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Scrittore tedesco (Lubecca 1871 - Santa Monica, California, 1950),
fratello maggiore di Thomas. Sostenitore della necessità di
una letteratura sociale e dell'avvento della democrazia,
offrì nei suoi romanzi (Im Schlaraffenland, 1900; Professor
Unrat, 1905) un quadro critico, dai toni talvolta aspri, della
società guglielmina.
Vita.
Dal 1893 visse a Monaco, con lunghi soggiorni in Italia e in
Francia, poi a Berlino, dove nel 1930 divenne presidente della
sezione letteraria dell'Accademia prussiana delle belle arti.
All'avvento del nazismo si rifugiò in Cecoslovacchia, e fu
quindi per otto anni in Francia, dove, insieme a Gide, Bloch, Aragon
e altri, fu a capo di movimenti intellettuali antifascisti e dove,
nel 1938, fu eletto presidente del Fronte popolare tedesco. Nel 1940
riuscì a fuggire in Spagna e di lì in America.
Opere
Esordì con il romanzo In einer Familie (1894) confermando la
sua vocazione di scrittore satirico, impegnato nella critica della
società guglielmina nei successivi Im Schlaraffenland (1900),
Die Jagd nach Liebe (1905), Professor Unrat (1905: da cui fu tratto
il famoso film di J. von Sternberg Der blaue Engel del 1930), e
più tardi nella trilogia Das Kaiserreich (Der Untertan, 1914,
il suo romanzo più famoso; Die Armen, 1917; Der Kopf, 1925).
Alle suggestioni dannunziane della triade Die Göttinnen (1903)
e alle istanze moralistiche di Zwischen den Rassen (1907) e Die
kleine Stadt (1909) seguì la felice vena intimista dei
romanzi scritti tra la fine dell'impero e l'avvento del nazismo
(Mutter Maria, 1927; Eugenie oder die Bürgerzeit, 1928; Die
grosse Sache, 1930; Ein ernstes Leben, 1932). Il romanzo storico
Heinrich IV. von Frankreich (1935-38) si pone come una parabola del
buon governo. M. fu anche novelliere e saggista; fra le novelle,
assai note Pippo Spano (1905), Die Bösen (1908), Kobes (1925);
fra i saggi, quelli raccolti in Geist und Tat (1931) e Ein Zeitalter
wird besichtigt (1945), in cui si fondono autobiografia e
riflessione politica.