Otello

 

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Generale moro al servizio di Venezia, protagonista dell'omonima tragedia (1604) di W. Shakespeare, che rielaborò una novella di G. Giraldi Cinzio. O. nomina suo luogotenente il giovane Cassio, scatenando il rancore dell'alfiere Iago. Cedendo alle insinuazioni di Iago, O. si convince che la moglie Desdemona lo tradisce con Cassio e, accecato dalla gelosia, la uccide; scopertane l'innocenza, si toglie la vita.

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Wikipedia

Otello (The Tragedy of Othello, the Moor of Venice) è una tragedia di Shakespeare scritta intorno al 1603. La prima rappresentazione documentata ebbe luogo il 1º novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra.

Trama

Otello è un musulmano, al servizio della repubblica veneta, al quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro. All'inizio del dramma, Otello parte da Venezia in compagnia del luogotenente Cassio. Lo avrebbe seguito Desdemona, scortata da Iago con sua moglie Emilia: Desdemona è sposata con Otello in gran segreto, ma la circostanza è fatta svelare da Iago. All'arrivo, scoprono che la flotta turca è stata distrutta dalla tempesta.

L'infido alfiere Iago tenta in vari modi di far destituire Cassio, riuscendoci infine con uno stratagemma, grazie all'aiuto di Rodrigo. Con l'ignara complicità della moglie Emilia, Iago fa arrivare un prezioso fazzoletto di Desdemona tra le mani di Cassio, convincendo Otello (che osserva di nascosto su consiglio di Iago) del tradimento di Desdemona. Le false difese di Cassio da parte di Iago, e le sue studiate reticenze, sono la parte centrale dell'opera di persuasione che sfocia nella furia cieca del Moro. Otello uccide Desdemona nel letto nuziale, travolto dalla gelosia.

Nell'immediato epilogo, Emilia rivela che il tradimento di Desdemona era soltanto un'invenzione di suo marito Iago, il quale freddamente la uccide seduta stante. Otello, preso dal rimorso, a sua volta si toglie la vita, ricadendo sul corpo di Desdemona. Iago, infine, viene portato via, condannato a subire tortura. Cassio, invece, prende il posto di Otello, al servizio della repubblica veneta.


Fonti

La trama di Otello fu sviluppata a partire dalla collezione di novelle Hecatommiti di Giambattista Giraldi Cinzio, seguita in maniera fedele. L'unico personaggio di cui viene detto il nome nella storia di Cinzio è Disdemona, che in greco significa "sfortunata"; gli altri personaggi sono identificati come "l'alfiero", "il capo di squadra", e "il Moro". Nell'originale, l'alfiere si innamora perdutamente di Disdemona, ed è spinto alla vendetta quando lei lo rifiuta.

Shakespeare inventò un nuovo personaggio, Roderigo, che desidera la moglie del Moro e viene ucciso mentre tenta di assassinare il capitano. Contrariamente a Otello, il Moro del racconto di Cinzio non si pente mai dell'uccisione della moglie, e sia lui che l'alfiere scappano da Venezia e vengono uccisi molto più tardi. Cinzio diede anche una morale alla storia (per bocca della dama) per cui le donne europee non sono adatte a maritare gli uomini di altre nazioni, incontrollabili e dal sangue caldo. Shakespeare non riprodusse questa osservazione.

Commento

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Significato

"Otello" sovverte il tradizionale simbolismo teatrale. Un pubblico contemporaneo avrebbe visto la pelle nera come segno di barbarie o di satanismo come è per Aron nel Tito Andronico di Shakespeare: "swarth Cimmerian... of body's hue spotted, detested and abominable" (un bruno Cimmerio... dalla tinta corporea macchiata, detestata e abominevole). Un soldato bianco sarebbe stato interpretato come simbolo di onestà. Iago in effetti si adopera per convincere gli altri personaggi che Otello è un "cavallo barbaro" che "copre" Desdemona, o un "caprone nero", con le corna, che da animale la "monta"; e che lui stesso è fin troppo veritiero. In "Otello", tuttavia, il personaggio nero è "nobile" e cristiano; e il soldato bianco è un bugiardo intrigante.

"Otello" così sfida in continuazione il collegamento tra un segno fisico o significante e ciò che viene significato da esso. per esempio, Iago – il cui compito come alfiere è di tenere alto un segno di fedeltà ad Otello – dice, del suo fingere di amare il Moro: "Benché io lo odi come odio le pene dell'inferno, tuttavia per la necessità della vita concreta devo mostrare una bandiera e un segno di amore, che in realtà è solo un segno". Anche Desdemona vede una distinzione tra significante e significato, dicendo che lei "vedeva il volto di Otello nella mente di lui" – non nella sua faccia reale. Il dramma così sostiene che la relazione tra significante e significato è arbitraria; la trama stessa fa dipendere la significazione da un segno – completamente artefatto, un fazzoletto indicato come prova di infedeltà.

Il tragico errore di Otello è l'incapacità di capire quanto sia arbitraria la relazione tra significante e significato. Per esempio, quando Iago gli dice che Desdemona lo tradisce, Otello grida "Il suo nome, ch'era fresco come il viso di Diana, adesso è tutto rughe e nero come il mio" – conducendolo al proposito suicida: "Se ci son corde o pugnali, o veleno o fuoco, o flutti dove annegare, non resisterò"

Bianco / Nero

I più basilari canoni della simbologia occidentale, per la quale bianco sta per purezza e nero significa il male, in Otello sono ripetutamente messi in discussione. Un esempio è nel personaggio di Bianca, che, come spiega Iago al pubblico, non incarna affatto l'ideale di purezza che il nome simboleggia, essendo infatti lei una "sgualdrina, che vendendo i suoi desideri si compra pane e vestiti". Ironicamente, appena prima che Desdemona giuri ad Otello d'essere onesta, anche Bianca assicura di non essere una prostituta, protestando contro chi l'accusa. Questo porta il pubblico a comprendere che, esattamente come con Desdemona, la sola prova che ognuno ha che Bianca sia una sgualdrina è la parola di Iago.