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In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità
primitiva che prevede l'adorazione di feticci, ovvero di oggetti -
spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi - ritenuti dotati di poteri
magici.
Il termine di fétichisme fu impiegato per la prima volta dal
filosofo e linguista francese Charles de Brosses nel 1760.
Il feticismo dagli antropologi evoluzionisti era ritenuto come uno
degli stadi più primitivi della religiosità umana, ed
era considerato una variante dell'animismo: in realtà si
è visto in seguito come le due pratiche religiose si
distinguano sotto numerosi aspetti.
Attualmente la definizione di "feticcio" viene usata in modo
particolare per quegli oggetti considerati carichi di potenza sacra
nell'ambito dei culti dei nativi dell'Africa occidentale.
Altri significati
Nel XIX secolo Karl Marx introdusse il concetto di feticismo della
merce come importante componente del capitalismo. Tale concetto
è ancora oggi centrale nel marxismo.
In seguito Sigmund Freud (sulla scia di sessuologi del XIX secolo
come Alfred Binet e Richard von Krafft-Ebing) usò il termine
feticismo per descrivere una forma di parafilia dove la meta del
desiderio è un oggetto inanimato o una parte specifica della
persona; vedi feticismo (sessualità).