Vladimir Pozner

 

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Vladimir Pozner (Parigi, 5 gennaio 1905 – Parigi, 19 febbraio 1992) è stato uno scrittore francese d'origini ebree russe.

La famiglia, di accese convizioni antizariste, è costretta a rifugiarsi in Francia nel 1905. Pozner, presente a San Pietroburgo durante la Rivoluzione di Ottobre, ne darà testimonianza in 1001 jours. Scrive su Gorki, che per primo lo incoraggia alla scrittura (Souvenirs sur Gorki), e sugli amici Brecht, Buñuel, Chagall, Oppenheimer, Picasso (Vladimir Pozner se souvient). Dal 1921 è di nuovo in Francia, studia lettere alla Sorbona, dove incontra Irène Némirovsky. Traduce Tolstoï, Dostoïevski, fa conoscere in Francia la «giovane letteratura sovietica» (Isaac Babel, Vsévolod Ivanov, Lev Luntz, Alexeï Tolstoï, etc.).

Viaggia negli Stati Uniti, dove dapprincipio, antifascista, militante comunista, ebreo, deve emigrare durante l'Occupazione. Partecipa come sceneggiatore all'epopea cinematografica degli anni Quaranta a Hollywood, dove conosce Charlie Chaplin. Scrive ancora sulla guerra di Spagna (Espagne premier amour), sulla Seconda Guerra mondiale (Deuil en 24 heures, Les Gens du pays, Le Temps est hors des gonds), sulla guerra d'Algeria (Le Lieu du supplice).

Si può dire l'inventore di un genere letterario - fatto di testimonianze, reportages, ritagli di giornale, estratti, documenti, conglomerati in una sorta di montaggio cinematografico - che dà nuova dignità e voce alla letteratura nonfiction: Tolstoï est mort, Les États-Désunis, Qui a tué H.O. Burrell ?