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Uomo politico e pubblicista (Berna 1768 - Soletta 1854);
ricoprì cariche pubbliche e si pose (1798) al servizio
dell'Austria; prof. (1806-17) di diritto all'univ. di Berna.
Aderì al regime aristocratico, ritornato al potere a Berna
dopo il 1814, entrando nel Gran Consiglio della città.
Convertito (1820) al cattolicesimo, perdette tale carica e si
recò a Parigi, dove (1825) ottenne un posto nel ministero
degli Esteri. Ne fu privato dopo la rivoluzione del luglio 1830.
Ritornato in Svizzera, si stabilì a Soletta, del cui Gran
Consiglio fece parte (1834-37) e dove rimase fino alla morte. La sua
opera più importante, Restauration der Staatswissenschaft (6
voll., 1816-25; trad. it. 1963), ebbe grande successo negli ambienti
reazionarî europei nel periodo della Restaurazione,
soprattutto nell'ambiente prussiano; in essa era giustificato il
potere assoluto del monarca con la teoria dello stato patrimoniale:
per questa teoria lo stato, che rientra nell'orbita del diritto
privato, non è frutto di un "contratto" dei cittadini, ma del
possesso del principe che si assume il compito di proteggere un
gruppo umano.