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Il personaggio letterario padre Brown è un sacerdote
cattolico e detective, protagonista di diversi racconti gialli
dello scrittore britannico Gilbert Keith Chesterton.
Descrizione
La prima apparizione di Padre Brown è nel racconto La croce
azzurra, mentre approda con un piroscafo ad Harwich, e così
viene descritto da Gilbert Keith Chesterton:
"un prete cattolico-romano di statura bassissima, che veniva da un
villaggetto dell'Essex. Giunto a quest'ultimo, Valentin smise
l'esame e gli venne quasi da ridere. Quel pretucolo era proprio
l'essenza delle pianure dell'Essex: aveva un viso rotondo e
inespressivo come gnocchi di Norfolk, gli occhi incolori come il
mare del Nord, e recava parecchi involti di carta scura, che non
riusciva a tenere riuniti. (...) Aveva un grosso ombrello
malandato che gli cadeva di continuo; e pareva che non sapesse
quale fosse la parte del biglietto da serbare per il ritorno".
Era l'anno 1911, il racconto apparve su di una rivista inglese e
successivamente fu raccolto ne L'Innocenza di Padre Brown (The
Innocence of Father Brown), e fu la prima apparizione di una
lunga, fortunata e felice serie. Dirà Chesterton nella sua
Autobiografia che la prima caratteristica di Padre Brown è
di non avere caratteristiche; la sua importanza, di non apparire
importante; e che la sua qualità cospicua quella di non
essere cospicuo, e che il suo ordinarissimo esterno voleva essere
in contrasto con la sua attenzione e la sua intelligenza
insospettate.
Sempre nella sua Autobiografia, Chesterton spiega poi che
quest'omino, uscito di sottecchi dalla sua penna e assurto agli
onori della miglior letteratura, era un Uomo Vivo. Uomo Vivo nel
senso chestertoniano (cioè uomo che non accetta di essere
morto mentre è ancora vivo) ma anche nel senso stretto.
Difatti Padre Brown è esistito veramente. Si chiamava Padre
John O' Connor, era un prete cattolico romano nato in una famiglia
originaria della verde Irlanda. John O' Connor di Bradford,
parroco di San Cuthberto, conosciuto in un pomeriggio invernale
del 1903 nello Yorkshire, esattamente a Keighley, viene descritto
come un uomo piccolo, con una faccia dolce e un'espressione
modesta, ma maliziosa. Chesterton asserisce di essere stato
colpito dal tatto e dallo spirito col quale sapeva associarsi ai
suoi compagni molto "Yorkshire" e molto protestanti.
Il nostro Chesterton ammette pure che padre O' Connor fu
l'ispiratore intellettuale dei Racconti di Padre Brown "ed anche
di cose molto più importanti". L'incontro fu talmente
sorprendente e determinante per la vita di Chesterton che egli
dirà così di quella sera:
"(...) se allora mi si fosse detto che dieci anni più tardi
sarei diventato un missionario mormone nelle Cannibal Islands, io
non sarei rimasto tanto sorpreso, come se mi si fosse accennato
che, dopo quindici anni, avrei fatto a lui la mia confessione
generale, e sarei stato ricevuto nella Chiesa che egli serviva".
Difatti Padre O'Connor sarà uno dei protagonisti della
conversione al cattolicesimo di Gilbert Keith Chesterton nel 1922.
In realtà padre O'Connor non aveva tutte le caratteristiche
del Padre Brown della fiction, descritto come un omino distratto e
trasandato seppure intuitivo e geniale. Precisa infatti Chesterton
che padre John O'Connor in realtà non aveva nessuna di
quelle qualità esteriori. Non era trasandato, ma piuttosto
accurato; non era impacciato, ma molto delicato ed accorto; non
solo, ma aveva l'aspetto di una persona divertente e che si
divertiva. Un irlandese sensibile e di spirito pronto, con la
profonda ironia e un po' di quella potenziale capacità
d'irritarsi "propria della sua razza".