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Letterato italiano (Firenze 1859 - ivi 1943). Prof. di letteratura
italiana nell'università di Padova e poi in quella di
Firenze, fu presidente dell'Accademia della Crusca e senatore del
regno (1910); socio nazionale dei Lincei (1927). Scolaro di
Alessandro D'Ancona e di G. Carducci, agli studî eruditi
unì l'esercizio dell'arte; fu poeta dai modi tradizionali, ma
vivace e originale nelle liriche d'ispirazione domestica (cfr. la
raccolta completa delle sue Poesie, 1913), e valente traduttore:
critico e storico dotto e insieme elegante. Fra le molte sue opere,
in questo che fu il principale campo della sua attività, si
ricordano: In biblioteca (1886); Tra libri e carte (1887); Rassegne
letterarie (1887); Il teatro della Rivoluzione (1894); Glorie e
memorie dell'arte e della civiltà d'Italia (1905);
L'Ottocento (2 voll., 1911-13, 2a ed. 1934); Abati, soldati, autori,
attori del Settecento (1921); G. Parini (1929). Compilò anche
notevoli opere scolastiche, fra le quali: i due manuali di
Letteratura greca (1896) e Letteratura latina (1898), in collab. con
G. Vitelli; e quello di Letterature straniere (1906) in collab. con
P. E. Pavolini. Curò inoltre edizioni critiche (Machiavelli e
Parini) e commentate di classici italiani.