Pensieri di Pascal

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Sono il capolavoro incompiuto di Pascal, una delle vette del pensiero occidentale e cristiano, che ha fatto collocare Pascal come padre degli esistenzialisti moderni.

Con ragionamenti di mezza pagina al massimo l'opera appare profondamente diversa dai monumentali scritti tomistici e di filosofi sistematici, frutto della crisi della ragione seicentesca che ha rinunciato alle grandi costruzioni metafisiche, dopo la crisi della Scolastica. Pascal e Cartesio sono i due poli della filosofia del XVII secolo, come la Chiesa e la scienza sono le due anime del secolo. Non bisogna dimenticare altri protagonisti di questo periodo come Galileo Galilei, Isaac Newton e uno straordinario pensatore italiano che stava facendosi strada, ossia Giambattista Vico.


L'Apologia del Cristianesimo

L'opera, nelle intenzioni di Pascal, doveva essere una monumentale opera apologetica cristiana, ovvero un'enorme difesa del Cristianesimo dai suoi nemici principali, ovvero gli atei, gli ebrei, i musulmani e i libertini, che erano, all'epoca, l'ala degli intellettuali che proponeva un pensiero totalmente libero dalla fede e una visione critica della religione. Tuttavia, a causa della morte precoce a soli 39 anni per un tumore, Pascal non poté completare questo progetto letterario, e così scrisse i pensieri che dovevano formare questa apologia in modo sparso e frammentario. Alcuni studiosi di Pascal, però, tra cui il più accreditato Jacques Chevalier, hanno potuto ricostruire la struttura dell'apologia attraverso il riordino dei pensieri.

Le versioni dei Pensieri

In realtà, però, esistono 3 tipi di edizioni dei Pensieri: il primo tipo è quello che intende classificare i testi in modo da permetterne una lettura sistematica; il secondo tipo quello che intende ricostruire il piano che Pascal aveva in mente per la sua Apologia; infine, il terzo tipo è di stampo più obiettivo e filologico. Al primo tipo appartiene l'edizione originaria fatta appena dopo la morte di Pascal dai suoi amici dell'abbazia di Port-Royal, nel 1670; altra edizione di questo tipo è l'edizione Brunschvicg; al secondo tipo appartiene invece la più celebre edizione Chevalier, mentre al terzo tipo la meno diffusa edizione Lafuma. Essi rappresentano il testamento spirituale di Pascal ed esprimono l'esigenza, di fronte al razionalismo cartesiano, di un esistenzialismo cristiano, tale da salvaguardare i diritti della persona.

La struttura dell'opera

Per tracciare una struttura dell'opera, Jacques Chevalier ha diviso e classificato i frammenti di Pascal con l'obiettivo di ricreare la struttura di una vera apologia. Secondo lo Chevalier, dunque, l'opera si può strutturare in:

    * Prefazione generale, dove si traccia il disegno stesso dell'opera, ponendo le basi per tutti gli altri pensieri (mentalità geometrica e mentalità intuitiva, doveri dell'uomo, regole del giudizio e del linguaggio).
    * Parte prima: l'uomo senza Dio. In questa prima parte Pascal descriverebbe la miseria dell'uomo, il suo posto nella natura fra i due infiniti (il tutto e il nulla), l'abitudine che lo schiavizza, l'immaginazione che lo inganna, l'amor proprio che lo seduce, il divertimento che lo distrae ed infine l'affermazione della necessità di cercare Dio.
    * Parte seconda: l'uomo con Dio. Questa parte seconda ed ultima è suddivisa in altri tre capitoli, dove Pascal confuta le tesi dei filosofi antichi (stoici, epicurei, dogmatici e pirroniani), afferma la contraddizione e la cecità dell'Ebraismo, descrive la vera religione, propone la sua celebre "scommessa", distingue interiorità ed esteriorità, e parla dei mezzi per la fede. Dopodiché, comincia a elencare e a spiegare le prove del Cristianesimo, che lo renderebbero superiore a ogni altra religione o filosofia, e le divide in profezie (dall'Antico Testamento), miracoli (prima e dopo Cristo), perpetuità (ovvero continuità ed antichità della religione), santità e moralità dei veri cristiani e ragionevolezza (infatti solo la Grazia di Cristo può dar ragione della nostra miseria). Infine, in questa parte, Pascal parla della Chiesa, della sua sovrannaturale fondatezza e forza, e della sua infallibilità dottrinale, coordinata dal Papa.