Wikipedia
Reginald Pole, in italiano Reginaldo Polo (Stourton Castle, 3 marzo
1500 – Lambeth, 17 novembre 1558), è stato un cardinale
inglese, tra i maggiori protagonisti dell'età della
Controriforma.
Biografia
La sua famiglia era strettamente imparentata con quella dei reali
inglesi: suo padre, Richard Pole, era cugino di Enrico VIII, mentre
sua madre, Margaret Pole Contessa di Salisbury (oggi venerata come
beata dalla Chiesa cattolica), era nipote di Edoardo IV (era figlia
di suo fratello, Giorgio di Clarence) e fu governante della futura
regina Maria I.
Fin dall’infanzia fu destinato alla vita religiosa: ricevette
giovanissimo gli ordini minori ed alcuni benefici ecclesiastici. Si
formò in Italia, dove soggiornò fino al 1526 ed ebbe
modo di frequentare personaggi della levatura di Pietro Bembo e
Gasparo Contarini, ma anche l’agostiniano Pier Martire Vermigli,
protagonista italiano della corrente riformista cattolica (poi
passato alla riforma).
Nel 1527 tornò in Inghilterra, dove si ritirò nella
Certosa di Sheen per completare gli studi; fu coinvolto contro la
sua volontà nella vicenda del divorzio di Enrico VIII da
Caterina di Aragona: benché personalmente contrario, ottenne
dai teologi e canonisti dell’Università della Sorbona di
Parigi il parere favorevole allo scioglimento dell'unione. Perse
comunque il favore del re e nel 1532 si trasferì a Padova,
dove conobbe, tra gli altri, Gian Pietro Carafa, Benedetto
Fontanini, Jacopo Sadoleto, Alvise Priuli (quest'ultimo da allora in
poi fu il suo principale collaboratore). A Venezia si dedicò
allo studio filologico della Bibbia sotto la guida dell’ebreo
fiammingo Giovanni di Kampen. Dopo la rottura di Enrico VIII con la
Chiesa di Roma (1534), inviò al re il trattato Pro
ecclesiasticæ Unitatis defensione, per convincerlo a tornare
sui suoi passi.
Il cardinalato
Ordinato diacono, Pole venne innalzato alla dignità
cardinalizia da papa Paolo III nel concistoro del 22 dicembre 1536,
ottenendo la diaconia dei Santi Nereo e Achilleo (fu poi trasferito,
nel 1540, al titolo dei Santi Vito e Modesto e poi a quello di Santa
Maria in Cosmedin): il papa lo scelse anche quale membro della
commissione, presieduta dal Contarini, incaricata di tracciare le
linee di una riforma della Chiesa, la quale consegnò al
pontefice il documento Consilium de emendanda Ecclesia. Fu poi
membro della commissione incaricata di preparare il Concilio
ecumenico della Chiesa; incontrò a Nizza anche Francesco I di
Francia e l’imperatore Carlo V.
L'Ecclesia Viterbensis
Mentre a Londra sua madre e suo fratello venivano giustiziati per
alto tradimento (1541), Pole, nominato Amministratore del Patrimonio
di San Pietro, si trasferì a Viterbo, dove raccolsi attorno a
sé gli Spirituali reduci del circolo napoletano di Juan de
Valdés, per lo più ecclesiastici di rango che,
accogliendo alcune delle idee luterane ma senza volere staccarsi da
Roma, premevano per una radicale riforma della Chiesa improntata sul
piano teologico su pochi fundamentalia fidei e sul piano pratico
sulla svalutazione di riti e opere esteriori. Del circolo facevano
parte, tra gli altri, il cardinale Giovanni Morone, il protonotario
apostolico Pietro Carnesecchi, le gentildonne Vittoria Colonna e
Giulia Gonzaga, l'artista Michelangelo Buonarroti, e il principale
animatore era il mistico spagnolo Juan de Valdés, vicino alle
dottrine luterane.
Quindi Pole fu legato pontificio al Concilio di Trento nel 1545-46,
ma abbandonò l'assemblea alla vigilia del voto sul decreto de
iustificatione, adducendo motivi di salute.
Intanto la Congregazione dell'Inquisizione accumulò una ricca
documentazione a carico di questi personaggi, della quale si
servì per controllare lo svolgimento dei successivi conclavi:
in quello del 1549 (quello da cui uscì eletto Giulio III) e
in quello del 1555 (da cui uscì eletto Paolo IV) il nome di
Pole circolò tra quelli dei papabili, ma i sospetti di eresia
avanzati soprattutto dall'interessato cardinale Giovanni Pietro
Carafa (prefetto dell'Inquisizione, e in seguito divenuto Paolo IV)
ne impedirono l'elezione.
Legato in Inghilterra e arcivescovo di Canterbury
Ritiratosi nel monastero benedettino di Maguzzano (Lonato del
Garda), Pole fu quindi inviato nel 1554 da papa Giulio III quale suo
legato in Inghilterra per aiutare Maria la Cattolica nel suo
tentativo di riportare il regno all'obbedienza romana. Deposto
l'arcivescovo scismatico Thomas Cranmer, Pole l’11 dicembre 1555
venne eletto amministratore apostolico di Canterbury; il 20 marzo
1556 ricevette l'ordinazione presbiterale e il 22 quella episcopale.
Nel 1557 Paolo IV gli revocò la legazione inglese e lo
richiamò a Roma, ma Pole rimase in patria, protetto dalla
regina Maria e da Filippo II di Spagna.
Morì nel palazzo di Lambeth (residenza degli arcivescovi di
Canterbury), a Londra, il 17 novembre 1558, all'età di 58
anni: la regina Maria era morta dodici ore prima. Fu l'ultimo
arcivescovo cattolico a Canterbury.