra l'uomo e la scienza, i limiti della
scienza oltre i quali non è lecito spingersi, il "diverso"
che viene emarginato dalla società civile, la figura della
creatura artificiale che si ribella al suo creatore.
Mary Shelley si colloca comunque nel romanticismo inglese per le
passioni intense che percorrono la sua opera. Su riviste come The
Keepsake pubblicò anche una lunga serie di racconti per lo
più su tematiche romantiche (come La ragazza invisibile e
Valperga), gotiche tra macabro e soprannaturale (come Metamorfosi,
Il mortale immortale e Il malocchio) e politiche.
Evoluzioni successive
Le evoluzioni successive del genere letterario, dalla prima
metà del XIX secolo con Edgar Allan Poe, più che
privilegiare le ambientazioni fantastiche (antichi castelli, rovine
medievali, monasteri) o sovrannaturali (fantasmi, demoni, creature
mostruose), iniziano ad avvicinarsi all'uomo comune. Si immergono
sempre più negli abissi dell'io, nelle angosce e nelle paure
individuali e collettive dell'uomo moderno e anticipano in qualche
misura le indagini introspettive della futura psicanalisi.
Alimenteranno nuovi filoni derivati dal gotico alcuni autori del
tardo Ottocento, come Robert Louis Stevenson con il romanzo Lo
strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, che lo rivela
capace emulo di Poe e con il quale si insinua l'idea dello
sdoppiamento (il bene e il male convivano in uno stesso individuo),
o Arthur Conan Doyle, con i misteri e le atmosfere tenebrose di
Sherlock Holmes, ma soprattutto dei suoi racconti fantastici e del
terrore. Va anche detto che Stevenson era stato sensibile alla forza
e alla capacità di drammatizzare il realismo di certi
ambienti con l'azione e la verosimiglianza della descrizione (anche
L'isola del tesoro, romanzo d'avventura, sul piano storico poggia su
premesse realistiche).
Tali sviluppi narrativi, in particolare nel Novecento, assumeranno
la forma di generi narrativi autonomi come il giallo, il noir, la
fantascienza, l'orrore.
Anche nel XX secolo gotico e soprannaturale influenzeranno un certo
numero di autori, a cominciare da quelli inglesi.[32] Sarà
poi il cinema, già dai primi anni venti, a rivitalizzare
presso il grande pubblico l'interesse per alcuni fra i più
noti miti del romanzo gotico nati nel secolo precedente, come
Frankenstein o il Vampiro.
Caratteristiche e ambientazione
Tipici di questo genere letterario sono il tema della morte, della
possessione demoniaca, del male, delle antiche profezie.
Le atmosfere comuni ai romanzi gotici sono il terrore (e di
conseguenza il sublime), i conflitti interiori senza soluzione. I
personaggi sono spesso ambigui, misteriosi, preda di passioni
violente o tormentati da pene d'amore. Una delle figure fondamentali
è la vergine perseguitata, già presente nella Clarissa
di Richardson: nel Castello di Otranto di Walpole, e più
ancora con la Radcliffe e Lewis, giovani donne sono costrette a
fuggire da biechi seduttori.
Il romanzo gotico è per lo più ambientato nel Medioevo
o nel XIX secolo: epoca buia e misteriosa la prima, più
mistica e "borghese" la seconda. La minaccia si manifesta spesso in
paesi cattolici e proviene dall'autorità politica e religiosa
e da episodi di corruzione. L'italiano, o il confessionale dei
penitenti neri (1797) di Ann Radcliffe e Il monaco (1795) di Matthew
Lewis sono esempi illuminanti. Soprattutto il secondo, tra i
più trasgressivi, contiene giudizi sulla Chiesa di Roma visti
dalla prospettiva inglese.
Il gothic revival ricorda così agli inglesi anche la loro
scelta di allontanarsi dal papato per un re di sicura fede
protestante, disposto a governare con un parlamento ed una
costituzione che ne limitano i poteri (Glorious Revolution).
La letteratura gotica è nata in Inghilterra ed è
ambientata in castelli, chiese, monasteri, abbazie e perlopiù
in paesi cattolici. La tematica religiosa è perciò
forte come le sue implicazioni nei secoli a cavallo del gothic
revival cominciati con l'ascesa di Enrico VIII e la rottura con
l'autorità religiosa di Roma.
[...]
Luoghi tenebrosi
Con il romanzo gotico si affermano il gusto per il mistero e
la religiosità medievale. Le ombre e l'oscurità
diventano strumenti per ottenere il sublime e stati d'animo forti e
incontrollati (al contrario della luce che rientra nel senso del
bello) secondo il concetto orrorifico di sublime (l'incanto del
mostruoso) espresso da Edmund Burke e poi da Kant e da Schopenhauer.
Predominano oggetti molto potenti, grandi, che incutono timore (come
cannoni, palazzi possenti, catene, il celeberrimo elmo che
campeggia, enorme e minaccioso all'inizio del Castello di Otranto di
Walpole); rumori molto forti; il senso di vastità, di cose
non misurabili; la mancanza di rapporto causa-effetto; infine
l'approssimazione: John Milton nel Paradiso perduto accennava solo
vagamente all'aspetto e alle fattezze del diavolo.
I luoghi in cui si svolgono le vicende sono tetri e tenebrosi, come
vecchi castelli (Dracula, Il castello di Otranto, I misteri di
Udolpho), abbazie e conventi (La vergine perseguitata, Il monaco di
Lewis, L'italiano della Radcliffe); più in generale in paesi
cattolici governati da monarchie assolute che non tutelano i diritti
dei cittadini. Il potere religioso agisce mediante immagini che
invitano alla contemplazione emotiva. Ricorrenti le ambientazioni
naturali, come le foreste, le Alpi o il Polo Nord, dove dominano
neve e ghiacci (Frankenstein), ma anche il deserto come terra
inospitale (Vathek).
Tali tematiche e simboli presto diverranno emblematici del
romanticismo inglese e continueranno a influenzare la letteratura
europea per gran parte dell'Ottocento, anche al di fuori del genere
gotico vero e proprio. I promessi sposi di Alessandro Manzoni
(autore convertito al romanticismo e all'idea del romanzo
"inventato" rinnegando le regole classicistiche e il suo poemetto
Urania),[64] pur non essendo in sé un romanzo gotico,
contiene tuttavia situazioni molto simili a quelle del gotico, come
la vicenda della Monaca di Monza costretta dal genitore dispotico
alla clausura o rapimenti e oppressioni come l'episodio di Lucia,
segregata nel castello dell'Innominato.[65] Oppure si pensi alle
atmosfere cupe di Notre-Dame de Paris (1831) di Victor Hugo,
ambientato nel tardo Medioevo, con personaggi come il mostruoso
Quasimodo o la fanciulla Esmeralda, vittima innocente di un crudele
sopruso.
Il potere feudale e il dispotismo contribuiscono ad alimentare lo
sfondo gotico sublime. Saranno temi poi ripresi nell'Ottocento dagli
scrittori americani, che hanno vissuto regimi puritani (caccia alle
streghe, ordalia; indiani = lingua incomprensibile, feroci e
superstiziosi).
Esponenti
Il già descritto Walpole, considerato il pioniere del genere,
aveva ormai aperto la strada al nuovo filone narrativo. Il suo
romanzo sarà fonte d'ispirazione diretta per Il vecchio
barone inglese (1777) di Clara Reeve (titolo originario The champion
of virtue). L'opera orientaleggiante Vathek di William Beckford
è scritta in francese e muove i primi passi nella narrativa
protoscientifica che esplorerà poi Mary Shelley. Si tratta di
una fantasia erotica sul modello del racconto di De Sade, scritta
sullo sfondo esotico del gotico o dell'orrore.
Nessuno, però, dei due romanzi è gotico in senso
stretto. Entrambi superano il mondo medievale ed approdano invece
nel campo della conoscenza, ma presentano tematiche riconducibili al
genere. Vathek offre poi un'opportunità di evasione nella
vita di un gentiluomo inglese dell'epoca. L'eroe arabo di Beckford
è assetato di potere, quel potere di dominare la vita e la
morte che pervaderà anche Victor Frankenstein; per
assecondare le sue ambizioni il protagonista si inoltra nelle
caverne segrete di un mondo sotterraneo, dove però scopre che
le sue fantasie sono destinate a rimanere tali. Vathek è un
Rasselas (Samuel Johnson) privato della sua filosofia morale.
Le eroine della Radcliffe
Alla maggiore esponente del cosiddetto romanzo nero e terrifico che
non va confuso con il noir, è stata riconosciuta
capacità di ambientazione e di saper descrivere romantici
paesaggi. La Radcliffe ha saputo coniugare sentimento e ragione,
riuscendo a dare spiegazioni razionali agli elementi misteriosi
all'apparenza soprannaturali delle sue storie. Dal gotico di Ann
Radcliffe seguiranno tutte le narrazioni nere successive. Intanto
una rilettura contemporanea della sua opera fa ritenere che abbia
non poco influenzato il romanticismo inglese ed europeo. La
Radcliffe distingue le reazioni che si provano di fronte al terrore,
che dilata l'animo e rende le facoltà estremamente ricettive,
e all'orrore, che invece fa contrarre e raggelare i sensi. Sia in I
misteri di Udolpho che ne L'italiano (1797) troviamo due eroine,
rispettivamente Emily e Ellena, perseguitate da una presenza
maschile; entrambe esprimono grande delicatezza e profondo senso del
decoro ed immerse nel cattolicesimo più intransigente fanno
affidamento sulla loro razionalità per superare le
difficoltà; riescono al contempo a rendersi conto della
pericolosità della loro situazione sia dal punto di vista
sessuale che morale. Ne L'Italiano, Ellena è rinchiusa in un
convento in un'Italia immaginaria (la Radcliffe non l'ha visitata)
dominata da potenti stereotipi visivi. Va ricordato che nella prima
fase della nascita della Chiesa anglicana si era assistito ad un
vero e proprio annientamento dell'immagine sacra.
Lewis, Il Monaco
Uno dei casi in cui l'autore viene confuso con il protagonista del
suo capolavoro riguarda Matthew Gregory Lewis, detto Monk Lewis. Lo
scrittore inglese, ancora giovane, si guadagnò notevole
popolarità e questo soprannome dal titolo del romanzo Il
monaco (1796), best seller dell'epoca.
Il monaco è ambientato in un convento di frati cappuccini e
in un paese cattolico, la Spagna (in particolare Madrid), all'epoca
dell'Inquisizione, ma il convento è ora dominato da
un'atmosfera di repressione e ambizione opposta alla vita serena dei
monasteri della Radcliffe. Il monaco è un insieme di scene
che vanno dal soprannaturale al terrore e al libertinismo, senza
toccare le vette audaci di un Sade che tuttavia definì
l'opera "capolavoro gotico". Il romanzo è totalmente privo di
profondità psicologica, ma riesce ugualmente a rappresentare
la natura segreta del monaco Ambrosio; le sue passioni represse
riaffiorano in ambientazioni d'effetto come stanze segrete, passaggi
sotterranei e cripte (Lewis inserisce tra l'altro una rivisitazione
della scena della cripta di Romeo e Giulietta). Ambrosio, colpevole
persino di stupro, giunge alla distruzione spirituale e fisica: la
sua morte arriva quasi come una liberazione dopo una lenta agonia,
dettagliatamente descritta («Miriadi d'insetti si posavano
sulle sue ferite, conficcandogli i pungiglioni nel corpo e
infliggendogli le più acute e insopportabili torture. Le
aquile della roccia gli strapparono le carni pezzo dopo pezzo e con
i becchi ritorti gli spiccarono gli occhi»).
E. A. Poe
Una citazione a parte merita Edgar Allan Poe che, nonostante tenda a
escludere le tipiche ambientazioni gotiche, ne eredita però
il mistero, l'orrido e l'angosciante, caratteristiche basilari delle
sue opere. Nel racconto breve i meccanismi narrativi di Poe si
ispirano alla tradizione gotica inglese. In particolare gli elementi
gotici oltre che fantastici ci sono tutti nel racconto
Metzengerstein pubblicato sul Saturday Courier nel 1832 con al
centro il fenomeno della reincarnazione e lo scenario dei castelli.
Il protagonista viene ucciso da un cavallo nel quale è
trasmigrata l'anima del suo nemico.
Il tema di fondo dei racconti di Poe è la morte fino alle
estreme conseguenze terrene. Come nel caso della sepoltura prematura
in Berenice (1835) e della trasmigrazione dell'anima da un corpo
all'altro in Morella (1835) e in Ligeia (1838) o ancora del
vampirismo femminile in La caduta della casa degli Usher (1839) e
della personificazione della Morte come nel racconto La maschera
della Morte Rossa (1842).
I racconti di Poe sono capolavori d'invenzione squisitamente
romantica. C'è nell'opera di Poe il rifiuto sistematico del
razionalismo illuministico che ritiene incapace di risolvere le
tragedie del mondo. Fa storia a sé I delitti della Rue Morgue
con l'indagine deduttiva del detective Dupin (1841). Anche se a
questa capacità di analisi il grande autore americano ha
associato «una vera immaginazione».