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Alexandre Millerand (Parigi, 10 febbraio 1859 – Versailles, 17
aprile 1943) è stato un politico francese.
È stato Primo Ministro dal 20 gennaio al 24 settembre 1920 e
Presidente della Repubblica di Francia dal 23 settembre 1920 al 11
giugno 1924.
Esordio
Dedito alla carriera forense, acquisì fama nell'assumere la
difesa, unitamente a Georges Laguerre, di Ernest Roche e Duc-Quercy,
gli istigatori dello sciopero di Decazeville nel 1883; poi
sostituì Laguerre sul giornale di Georges Clemenceau, La
Justice. Fu eletto alla Camera dei deputati per il dipartimento
della Senna nel 1885 come radicalsocialista. Fu associato con
Clemenceau e Camille Pelletan come arbitro nello sciopero di Carmaux
(1892). La sua influenza come oratore alla Camera - sorta nei
dibattiti in tema di legislazione sociale - si estese quando lo
scandalo di Panama diffuse il discredito verso la classe politica.
Componente dell'Esecutivo
A capo del gruppo socialista (diventato Parti Socialiste de France
nel 1899), che contava sessanta deputati, diresse fino al 1896 il
suo organo di stampa, La Petite République.
Nel 1898, divenne direttore di La Lanterne.
Il suo programma politico includeva la proprietà collettiva
dei mezzi di produzione e l'associazione internazionale dei
lavoratori, ma, quando nel giugno 1899 entrò a far parte del
gabinetto di "difesa repubblicana" di Pierre Waldeck-Rousseau nella
qualità di ministro del commercio, nonostante la presenza nel
medesimo gabinetto di un personaggio di estrema destra che aveva
guidato la repressione della Comune di Parigi nel 1871: questo
provocò una prima seria frattura ideologica e politica con
suo gruppo parlamentare d'appartenenza.
Al governo si dedicò a riforme per il miglioramento della
marina mercantile, lo sviluppo del commercio, l'educazione tecnica,
il sistema postale ed il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Il suo nome fu collegato con la legge sulle pensioni di vecchiaia,
approvata alla fine nel 1905, ma in quel momento il suo riformismo
l'aveva già distanziato dal suo gruppo parlamentare
(spostatosi sempre più verso l'estrema ortodossia marxista)
che l'aveva espulso nel 1903.
A sua volta spostatosi su criticate posizioni "piccolo-borghesi", fu
nominato primo ministro dal Capo dello Stato conservatore Paul
Deschanel nel 1920.
La Presidenza
Quando Deschanel dovette dimettersi per problemi di salute mentale,
Millerand emerse come candidato di compromesso alla Presidenza della
Repubblica. In questa veste fu accusato di aver abbandonato la
tradizionale neutralità dell'Eliseo, con le nomine a primo
ministro di Georges Leygues (che, proveniente dall'Amministrazione
pubblica, si prestava a sostenere un rafforzamento dei poteri del
Capo dello Stato nella gestione dell'Esecutivo), Aristide Briand (da
lui subita, in ragione della resistenza delle Camere al suo
precedente candidato) e di Raymond Poincaré (da lui nominato
dopo che le sinistre non si impegnarono attivamente per la
prosecuzione del tentativo Briand).
Il 14 luglio 1922, Millerand sfuggì ad un attentato messo in
atto da un anarchico, Gustave Bouvet.
Due anni dopo, in ragione della prosecuzione del conflitto tra
l'Eliseo e le Camere, Millerand si dimise, proprio mentre il
cartello delle sinistre vinceva le elezioni. Gaston Doumergue,
presidente del Senato, lo sostituì alla guida della
Repubblica.
Alexandre Millerand morì nel 1943 a Versailles; fu sepolto
nel cimitero di Passy.