Wikipedia
Anatole France, all'anagrafe Jacques François-Anatole
Thibault (Parigi, 16 aprile 1844 – Saint-Cyr-sur-Loire, 12 ottobre
1924), è stato uno scrittore francese, Premio Nobel per la
letteratura nell'anno 1921.
Biografia
La giovinezza
Anatole Thibault nacque in un quartiere parigino di editori, librai
e antiquari al numero 19 del quai Malaquais dove il padre
François Thibault, originario della Beauce e già
sottufficiale monarchico, si faceva chiamare France Libraire e aveva
il proprio negozio di libri. Da lui Anatole prese lo pseudonimo di
France con il quale è soprattutto noto.
Ricevette un'istruzione classica presso l'Institution Sainte Marie
prima e al Collège Stanislas poi, uscendone nel 1862 senza
aver brillato e ottenendo il baccellierato nel 1864. Fin da
giovanissimo aiutò il genitore nel suo commercio, prendendo
gusto alla conoscenza erudita e avendo modo di conoscere nella
libreria paterna, specializzata in opere e documenti sulla
Rivoluzione francese, tanti studiosi i quali, con la loro
erudizione, lo scetticismo ironico e l'umorismo disincantato,
saranno di modello ai personaggi dei suoi romanzi.
Già dal 1863 iniziò a collaborare a riviste
bibliografiche, come il Bullettin du bouquiniste, lo Chasseur
bibliographe e l'Intermediaire des chercheurs et des curieux,
finché non fu assunto nel 1867 dall'editore parigino Lemerre
come lettore, ossia con l'incarico di proporre e curare la
pubblicazione di nuove opere; al 1868 risale il suo primo scritto,
un saggio su Alfred de Vigny.
In occasione della rivoluzione comunarda non prese posizione,
preferendo allontanarsi da Parigi, dove rientrò solo alla
fine del 1871. Cominciò a scrivere poesie, due delle quali
furono pubblicate nel 1872 nel Parnasse Contemporain, cui fece
seguito, l'anno dopo, il volume di poesie, di fattura parnassiana, i
Poèmes dorés (Poemi dorati). Nel 1875 curò la
terza antologia poetica de Le Parnasse contemporain, e l'anno dopo,
tratto da una ballata di Goethe, pubblicò il dramma in versi
Les noces corinthiènnes (Le nozze di Corinto).
Raggiunta una stabile posizione economica con l'assunzione alla
Biblioteca del Senato nel 1876, poté sposare l'anno
successivo Marie-Valérie Guérin de Sauville, dalla
quale avrà nel 1881 la figlia Susanne. Dopo la pubblicazione,
nel 1879, dei due racconti Jocaste e Le chat maigre (Il gatto
magro), nel 1881 ottenne il primo grande successo con la
pubblicazione del romanzo Le crime de Sylvestre Bonnard membre de
l'Institut (Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard), premiato
dall'Académie Française.
Il successo
Scrittore ormai affermato e ricercato nei salotti, legato di
amicizia con Ernest Renan, pubblicò nel 1882 Les
désirs de Jean Servais (I desideri di Jean Servais) e nel
1883 Le livre de mon ami (Il libro del mio amico) e collaborò
come critico letterario a diversi quotidiani. Il risultato di queste
collaborazioni furono i quattro volumi de La Vie littéraire
pubblicate dal 1888 al 1893 dove egli, classicista, non esitò
a polemizzare apertamente con il creatore del naturalismo
Émile Zola e con il poeta parnassiano Leconte de Lisle, dal
quale fu perfino sfidato a duello.
Intanto il suo matrimonio conobbe una grave crisi e France
iniziò, nel 1888, una relazione con Arman de Caillavet, una
donna non più giovane che sembra aver avuto un importante
influsso sull'orientamento delle proprie idee politiche; da un
progressismo illuminato di matrice settecentesca lo scrittore si
orientò infatti verso le posizioni socialiste che avevano
allora, in Francia, il più popolare rappresentante nella
figura di Jean Jaurès.
Nel ventennio seguente France realizzò le opere di maggiore
qualità: nel 1890 pubblicò Thaïs (Taide), la
vicenda di una prostituta convertita al cristianesimo dal monaco
eremita Pafnuzio che, preso da un'insana passione per Taide, quando
questa ha ormai rinnegato il suo passato e vive santamente, finisce
per dannare la sua anima; nel 1893 appare La rôtisserie de la
reine Pédauque (La rosticceria della regina Piedoca), una
sorta di romanzo filosofico che ebbe un seguito, quello stesso anno,
con Les opinions de M. Gérôme Coignard.
Insignito della Legion d'onore, celebre in tutta la Francia, amante
dell'antichità classica, visitò anche l'Italia e
proseguì la produzione letteraria con il romanzo Le lys rouge
(Il giglio rosso) del 1894 e con i racconti Il pozzo di Santa Chiara
(1895), mentre ne Le jardin d'Épicure (Il giardino di
Epicuro) affrontò con ironia temi filosofici, volgendosi a
dimostrare quanta irrazionalità vi fosse nella società
contemporanea.
L'impegno politico
Divenuto accademico di Francia nel 1896 al posto di Ferdinand de
Lesseps, iniziò a scrivere la tetralogia della Storia
contemporanea (1897-1901), quattro romanzi - L'orme du Mail (l'olmo
del viale), Le mannequin d'oisier (il manichino di vimini), L'anneau
d'améthyste (L'anello d'ametista) e M. Bergeret à
Paris (Bergeret a Parigi) - che hanno per protagonista il signor
Bergeret, modesto e disilluso, ma colto e arguto professore di un
liceo di provincia, attraverso i cui occhi France descrive la
società del suo tempo, le sue miserie e le sue ipocrisie,
mantenendo tuttavia fiducia nella possibilità del riscatto e
dell'elevamento umano.
L'ultimo volume della serie è dedicato all'affare Dreyfus, il
celebre caso giudiziario dell'ufficiale francese ebreo, accusato
ingiustamente di spionaggio e deportato alla Caienna, sul quale la
Francia si divise in colpevolisti - i clericali e i nazionalisti - e
innocentisti, a capo dei quali fu Émile Zola, che
denunciò il complotto ai danni del Dreyfus con il celebre
articolo «j'accuse» ed ebbe l'appoggio di Anatole
France, che ruppe ogni rapporto con intellettuali colpevolisti come
François Coppée, Paul Bourget e Maurice Barrès.
Da quell'episodio l'impegno politico di Anatole France si fece
più stringente: plaudì alla Rivoluzione russa del 1905
e condannò la repressione zarista; con la Vita di Giovanna
d'Arco, del 1908, attaccò uno dei miti cattolici e
nazionalistici, quello della pulzella d'Orléans; nello stesso
anno pubblicò L'île des Pinguins, una satira sulla
storia e i destini della Francia, e nel 1909, oltre a Les contes de
Jacques Tournebroche e Les sept femmes de Barbebleu, raccolse i suoi
scritti polemici nel tre volumi di Vers les temps meilleurs.
Nel gennaio 1910 morì la sua compagna, la signora de
Caillevet. France pubblicò molte meno opere ma nel 1912
ottenne un vero trionfo con Les Dieux ont soif (Gli dei hanno sete),
ambientato ai tempi della Rivoluzione francese, dove al fanatico
terrorista Evariste Gamelin, France contrappone il saggio e scettico
Brotteaux des Ilettes. Dopo i saggi de Le génie latin (Il
genio latino) del 1913, con La révolte des anges (La rivolta
degli angeli), del 1914, si concluse l'impegno narrativo dello
scrittore: protagonisti sono gli angeli del mito e il loro capo,
Satana, arcangelo benigno e generoso, il quale rinuncia a dare la
scalata al cielo per sostituirsi a Dio, perché, dice,
«la guerra genera la guerra e la vittoria la sconfitta. Il Dio
vinto diventerà Satana, Satana vincitore diventerà
Dio. Possa il destino risparmiarmi questa sorte spaventosa! Io amo
l'inferno che ha formato il mio genio, amo la terra dove ho fatto un
po' di bene, se è possibile farne in questo mondo terribile
dove gli esseri non esistono che per l'assassinio».
Si ritirò nella sua residenza di campagna della
Béchellerie, presso Tours, con la moglie Emma
Laprévotte - già cameriera della signora de Caillevet
- e, mentre giustificava la guerra della Francia contro la Germania,
approvò la Rivoluzione russa del 1917 e scrisse libri di
memorie, come Le petit Pierre (Pierino) nel 1918 e La vie en fleur
(La vita in fiore) nel 1922, dopo aver ottenuto, nel 1921, il premio
Nobel per la letteratura.
Nel 1920 la Chiesa cattolica mise all'indice tutte le sue opere.
Morì nel 1924, all'età di 80 anni, ed ebbe grandiosi
funerali di Stato a Parigi. È sepolto nel cimitero di
Neuilly-sur-Seine.
Il successo da vivo e l'oblio dopo la morte
Anatole France fu considerato come un'autorità morale e
letteraria di primo piano. Fu apprezzato da scrittori e
personalità come Marcel Proust (France è considerato
come uno dei modelli che ispirò Proust per il personaggio
dello scrittore Bergotte nella Recherche), Marcel Schwob e
Léon Blum. Fu inoltre letto e influenzò scrittori che
respingevano il naturalismo, come lo scrittore giapponese Jun'ichirō
Tanizaki. Le sue opere furono pubblicate dall'editore
Calmann-Lévy dal 1925 al 1935. Anatole France, da vivo e poco
dopo la sua morte, fu l'oggetto di un gran numero di studi.
Ma, dopo la sua morte, fu bersaglio di un pamphlet dei surrealisti,
Un cadavere, a cui parteciparono Drieu La Rochelle e Aragon, autore
di un testo intitolato: «Avete già schiaffeggiato un
morto?» in cui scrive: «Per me ogni ammiratore di
Anatole France è un essere degradato». Per lui, Anatole
France è un "esecrabile istrione dello spirito",
rappresentante della "ignominia francese". André Gide lo
giudicava uno scrittore "senza inquietudine" di cui "si capisce
tutto subito". La reputazione di France divenne così quella
di uno scrittore paludato dallo stile classico e superficiale,
autore ragionevole e conciliante, compiacente e soddisfatto, e anche
melenso, tutte qualità mediocri incarnate soprattutto dal
personaggio del signor Bergeret. Diversi specialisti dell'opera di
France considerarono tuttavia questi giudizi eccessivi e ingiusti, o
perfino frutto di ignoranza, in quanto trascurano gli elementi
magici, irragionevoli, buffoneschi, neri o pagani. Per questi,
l'opera di France ha sofferto e soffre ancora di un'immagine
ingannevole.
Di riflesso a questo oblio relativo e alla scarsa conoscenza, le
opere su France sono oggigiorno rare e i suoi libri, eccetto i pochi
più noti, sono difficilmente ristampati.