FRANZI, TULLIA

 

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(Alzano Lombardo, 1886 – Ivi, 1957)

Scrittrice e poetessa, studiò a Treviglio laureandosi in lettere antiche all’università di Firenze. In quella città frequentò una scuola di recitazione. Si diplomò poi a pieni voti in pianoforte, contrappunto e composizione al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.

Nel 1919 con una settantina di bergamaschi, fra i quali l’aviatore Antonio Locatelli, ella seguì Gabriele D’Annunzio nell’impresa di Fiume, dove fondò una scuola; fu decorata con la “stella d’oro” di Fiume e con la medaglia d’oro di Ronchi e ricevette sul campo il grado di capitano del Battaglione Regina. Animata da spirito patriottico, tenne numerose conferenze all’estero per conto della Società Nazionale Dante Alighieri.

Insegnò latino e greco nei licei statali milanesi e storia dell’arte presso l’accademia di belle arti di Brera.

Scrisse saggi storici e memorie di costume, occupandosi anche di cultura locale. Compose garbate liriche ispirate ad elevati sensi e pubblicò due raccolte di versi, intitolate “Ragnatele” e “Ritorni”. Alcuni testi poetici le furono musicati da Daniele Maffeis.

Fu socia ad honorem dell’Accademia degli Agiati di Rovereto; nel 1952 fu aggregata all’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo. Donò la sua ricca biblioteca al Comune di Alzano Lombardo.

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1 - Note biografiche

Tullia Franzi nacque ad Alzano Maggiore il 21 marzo 1886 e vi morì il 9 luglio 1957. Nel 1913 si trasferì a Milano, ritornerà ad Alzano con più frequenza dal 1940 dopo lo sfollamento per la guerra, per poi stabilirvisi definitivamente negli ultimi anni.

Si laureò nel 1915 con la tesi “Noterelle Dantesche”, pubblicò apprezzati studi letterari su Dante Alighieri ed Alessandro Manzoni, ma anche su Torquato Tasso, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Antonio Rosmini, Carlo Goldoni e altri. Insegnò per 40 anni e dal 1936 al 1956 fu docente al Liceo Artistico di Brera.

Svolse diverse ricerche sulla storia dell'arte con studi su Giotto, Lorenzo Lotto, Palma il Vecchio, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Bernardino Luini, Paolo Giovio, Giovanni Battista Moroni di cui compilò un interessante elenco di opere, e su Rembrandt e la pittura olandese. Fu appassionata di letteratura e scrisse di Donato Bono Pellicciolo, Nicolò della Valle, Pietro d'Alzano, Fra Bartolomeo, Guglielmo Gregis, Bernardino Seradobati, Clara Maffei, del canonico Giovanni Finazzi, di Vittore Ghislandi e di Gaetano Donizetti. Coltivò un notevole interesse per la ricerca storica pubblicando studi e tenendo conferenze. Nel 1925 presentò lo studio “I deportati Cisalpini a Cattaro” al 13° Congresso Storico Nazionale di Genova. Amica dei garibaldini Egidio Bezzi e Guido Sylva, scrisse su Garibaldi e sui garibaldini a Bergamo nel 1859. Nel 1927 al XIV° Congresso di storia del risorgimento illustrò lo studio “L'obbedisco di Garibaldi alla luce di nuovi documenti”.

Collaborò a varie riviste e giornali tra cui la Rivista Storica del Risorgimento, l'Archivio Storico della Dalmazia, Emporium, La Rivista di Bergamo, Nuova Antologia, Il Giornale dell'arte, ecc.
Nei suoi molteplici interessi ed attività fu animatrice di molte associazioni artistiche e culturali; socia dell'Ateneo di Bergamo; ad Alzano sostenitrice di innumerevoli iniziative educative e scolastiche soprattutto rivolte all'infanzia e alla crescita dell'associazionismo culturale. Si interessò di costumi e folclore con ricerche e studi su Antonio Tiraboschi, Costantino Beltrami e Giacomo Zanella.
Intrattenne un'assidua corrispondenza con personaggi ed autori di cultura e tradizioni bergamasche quali Ettore Briolini, Bortolo Belotti, Mauro Pelliccioli ed Antonio Locatelli.

Nel 1937 al 2° Congresso Storico Lombardo, tenuto a Bergamo, presentò lo studio “La cultura in Alzano sotto la dominazione veneta”. Produsse anche ricerche sulle “Danze macabre” di Pinzolo, Carisolo e Clusone. Fu soprattutto una stimata poetessa, amica di D'Annunzio e di Ada Negri, pubblicò le raccolte “Ragnatele” e “Ritorni” con lo pseudonimo di Tullia d'Alzano. Nel 1952 vinse il concorso del “Lauro italiano” indetto dalla “Nuova Italia Letteraria”.

Fu una brillantissima conferenziera per la Società Nazionale Dante Alighieri in Olanda, Belgio, Svezia, Grecia e Turchia. Non tralasciò di tenere delle conferenze anche in Alzano che suscitarono ammirazione negli ascoltatori e positivi commenti sui quotidiani locali. Nel 1922 svolse una conferenza al Teatro Rubini per l'Università Popolare di Bergamo. Negli anni accademici 1934-1935 organizzati dall'Università Popolare di Milano tenne conferenze su Dante. A Clusone nel 1936 commemorò il 50° di morte di Clara Maffei. Nel 1937 fu conferenziera a Bergamo per il Sindacato Fascista Musicisti nella Serata Donizettiana. Tenne un discorso anche all'inaugurazione del nuovo Asilo Carsana nel 1939 e nel 1940 chiuse con un altro discorso la stagione della colonia elioterapica di Alzano Lombardo. Nel 1941 presentò al teatro oratorio di Alzano la Corale e Filodrammatica di Gazzaniga e tenne la conversazione su “Diavoli e diavolerie nell'inferno dantesco” al dopolavoro del Fascio Femminile di Alzano. Il 7 settembre 1946 fu presidente del Comitato Direttivo della “Mostra d'arte alzanese”. Ebbe una particolare predilezione per la musica, appresa alla scuola del maestro Alessandro Marinelli e coltivata con ricerche e con numerose conferenze.

Arrivò agli onori nazionali come fervente patriota, legionaria di Fiume e capitano del Battaglione “Regina”, animatrice della Scuola dei Legionari e per questo intenso attivismo patriottico decorata da Gabriele D'Annunzio con la “Stella d'Oro di Fiume” e con la “Medaglia di Ronchi e del Carnaro”.
Fu definita dallo stesso D'Annunzio, che conobbe la prima volta a Bergamo nel 1910, l'Angelo dei Legionari. A Fiume fu d'esempio in prima linea, rincuoratrice nelle retrovie, infermiera allo scoppio della peste, patronessa delle carceri e fondatrice del Comitato d'Azione Dalmatica. Intrattenne corrispondenza con numerosi Legionari, con i Direttori del Vittoriale e per la costruzione del Monumento della campana di Rovereto. Propose anche la Cappella Votiva ai Caduti di Alzano Lombardo. Fu sepolta nella cappella di famiglia nel cimitero di Alzano con la semplice epigrafia “Tullia Franzi, legionaria fiumana, 21/3/1886 - 9/7/1957”.

Lasciò alla Pia Casa di Ricovero una somma di 500.000 ed altre  100.000 al Comune di Alzano Lombardo per una borsa di studio a favore di studenti delle scuole superiori. Donò i libri della sua biblioteca in parte al Comune ed in parte alla Parrocchia di S. Martino.