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Paul Lafargue (Santiago di Cuba, 15 gennaio 1842 – Draveil, 26
novembre 1911) è stato un rivoluzionario, giornalista,
scrittore, saggista e critico letterario francese, di ispirazione
comunista.
Biografia
Paul Lafargue, in quanto difensore dei popoli oppressi, amò
vantarsi delle sue origini creole: suo nonno, originario della
provincia di Bordeaux, si era stabilito a Santo Domingo dove aveva
sposato una mulatta, mentre suo padre aveva trascorso la
gioventù a New Orleans e aveva sposato un'ebrea francese.
Durante l'adolescenza la famiglia, emigrata a Cuba da Haiti, visse
in condizioni agiate, grazie ai redditi procurati dalla coltivazione
del caffè e Paul iniziò i propri studi in un collegio
proseguendoli, dopo l'emigrazione della famiglia in Francia, nel
1851, dapprima nel liceo di Bordeaux, poi a Tolosa, dove si diploma
nel 1859, e quindi a Parigi, dove si iscrive nella facoltà di
medicina dell'università.
Mostra presto interesse ai problemi politici del momento,
opponendosi a Napoleone III e avvicinandosi alle teorie socialiste
di Proudhon che ritiene, come scrive, il liberatore della
«morale e della scienza economica da ogni elemento
soprannaturale».
Aderisce alla Massoneria, dove conosce seguaci di Auguste Blanqui, e
all'Internazionale socialista, presentando nel febbraio 1865, al
Consiglio Generale londinese, una relazione sulla situazione del
movimento operaio francese; in questa occasione incontra per la
prima volta Karl Marx che non apprezza le sue posizioni di
socialista proudhoniano, tanto da scrivere alla figlia Laura che
«questo maledetto Lafargue mi annoia con il suo proudhonismo e
certamente non mi lascerà tranquillo finché non gli
avrò rotto quella sua testa di creolo».
Nell'inverno dello stesso anno è delegato al Congresso
internazionale degli studenti, che si tiene in Belgio, a Liegi; in
questa occasione conosce Blanqui, ricevendone una forte impressione.
I discorsi tenuti in quella occasione, in cui afferma, tra l'altro,
che «la scienza non nega Dio: lo rende inutile» e
«Guerra a Dio: in ciò consiste il progresso!» gli
valgono l'espulsione, per due anni, dall'università parigina.
Membro del Consiglio Generale dell'Internazionale, ottiene
l'incarico di segretario corrispondente per la Spagna.
Una maggiore impressione Lafargue riceve sicuramente da Laura Marx,
bella, alta, bionda con occhi azzurri, elegante, che egli conosce
frequentando la casa del padre a Londra; il padre di Paul,
nell'agosto del 1866, chiede a Marx, per conto del figlio, la mano
di Laura. Ottenuto il consenso, i due giovani si sposano, testimone
Engels, il 2 aprile 1868. Avranno tre figli che moriranno tutti
nella primissima infanzia; sembra che in seguito a questa drammatica
esperienza Lafargue, che si era laureato in medicina nel 1869,
preferì abbandonare la professione medica per avviare uno
studio di fotolitografia a Londra, anche grazie al contributo
finanziario di Engels.
A Parigi fa parte della redazione del quotidiano repubblicano "La
Marseillaise" e, nell'autunno del 1870, è direttore de "La
Défense nationale" di Bordeaux, che propone, dopo la
sconfitta nella guerra contro la Prussia e la conseguente
occupazione, la confisca dei beni dei deputati bonapartisti,
responsabili di aver provocato la guerra, la soppressione delle
imposte indirette, benefici statali per le famiglie dei soldati e il
pagamento del salario agli operai arruolati nella Guardia nazionale.
Ricostituisce nel gennaio 1871 la già soppressa sezione
dell'Internazionale a Bordeaux; nell'aprile, con l'instaurazione
della Comune di Parigi, è nella capitale, dove è
incaricato di collaborare agli sviluppi della rivoluzione nella
provincia; con la sconfitta della Comune nel maggio, Lafargue sfugge
all'arresto: è nei Pirenei, prima a Saint-Gaudens e a Luchon,
poi in Spagna, a Huesca, dove viene arrestato su segnalazione del
governo francese l'11 agosto. Liberato il 21 agosto, si stabilisce a
Madrid con Laura, che dà lezioni d'inglese e tedesco, e
insieme si occupano ancora dell'Internazionale, curano traduzioni in
francese dell' Antidühring di Engels e l'edizione spagnola del
I volume de Il Capitale di Marx.
Rappresenta la Spagna e il Portogallo al Congresso
dell'Internazionale che si tiene a L'Aia nel settembre del 1872 e
torna in ottobre a Londra. Nel luglio del 1880 viene amnistiato dal
governo francese e quello stesso anno pubblica, sotto forma di
articoli, quello che sarà il suo libro più noto, Il
diritto all'ozio.
Rientra a Parigi nel 1882: insieme con Jules Guesde e Gabriel
Deville, fonda il Partito Operaio Francese, combattendo le frazioni
anarchiche, giacobine e blanquiste. Nel 1891, per quanto fosse in
prigione, fu eletto, primo di ogni altro appartenente al Partito
socialista francese, al Parlamento francese, come candidato nella
circoscrizione di Lilla, difendendo l'ortodossia marxista sia contro
il revisionismo di origine bernsteiniana che contro le tendenze
anarco-sindacaliste teorizzate da Jean Jaurès, un
atteggiamento che mantiene anche nel 1908, nel Congresso socialista
tenuto a Tolosa, nel quale avviene l'unificazione delle diverse
anime socialiste francesi in un unico partito.
Ritiratosi a Draveil, non lontano da Parigi, continua a contribuire
con propri articoli e saggi al dibattito teorico e politico
socialista, avendo anche contatti con esponenti rilevanti del
socialismo europeo, come il tedesco Karl Liebknecht e il russo
Vladimir Lenin.
Il duplice suicidio
La sera del 26 novembre 1911 i coniugi Lafargue rientrano in casa da
Parigi; salutano il giardiniere e si intrattengono cordialmente con
la sua famiglia: raccontano del film che avevano visto in un locale
della capitale. La mattina dopo, una domenica, sono trovati morti:
Paul sdraiato sul letto, vestito, e nella stanza vicina, Laura,
seduta in poltrona; la morte era stata provocata da un'iniezione di
acido cianidrico.
Nel testamento, rinvenuto insieme ad altre ultime lettere, Lafargue
aveva scritto:
« Sano di corpo e di spirito, mi uccido prima che l'impietosa
vecchiaia mi tolga uno a uno i piaceri e le gioie dell'esistenza e
mi spogli delle forze fisiche e intellettuali. Affinché la
vecchiaia non paralizzi la mia energia, non spezzi la mia
volontà e non mi renda un peso per me e per gli altri.
Da molto tempo mi sono ripromesso di non superare i settan'anni; ho
fissato la stagione dell'anno per il mio distacco dalla vita e ho
preparato il sistema per mettere in pratica la mia decisione:
un'iniezione ipodermica di acido cianidrico.
Muoio con la suprema gioia della certezza che, in un prossimo
futuro, la causa alla quale mi sono votato da quarantacinque anni
trionferà. Viva il Comunismo. Viva il Socialismo
Internazionale! »
Il funerale si svolse al cimitero parigino del Père Lachaise,
presenti i maggiori esponenti socialisti del tempo, compreso Lenin.
I loro corpi, cremati, sono sepolti presso il Muro dei Federati, di
fronte al quale, il 28 maggio 1871, durante la repressione della
Comune, centinaia di appartenenti alla Comune di Parigi furono
fucilati e sepolti in una fossa comune ai suoi piedi.
Opere principali
Il materialismo economico di Karl Marx, (1884)
Il diritto all'ozio, (1887)
L'evoluzione della società dallo stato
selvatico alla civilizzazione, (1891)
Il socialismo utopico, (1892)
Il comunismo e l'evoluzione economica, (1892)
La religione del capitale, (1887)
Il socialismo e la conquista del potere, (1899)