Guerrin Meschino

 

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Il Guerrin Meschino (o Il Guerin Meschino) è il titolo di un'opera letteraria in otto libri, a metà strada fra la favola e il romanzo cavalleresco, scritta intorno al 1410 dal trovatore toscano Andrea da Barberino. La sua prima pubblicazione avvenne nel 1473.

Controversie sull'opera

L'opera ha avuto una storia controversa. La maggior parte delle edizioni moderne è riferibile ad un'edizione del 1785 che viene considerata falsata, ovvero non fedele a quanto scritto originariamente dall'autore.

In particolare, l'edizione conosciuta come quella di Venezia 1785, pubblicata con licenza dei superiori (ovvero la censura clericale), non sarebbe fedele al testo originale, mutilandolo di ogni riferimento alla Sibilla Appenninica (parte della vicenda è infatti ambientata in una grotta sul monte Sibilla). Il termine Sibilla, usato nell’opera letteraria una cinquantina di volte, viene sostituito con termini dispregiativi in realtà mai utilizzati dall'autore (come Alcina - utilizzata per Alcina dell'Orlando furioso - Fata, Fatalcina, Ammaliatrice, Incantatrice ed altri). Un capitolo intero, quello ove la Sibilla Appenninica descrive le altre Sibille classiche, risulta inoltre completamente soppresso.

Stessa sorte è riservata ai riferimenti relativi all'astronomia e, più semplicemente, ai sentimenti umani. Nell'edizione conosciuta come quella di Venetia 1567 viene riportato nel libro V il titolo de Il Guerrin Meschino mentre al libro VI si legge Il Purgatorio di San Patrizio.

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Argomento del Libro I

Al centro della vicenda è Guerrino, nato da Milone, re di Durazzo, e dalla moglie Fenisia.

A causa di una guerra contro gli infedeli quando è ancora bambino viene affidato dai genitori alla balia, affinché lo porti in salvo. Viene però rapito dai pirati e venduto ad un mercante greco e da questi ulteriormente ceduto all'Imperatore di Costantinopoli come compagno per il figlioletto Alessandro.

A Costantinopoli Guerrino diviene amico di Alessandro tanto da convincerlo ad affrancarlo e a tenerlo a corte come "amico". A corte Guerrino si innamora della sorella di Alessandro, Elisena, ma non esprime mai il suo sentimento in considerazione del fatto che non sa di chi egli sia figlio: per questo motivo inizia a farsi chiamare il Meschino.

L'imperatore decide un giorno di indire un torneo per maritare la figlia Elisena, torneo a cui possono partecipare soltanto i cavalieri, e Guerrino decide di partecipare in maniera anonima, aiutato da Alessandro che gli dona le vesti e le armi. Per tre giorni consecutivi riesce a vincere le gare del torneo. Ovviamente non può pretendere Elisena come moglie. La mano della giovane viene quindi chiesta all'imperatore da due principi arabi. All'opporsi dell'imperatore essi stringono d'assedio Costantinopoli.

L'imperatore riesce, soprattutto grazie all'aiuto di Guerrino, a cacciare i turchi e alla richiesta del Meschino di volersene andare alla ricerca dei veri genitori, acconsente, interrogando gli oracoli per sapere qualcosa della famiglia di Guerrino, senza però venire a capo di nulla.

Guerrino, all'età di vent'anni, parte quindi alla ricerca del suo passato.