Édouard Herriot

 

Wikipedia

Édouard Herriot (Troyes, 5 luglio 1872 – Lione, 26 marzo 1957) è stato un politico francese.

Professore universitario e capofila del Partito Radicale. Senatore dal 1912 al 1919, deputato costantemente rieletto dal 1919 al 1940 e dal 1946 fino alla morte. Più volte ministro nei governi della Terza Repubblica francese, è stato il presidente del consiglio per tre volte: la prima dal 14 giugno 1924 al 17 aprile 1925, la seconda dal 19 luglio al 23 luglio 1926 e la terza dal 3 giugno al 18 dicembre 1932.

Presidente della Camera dei deputati dal 1925 al 1928 e dal 1936 fino allo caduta della Terza Repubblica nel luglio 1940. Presidente dell'Assemblée Nationale dal 1947 al 1954. È stato dal 1905 al 1957 sindaco di Lione, con l'eccezione del periodo dal luglio 1940 all'agosto 1945 durante il quale la Francia non occupata fu sotto l'amministrazione collaborazionista di Vichy.

Presidente della seduta comune della Camera e del Senato che a Vichy il 10 luglio 1940 votò i pieni poteri al maresciallo Philippe Pétain, si astenne in quanto presidente della Camera dei deputati, ma dichiarò che avrebbe votato a favore.

*

www.treccani.it

Herriot, Édouard. - Uomo politico francese (Troyes 1872 - Lione 1957). Militante nel partito radicale socialista, tra le due guerre fu più volte ministro e presidente del Consiglio (1924-25, 1926, 1932). Dopo la sconfitta militare della Francia (1940), come presidente della Camera dei deputati si schierò per la resistenza a ogni costo. Deportato in Germania (1944), nel dopoguerra fu a lungo (1947-54) presidente dell'Assemblea nazionale.
Vita e opere

Prof. di lettere prima a Nantes, in seguito a Lione, fu eletto sindaco di questa città per la prima volta nel 1905. Militando nel partito radicale socialista, fu senatore nel 1912, ministro dei Lavori pubblici (1916-17) nel gabinetto A. Briand. Nel 1919 passò alla Camera dei deputati. La vittoria nelle elezioni del 1924 del suo partito lo portò alla presidenza del Consiglio (14 giugno 1924 - 16 aprile 1925). Presidente d'un brevissimo ministero (21-23 luglio) nel 1926, fu poi per due anni (1927-28) ministro della Pubblica istruzione nel governo di concentrazione repubblicana di R. Poincaré. Presidente onorario del suo partito, sostenitore della laicità dello stato, fu ancora presidente del Consiglio (giugno-dicembre 1932) o ministro in altri gabinetti, e sempre parlamentare influente, a lungo presidente della Camera dei deputati. In tale carica si schierò per la resistenza a ogni costo nella crisi del giugno 1940: sottoposto a provvedimenti restrittivi dal 1942, nel 1944 fu deportato in Germania. Ritornato, riprese la lotta politica nelle file del partito radicale, ma in posizione di indipendenza (opposizione alla Comunità europea di difesa). Eletto alla presidenza dell'Assemblea nazionale del genn. 1947, vi rimase fino al 1954 quando decise di non riproporre, per motivi di salute, la propria candidatura.

Opere

Membro dell'Accademia francese dal 1946, è autore di eleganti saggi su Madame Récamier e su Beethoven e di un libro di sue memorie, Jadis (1948-52). Ha scritto anche una documentata storia di Lione (Lyon n'est plus, 4 voll., 1937-40).