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James Ramsay MacDonald (Lossiemouth, 12 ottobre 1866 – Oceano
Pacifico, 9 novembre 1937) è stato un politico britannico.
Membro dapprima del Partito Laburista Indipendente, nel 1906 fu trai
fondatori del Partito Laburista inglese, del quale divenne leader
nel 1911. Fu Primo Ministro del Regno Unito in tre governi. Dal 22
gennaio al 4 novembre 1924 guidò un governo interamente
laburista (il primo della storia inglese), dal 5 giugno 1929 al 24
agosto 1931 governò con l'appoggio dei liberali, mentre da
questa data fino al 7 giugno 1935 fu a capo di una coalizione di
unità nazionale.
Giovinezza e ingresso in politica
MacDonald era figlio illegittimo di un bracciante e di una
cameriera, una condizione piuttosto frequente nella Scozia
dell'epoca. Venne registrato all'anagrafe con il cognome del padre,
MacDonald, e quello della madre, Ramsay. Trasferitosi a Londra nel
1886, ottenne un lavoro come impiegato e si iscrisse ad un gruppo
della sinistra riformista, l'Unione Socialista. Il 13 novembre 1887
partecipò alla grande manifestazione socialista di Trafalgar
Square, conclusasi con una carica delle forze dell'ordine, che
provocarono alcuni morti e numerosi feriti. Nel 1888 MacDonald
trovò lavoro come segretario di Thomas Lough, un mercante di
tè e politico radicale, che nel 1892 fu eletto deputato con
il Partito Liberale. Questo lavoro permise a MacDonald di conoscere
a fondo la vita politica della capitale; tuttavia MacDonald
preferì dimettersi da segretario e si iscrisse alla
Società Fabiana, di cui promosse i principi in pubbliche
conferenze. In quel periodo nel movimento operaio britannico si era
diffusa la convinzione che fosse necessaria una rappresentanza
autonoma dei lavoratori in parlamento, non più vincolata al
Partito Liberale.
Nel 1894 MacDonald si iscrisse al Partito Laburista Indipendente
guidato da Keir Hardie, il primo partito socialista di massa,
sebbene non marxista, nella storia del Regno Unito. Dopo alcune
candidature senza successo per la Camera dei Comuni (1894 e 1900),
MacDonald caldeggiò la nascita del Comitato di Rappresentanza
Laburista, formato da rappresentanti di molti gruppi e associazioni
operaie, oltre che dal Trades Union Congress, il principale
sindacato britannico; MacDonald divenne Segretario del Comitato, in
quanto rappresentante del Partito Laburista Indipendente. Grazie ad
un accordo elettorale da lui stesso negoziato con i liberali, il
Comitato, divenuto ufficialmente nel 1906 Partito Laburista,
ottenne, nelle elezioni di quell'anno, il primo significativo
risultato elettorale, e MacDonald fu eletto deputato a Leicester. I
deputati laburisti sostennero dall'esterno i governi liberali di
Campbell-Bannerman e Asquith.
Leadership del Partito Laburista
Nel 1911, conquistò la leadership del partito (formalmente
come Presidente del gruppo parlamentare laburista). Con lo scoppio
della Prima guerra mondiale (agosto 1914), poiché i
parlamentari laburisti votarono in maggioranza i crediti di guerra e
appoggiarono il Governo Asquith, MacDonald, convinto neutralista, si
dimise da leader del partito, venendo sostituito da Arthur
Henderson, e assunse la carica di tesoriere. Molto criticato per
quello che appariva anti-patriottismo, MacDonald guardò
inizialmente in maniera favorevole alla rivoluzione di febbraio in
Russia (fatto del resto comune a molti esponenti della sinistra
europea), tanto da proporre la costituzione di consigli di operai e
soldati, simili ai soviet, anche in Gran Bretagna. Nel 1918, dopo
aver presentato una proposta di nazionalizzazione dei principali
mezzi di produzione, venne sconfitto alle elezioni, perdendo il
proprio seggio.
Soltanto nel 1922 MacDonald tornò alla Camera dei comuni come
deputato di Aberavon, in Galles, nel contesto di una generale
crescita dei voti e dei seggi laburisti. Fu rieletto leader del
partito, e, poiché per la prima volta il Partito Laburista
aveva ottenuto più seggi dei liberali, MacDonald divenne
ufficialmente Leader dell'Opposizione. Nelle elezioni del 1923 i
laburisti, sotto la sua guida, sorpassarono per la prima volta i
liberali anche per numero di voti e divennero il secondo partito
britannico dietro i Conservatori. Appariva chiaro ormai che i
laburisti erano vicini alla possibilità di governare. Questo
avvenne nel gennaio 1924, quando i conservatori di Stanley Baldwin
persero un voto di fiducia alla Camera dei Comuni, e re Giorgio V
incaricò MacDonald di formare un governo, cosa resa possibile
dall'appoggio esterno dei liberali di Asquith. Fu il primo governo
laburista della storia britannica, il primo guidato da una persona
proveniente dalla working class e uno dei pochi guidati da un non
laureato.
Primo Governo Laburista
Non avendo una maggioranza assoluta di seggi alla Camera dei Comuni
e dovendo dipendere dai voti del Partito Liberale, MacDonald non
ebbe molti margini di manovra in politica interna, e per questo
preferì dedicarsi alla politica estera. In questo ambito,
cercò di superare la situazione venutasi a creare in seguito
al Trattato di Versailles, in particolare cercando una soluzione al
problema delle riparazioni dovute dalla Germania, trovando un
compromesso accettabile anche da parte francese. Soprattutto,
però, suscitò polemiche da parte dei conservatori la
decisione del Governo di riconoscere ufficialmente l'Unione
Sovietica con due trattati. Quando emerse la volontà di
MacDonald di riconoscere un prestito al governo bolscevico, anche i
liberali ritirarono il loro appoggio e provocarono la caduta del
governo. MacDonald convocò le elezioni improvvisamente
nell'ottobre del 1924.
La campagna elettorale fu caratterizzata dalla pubblicazione da
parte del Daily Mail di una lettera firmata da Zinoviev, il
presidente dell'Internazionale Comunista al rappresentante
britannico dell'organizzazione, in cui si chiedeva che i deputati
laburisti simpatizzanti per l'Unione Sovietica facessero pressioni
sul Governo per la ratifica dei trattati, in mancanza dei quali si
sarebbe dovuto lavorare a una rivoluzione comunista in Gran
Bretagna. La lettera era in effetti un falso, come accertato dagli
storici, e tuttavia all'epoca fu creduta vera da molti e certamente
ebbe un effetto negativo per il Partito Laburista. Nonostante
questo, i laburisti riuscirono a contenere la perdita di seggi, e il
vero sconfitto fu il Partito Liberale, mentre i conservatori, che
riscossero un vero exploit elettorale conquistando 413 seggi contro
i 151 dei laburisti, tornarono al governo guidati da Baldwin. Da
quel momento, con il ridimensionamento del partito liberale, il
sistema politico inglese assumerà un impronta fortemente
bipartitica.
Secondo Governo Laburista
MacDonald nel novembre 1930 a Londra per la prima Conferenza indiana
convocata per discutere le riforme costituzionali del paese
L'evento più significativo dei cinque anni di governo
conservatore fu lo sciopero generale del 1926, iniziato con
l'astensione dei minatori (che bloccarono l'industria inglese),
appoggiato dai laburisti. La sconfitta del movimento sindacale in
questa occasione segnò l'inizio di un profondo declino delle
Trade Unions e di una lunga stagione di egemonia politica
conservatrice. In un contesto di disoccupazione stabilmente elevata,
nel maggio 1929 i laburisti ottennero la maggioranza relativa dei
seggi, 288 contro i 260 dei conservatori e i 59 dei liberali, i
quali ancora una volta accettarono di votare la fiducia a MacDonald
(che in queste elezioni vinse il seggio di Seaham, nella contea di
Durham). Il nuovo governo ebbe una vita inizialmente più
tranquilla rispetto alla precedente esperienza del 1924. MacDonald
convocò una conferenza per il disarmo navale con gli Stati
Uniti e il Giappone, ma non venne raggiunto un accordo unanime.
Quando scoppiò la Grande depressione economica, i laburisti
non avevano idee diverse da quelle tradizionali di risparmi per non
alimentare il deficit, mentre furono Lloyd George e Keynes sul
fronte liberale, e Mosley tra i laburisti, a suggerire una politica
più interventista da parte del governo. Quando vide che le
sue idee non trovavano seguito, Mosley uscì dal partito e
più tardi si convertì al fascismo. Intanto la
disoccupazione saliva paurosamente, e il Governo doveva cercare di
alleviare la condizione dei disoccupati, pur cercando di rimanere
fedele al gold standard. Nel 1931 il rapporto May, elaborato dalla
commissione per le spese nazionali, indicò come unico mezzo
per salvare il bilancio pubblico una politica di tagli alla spesa
pubblica, mentre Keynes invitava il Governo a svalutare la sterlina
e aumentare la spesa senza badare al deficit. Quando i sindacati (le
Trade union), che erano la colonna portante del Partito laburista,
rifiutarono di accettare i sacrifici proposti dal suo governo, era
chiaro che i laburisti si sarebbero divisi. MacDonald decise, con
una parte dei suoi colleghi al Governo, di formare un nuovo governo
di unità nazionale con i conservatori e i liberali, una
scelta che ne provocò l'immediata espulsione dal partito
laburista e la fondazione, da parte di MacDonald, di un nuovo gruppo
definito "Laburista Nazionale". Il nuovo partito non aveva in
pratica nessun consenso nel Paese o nelle Trade Unions, e
procurò al suo leader, e capo del Governo, l'accusa di
tradimento.
I conservatori invitarono MacDonald a convocare elezioni immediate,
che furono vinte in modo schiacciante dal "Governo Nazionale"
(conservatori, liberali e laburisti nazionali), mentre i laburisti
persero oltre tre quarti dei loro seggi. È probabile che
MacDonald stesso non prevedesse né desiderasse una simile
sconfitta del suo vecchio partito, e che sperasse in una successiva
riconciliazione, che a quel punto si rivelò impossibile.
Governo Nazionale (1931-1935)
Il nuovo governo era di fatto dominato dai conservatori di Baldwin e
Neville Chamberlain, e MacDonald, pur restando in carica quale Primo
Ministro, non aveva realmente il controllo sulla politica interna.
Preferì allora concentrarsi sulla politica estera,
impegnandosi sempre a favore del disarmo e della Società
delle Nazioni. Questo non bastò a migliorare i rapporti con i
laburisti, e con la scelta dei conservatori di applicare una
politica protezionistica come strumento per combattere la crisi
economica, perse anche l'appoggio di una parte dei liberali.
La salute di MacDonald iniziò inoltre a declinare e anche il
suo pacifismo gli procurò le critiche di alcuni conservatori,
come Winston Churchill. MacDonald si dimise quindi da primo ministro
nel giugno del 1935, venendo sostituito da Baldwin e accettando la
carica di Lord Presidente del Consiglio, una carica per lo
più onorifica che comunque gli consentiva di rimanere membro
del Gabinetto di governo. Alle successive elezioni del novembre 1935
MacDonald non riuscì a conquistare il suo seggio
parlamentare. Pur riuscendo a essere eletto in una successiva
elezione suppletiva, si ritirò dalla vita politica e
morì nel novembre 1937 nel corso di una crociera nell'Oceano
Pacifico.