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François Pierre Guillaume Guizot (Nîmes, 4 ottobre 1787
– Abbazia di Val-Richer, 12 settembre 1874) è stato un
politico e storico francese.
Biografia
Le origini
Nacque a Nîmes da una famiglia borghese ugonotta. I suoi
genitori si sposarono segretamente con rito protestante. L'8 aprile
1794 suo padre Andrea Guizot, accusato di federalismo fu giustiziato
a Nimes nel pieno del Terrore. Da questo momento fu sua madre ad
occuparsi della sua educazione. Era una donna fisicamente fragile,
dai modi semplici ma con una grande forza di carattere. Era una
tipica ugonotta, fortemente credente e rigidamente fedele ai suoi
principi e animata da un forte senso del dovere. A questi principi
modellò il carattere di suo figlio di cui condivise tutte le
vicissitudini della sua vita. Esiliati da Parigi durante la
Rivoluzione si rifugiarono a Ginevra dove Guizot fu educato secondo
i principi liberali di Jean Jacques Rousseau. Secondo le teorie
pedagogiche dell'Emilio di Rousseau il giovane Guizot dovette anche
imparare un lavoro manuale. Fu così che apprese il mestiere
di falegname e costruì egli stesso un tavolo che
conservò sempre. Tuttavia Guizot nella sua autobiografia
"Ricordi del mio tempo" omette tutti i dettagli della sua infanzia.
Quando Guizot era al culmine del suo potere politico la figurina
snella di sua madre, sempre abbigliata in rigido lutto, era al
centro dei circoli politici. Esiliato Guizot nel 1848 lo
seguì a Londra dove morì in età avanzata. La
sua tomba è a Kensal Gren.
L'arrivo a Parigi
All'età di 18 anni Guizot si recò a Parigi per
completare la sua educazione presso la facoltà di
giurisprudenza. Fu assunto come tutore nella casa di Philippe Alfred
Stapfer, ex ministro di origine svizzera. Incominciò a
scrivere per il giornale "Il Pubblicista" edito da Jean Baptiste
Suard, attività che lo introdusse nei circoli letterari
parigini. Nell'ottobre del 1809 a 22 anni la sua critica teatrale su
"I Martiri" di François-René de Chateaubriand gli
valse il ringraziamento dell'autore. In casa dell'editore del
giornale conobbe Pauline Meulan, una donna più grande di lui
di 14 anni: aristocratica liberale, costretta dalla Rivoluzione a
guadagnarsi la vita con la letteratura e che doveva scrivere una
serie d'articoli per il "Pubblicista". Costretta da una malattia a
interrompere la sua collaborazione, gli articoli ripresero a essere
pubblicati da un ignoto redattore che si scoprì essere lo
stesso Guizot. Questa collaborazione con la Meulan, autrice di
numerosi lavori sull'educazione femminile, si trasformò in
amicizia e poi in amore che portò al matrimonio nel 1812.
Ella morì nel 1827. Ebbero un unico figlio nato nel 1819 e
morto nel 1837 di tisi. Nel 1828 Guizot sposò Elisa Dillon,
nipote della sua prima moglie ed anche lei scrittrice che
morì nel 1833, lasciando un figlio, Maurice Guillaume
(1833-1892) che acquistò fama di dotto intellettuale e
scrittore.
La politica
Conosciuto per le sue opere letterarie ebbe una cattedra di storia
moderna alla Sorbona durante l'Impero napoleonico e cominciò
ad essere noto negli ambienti politici liberali. È con la
restaurazione che iniziò la sua carriera politica. Fra il
1826 e il 1830 pubblicò una serie di opere dedicate alla
storia della Francia e dell'Inghilterra che gli dettero fama di
storico. Nel gennaio del 1830 fu eletto deputato di Lisieux e svolse
una decisa opposizione alla monarchia di Carlo X andando le sue
preferenze politiche verso un regime monarchico parlamentare.
Sostenne Luigi Filippo d'Orleans che divenuto re dei francesi scelse
Guizot come ministro degli interni (1830) e in seguito come Ministro
della Pubblica Istruzione (1832-1836) che rinnovò nelle sue
strutture. Durante questo periodo fece una politica di forte
opposizione ad Adolphe Thiers. Dopo il ritiro di Thiers al governo
fu nominato il generale Soult ma fu Guizot il vero leader
(1840-1847). Sostenitore della pace realizzò l'alleanza di
riconciliazione con l'Inghilterra di Sir Robert Peel superando la
contrarietà di Palmerston che riteneva che la Francia dovesse
rimanere debole nell'ottica di una futura guerra. Quando Lord
Palmerston fu sostituito da Lord Aberdeen trovò in Guizot un
diplomatico desideroso di pace e amante della cultura come lui che
portò alla stipulazione di un accordo tra le due nazioni
liberali europee realizzando quella che per la prima volta fu
chiamata l'"intesa cordiale" ("Entente cordiale").
Con il ritorno del Palmerston, antifrancese, alla caduta del governo
Peel e la guerra di successione spagnola (1833-1846) manda in
frantumi l'alleanza franco-inglese e lo spostamento della politica
estera di Guizot verso l'Austria di Metternich.
Divenuto presidente del consiglio nel 1847, alla vigilia della
Rivoluzione europea del 1848, rimase al potere ben poco tempo ma
egli riuscì comunque a influenzare la politica del suo tempo
raccogliendo attorno alla sua persona un "partito conservatore" che
cercava di mantenere un equilibrio tra una democratizzazione della
società e un ritorno alla rivoluzione.
La politica economica
Si sforzò di creare le condizioni più favorevoli per
il progresso economico della Francia sviluppando innanzitutto
l'agricoltura, i commerci e la finanza. Al contrario di quelli che
come Saint-Simon sostenevano la necessità di una crescita del
sistema industriale, Guizot pensava che l'industrializzazione fosse
da evitare poiché essa comportava la formazione di un
proletariato operaio che riteneva classe instabile e politicamente
pericolosa.
Ciò nonostante proprio durante il suo governo la Francia
s'industrializzò come non mai:
fu favorita la raccolta di capitali con la
fondazione di varie centinaia di casse di risparmio su tutto il
territorio nazionale;
si ebbe una forte accelerazione dei lavori
infrastrutturali come strade, canali, ferrovie. Nel 1842 Guizot con
una sua legge dà alla Francia una rete ferroviaria che
s'incrementa in sei anni dagli iniziali 570 chilometri a circa 1900
chilometri.
La legislazione sul lavoro fu quasi messa da
parte. Le industrie poterono comprimere i salari e licenziare a loro
piacimento a seconda delle fluttuazioni del mercato. Guizot rese
obbligatorio il libretto di lavoro che i lavoratori dovevano
obbligatoriamente presentare quando cambiavano lavoro: il che
permetteva ai datori di lavoro di escludere quelli che erano
ritenuti cattivi lavoratori e soprattutto gli agitatori.
In quindici anni, le produzioni del ferro e del carbone
raddoppiarono e il numero delle macchine a vapore industriali fu
moltiplicato per otto.
Le idee politiche ed economiche
Guizot era un conservatore liberale in politica ma contrario ai
principi del libero scambio in economia. Il liberismo infatti era
una teoria economica inglese con la quale l'Inghilterra favoriva i
suoi interessi. L'agricoltura francese invece andava protetta e
d'altronde erano gli stessi industriali che spingevano il governo a
togliere le tariffe doganali.
Per Guizot i problemi ai quali la Francia doveva far fronte non
erano economici ma soprattutto politici e sociali. Egli pensava che
dopo cinquant'anni di guerre e rivoluzioni a partire dal 1789, il
paese si trovava in una grande confusione diviso tra due estremi: da
una parte i monarchici, nostalgici dell'Ancien Regime che non
avevano mai perso la speranza di restaurare l'ordine feudale e
dall'altra i repubblicani di cui alcuni pensavano di poter
instaurare una repubblica con la rivoluzione. Egli riteneva che i
liberali avessero il compito di creare una società libera e
pacifica senza rinunciare ai grandi meriti della Rivoluzione e
soprattutto d'assicurare la preminenza della borghesia
sull'aristocrazia. Egli giudicava la Rivoluzione francese come uno
scontro di interessi contrapposti: il terzo stato contro gli ordini
privilegiati, poi la plebe contro i borghesi. Si trattava di una
lotta tra classi di cui l'esito avrebbe stabilito durevolmente il
senso della Storia.
Fu Guizot per primo a parlare di lotta di classe che in seguito Marx
avrebbe teorizzato. Egli è considerato il padre della
storiografia d'indirizzo economico sociale. Riteneva che mentre il
proletariato fosse destinato a svolgere un ruolo dominante, gli
operai d'origine contadina, invece dovessero rimanere nel ruolo
subalterno che la società assegnava loro: essi avevano perso
i legami con la terra, si erano declassati e dunque non potevano
essere ritenuti cittadini responsabili. Riprendendo le teorie
politiche della Grecia antica pensava che la democrazia è una
cosa troppo seria perché degli irresponsabili potessero avere
il diritto di dire la loro. Il diritto di voto andava riservato a
coloro che avessero delle proprietà e pagassero le tasse e
quindi si assumessero la responsabilità dei loro
comportamenti.
Nonostante queste sue idee sulla società bisogna sottolineare
che Guizot fece approvare nel 1841 una legge che proibiva il lavoro
dei bambini nella manifatture al di sotto degli otto anni e che egli
si batté a più riprese per l'abolizione della
schiavitù nelle colonie riuscendo nel 1844 a far accettare
questo principio dall'Assemblea nazionale. Nel 1845 e nel 1846 il
problema fu dibattuto ma senza arrivare a stabilire in pratica le
modalità dell'emancipazione. Infatti la legge prevedeva la
fine della schiavitù ma non stabiliva quando. Saranno i
repubblicani nel 1848 a determinare la fine definitiva della
schiavitù.
La fine della carriera politica di Guizot nel 1848 fu dovuta alla
sua ostinazione nel non far modificare la legge elettorale.
La fine della sua vita
In esilio in Inghilterra egli si dedicò di nuovo al suo
lavoro di storico trattando soprattutto i temi della Rivoluzione
francese e della Prima rivoluzione inglese. Perso quello di politico
europeo acquisì in questo modo il ruolo di storico,filosofo
ed osservatore del suo tempo. Il suo lavoro di scrittore gli permise
di vivere gli ultimi anni della sua vita in un agiato ritiro dove
continuò la sua opera di divulgatore storico sino alla sua
morte avvenuta il 12 settembre del 1874.
Curiosità
"Arricchitevi..." : la polemica
Rari sono nella storia gli uomini di stato che restano famosi per le
loro formule retoriche. Guizot fa parte di questi. Il suo
"Arricchitevi..." è stato considerato un invito polemico a
raggiungere questo obiettivo senza badare a scrupoli.
La maggior parte degli storici però ritiene che questa
espressione non sia completa. La frase intera pronunciata nel 1840
sarebbe:" Rischiate, arricchitevi, migliorate la condizione morale e
materiale della nostra Francia" per replicare ai suoi detrattori che
gli rimproveravano di voler riservare il diritto di voto solo a chi
raggiungesse un reddito superiore a 300 franchi. In effetti l'esatta
citazione non è stata mai trovata e probabilmente fu creata
dai suoi nemici politici che se ne servirono contro di lui.
Citazioni
(FR)
« Faîtes des épargnes plutôt que des
enfants »
(IT)
« Fate risparmi piuttosto che figli »
(Histoire parlamentaire de France)
(FR)
« Les révolutions emploient presque autant
d'années à se terminer qu'à se préparer
» (IT)
« Le rivoluzioni impiegano quasi altrettanti anni a finire
quanti a prepararsi ad iniziare »
(A proposito della Rivoluzione del 1848)
(FR)
« C'est comme en 1830, pire qu'en 1830 »
(IT)
« È come nel 1830, peggio che nel 1830 »
(FR)
« Le trône n'est pas un fauteuil vide »
(IT)
« Il trono non è una poltrona vuota »
Le sue opere letterarie e storiche
Dictionnaire des synonymes de la langue
française 1809
De l'état des beaux-arts en France 1810
Annales de l'éducation, 1811-1815 6 vol.
Vie des poètes français du
siècle de Louis XIV 1813
Quelques idées sur la liberté de la
presse 1814
Du gouvernement représentatif de
l'état actuel de la France 1816
Essai sur l'état actuel de l'instruction
publique en France 1817
Du gouvernement de la France depuis la
Restauration. Des conspirations et de la justice politique 1820
Des moyens de gouvernement et d'opposition dans
l'état actuel de la France. Du gouvernement de la France et
du ministère actuel. Histoire du gouvernement
représentatif en Europe, 1821 2 vol.
De la souveraineté" 1822
De la peine de mort en matière politique
1822
Essai sur l'histoire de France du Ve au Xe
siècle 1823
Histoire de Charles Ier, 1827 2 vol.
Histoire générale de la
civilisation en Europe 1828
Histoire de la civilisation en France, 1830 4
vol.
Le presbytère au bord de la mer 1831
Rome et ses papes 1832
Le ministère de la réforme et le
parlement réformé 1833
Essais sur l'histoire de France 1836
Monk, étude historique 1837
De la religion dans les sociétés
modernes 1838
Vie, correspondance et écrits de
Washington 1839-1840
Washington 1841
Madame de Rumfort 1842
Des conspirations et de la justice politiques
1845
Des moyens de gouvernement et d'opposition dans
l'état actuel de la France 1846
M. Guizot et ses amis. De la démocratie en
France 1849
Pourquoi la révolution d'Angleterre
a-t-elle réussi? Discours sur l'histoire de la
révolution d'Angleterre 1850
Études biographiques sur la
révolution d'Angleterre. Études sur les beaux-arts en
général 1851
Shakespeare et son temps. Corneille et son temps
1852
Abélard et Héloïse 1853
Édouard III et les bourgeois de Calais
1854
Histoire de la république d'Angleterre,
1855 2 vol. Sir Robert Peel
Histoire du protectorat de Cromwell et du
rétablissement des Stuarts, 1856 2 vol.
Mémoires pour servir à l'histoire
de mon temps, 1858-1867 8 vol.
L'amour dans le mariage 1860
L'Église et la société
chrétienne en 1861. Discours académiques 1861
Un projet de mariage royal 1862
Histoire parlementaire de France, recueil de
discours, 1863 5 vol. Trois générations
Médiations sur l'essence de la religion
chrétienne 1864
Guillaume le Conquérant 1865
Méditations sur l'état actuel de la
religion chrétienne 1866
La France et la Prusse responsables devant
l'Europe 1868
Méditations sur la religion
chrétienne dans ses rapports avec l'état actuel des
sociétés et des esprits. Mélanges biographiques
et littéraires 1868
Mélanges politiques et historiques 1869
L'histoire de France depuis les temps les plus
reculés jusqu'en 1789 1870-1875 5 vol.
Le duc de Broglie 1872
Les vies de quatre grands chrétiens
français 1873
Académie française
François Guizot fu eletto all'Accademia di Francia il 28
aprile 1836. Dopo la sua morte fu sostituito con Jean-Baptiste
Dumas.
Onorificenze