Georgij Valentinovič Plechanov

 

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Socialista e teorico marxista (Gudalovka, Tambov, 1856 - Terijoki, Finlandia, 1918). Inizialmente populista, dopo il 1880, rifugiatosi all'estero, P. aderì al marxismo, contribuendo alla sua diffusione in Russia. Fu tra i fondatori del Partito socialdemocratico operaio russo. Vicino alle posizioni dei menscevichi, si oppose alla Rivoluzione dell'ottobre 1917.

Vita e opere.

Proveniente da una famiglia della piccola nobiltà, già da studente P. aderì al partito rivoluzionario dei Narodniki e tra il 1870 e il 1880 ne fu propagandista tra il proletariato pietroburghese. Nel 1875 aderì al gruppo populista Zemlja i Volja («Terra e libertà»); in seguito alla scissione di questo (1879), P. guidò il gruppo chiamato Černyj peredel («Ripartizione nera»), che, mantenendo la questione agraria al centro della lotta sociale e politica, respingeva i metodi terroristici adottati dagli altri gruppi nati nel 1879. Trasferitosi nel 1880 all'estero (visse in Svizzera, Italia e Francia), P. aderì al marxismo e, grazie all'opera polemica nei confronti del populismo e alla propria produzione teorica, contribuì fortemente alla diffusione del marxismo in Russia.

A Parigi collaborò dapprima con i Blanquisti; poi divenne, basandosi sul puro marxismo, il reale fondatore del socialismo russo. Il gruppo che egli diresse dall'estero tese sempre più a divenire un partito degli operai industriali. Nel 1883, insieme a L. I. Aksel´rod, V. Zasulič e altri, diede vita, fra gli emigrati russi, al gruppo Osvoboždenie truda («Emancipazione dal lavoro»); nel 1898 ne promosse l'unificazione con altri gruppi marxisti russi e dall'unione si formò il Partito socialdemocratico operaio russo (PSDOR); l'anno seguente partecipò con Lenin alla fondazione dell'Iskra («Scintilla»). P., che ebbe il merito di avere nettamente distinto il socialismo russo dall'anarchismo, fu cacciato nel 1895 su richiesta del governo russo, come anarchico, da Parigi. Visse da allora principalmente a Ginevra, anche temporaneamente in Italia.

Dopo la prima rivoluzione, nel 1906, gli fu permesso di ritornare per un certo tempo in Russia. Per poter studiare liberamente, si trasferì però nuovamente all'estero. Nel 1903, alla scissione della socialdemocrazia russa, P. uscì dal partito, senza tuttavia rinunciare a collaborare all'evoluzione scientifica e pratica del socialismo russo. Allontanatosi da Lenin dopo il II congresso del PSDOR (1903), si avvicinò ai menscevichi e durante la prima guerra mondiale si oppose all'analisi di Lenin, incentrata sulla possibile trasformazione del conflitto in lotta rivoluzionaria. Sempre più in polemica con i bolscevichi, si oppose nettamente agli sviluppi rivoluzionari dell'ottobre 1917.

Opere principali: Socializm i političeskaja bor´ba («Il socialismo e la lotta politica», 1883); Anarchismus und Sozialismus (1894); Beiträge zur Geschichte des Materialismus (1896); Osnovnye voprosy marksizma («I problemi fondamentali del marxismo», 1908), riunite in Sočinenija («Opere», 24 voll., post., 1923-27).

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Wikipedia

Georgij Valentinovič Plechanov  (Tambov, 11 dicembre 1856 – Terijoki, 30 maggio 1918) è stato un filosofo e politico russo.

Con la sua azione Plechanov ha contribuito alla sviluppo del marxismo nella filosofia, accrescendo anche il ruolo dell'arte e della religione nella società. Scrisse molte opere relative al materialismo storico e si occupò di classici temi marxisti (pur non essendo un ortodosso) come il rapporto tra struttura e sovrastruttura e il ruolo dell'ideologia nell'evoluzione mondiale. Si sforzò di diffondere le idee marxiane in Russia negli anni bui della repressione zarista, guadagnandosi un posto d'onore nel "pantheon" del proletariato internazionale.

Da studente aderì alla società segreta populista Narodnaja Volja (La Volontà del Popolo) e fondò, poi, la frazione nera del partito Zemlja i Volja (Terra e Libertà). Queste organizzazioni, fedeli al populismo, si proponevano di incentrare la lotta rivoluzionaria sull'azione contadina guidata dagli intellettuali, facendo leva sul terrorismo (uccisione dello zar Alessandro II nel 1881) e sulla figura dell'eroe.

Plechanov però intuì ben presto che la fase industriale e capitalista era già cominciata in Russia e che, quindi, guida della rivoluzione doveva essere il proletariato; questa concezione, che sostenne in vari scritti (Le nostre divergenze del 1884 in primo luogo) lo posero contro i populisti e lo fanno tuttora riconoscere come uno dei fondatori del socialismo scientifico. Nel 1880 si recò all'estero e a Parigi, ove svolgeva il lavoro di pubblicista, dopo aver collaborato con i blanquisti, iniziò lo studio del marxismo divenendone un fervido propagandista.

Nel 1883, insieme con Lev Grigor'evič Dejč, Pavel Aksel'rod, Vasilij Ignatov e Vera Zasulič, fondò il gruppo Emancipazione del lavoro, che fu la prima organizzazione marxista russa. Nel 1895, su pressione del governo zarista, fu espulso da Parigi e visse in Svizzera e in Italia, finché, dopo la rivoluzione del 1905, tornò in Russia. Recatosi di nuovo all'estero, tornò ancora in Russia dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale su invito di Kerenskij e, nelle file mensceviche, combatté il bolscevismo e morì a Terijoki, un sobborgo di San Pietroburgo.

Il suo pensiero è racchiuso soprattutto nello Studio sullo sviluppo della concezione monistica della storia del 1895. È lui l'autore della celebre massima: "Senza teoria rivoluzionaria, non c'è azione rivoluzionaria nel vero senso della parola".