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La Domenica del Corriere è stato un popolare settimanale
italiano fondato a Milano nel 1899 e chiuso nel 1989.
Storia
Fortemente voluto da Luigi Albertini, allora direttore
amministrativo del Corriere,[2] apparve per la prima volta nelle
edicole l'8 gennaio 1899 come supplemento illustrato del Corriere
della Sera. Stampata in grande formato (sul modello del domenicale
La Tribuna illustrata), aveva 12 pagine e veniva distribuita gratis
agli abbonati del Corriere, oppure si poteva acquistare in edicola
per 10 centesimi.
Non fu concepito come periodico di informazione, per non risultare
un doppione del quotidiano. Venne pensato come «settimanale
degli italiani». Doveva scandire, come un calendario, le loro
giornate liete, le loro tragedie, i loro fatti piccoli e grandi.
La prima e ultima di copertina erano sempre disegnate. Il Corriere
si avvaleva di un giovane disegnatore, Achille Beltrame, allora
sconosciuto, a cui veniva affidato in ogni numero il compito di
rendere con la sua tavola il fatto più interessante della
settimana.
La prima delle tavole a colori con cui Beltrame raccontò ogni
settimana, per oltre quarant'anni, le vicende del suo tempo, si
riferiva ad una tempesta di neve nel Montenegro (1899). Il
Montenegro era salito da poco agli onori della cronaca poiché
Vittorio Emanuele di Savoia l'erede al trono d'Italia, si era appena
sposato con Elena di Montenegro.
A differenza dei settimanali dell'epoca, la Domenica del Corriere
diede ampio spazio alle fotografie e ai disegni, e questo fu uno dei
motivi del suo successo.
Nel corso degli anni venti e trenta, la Domenica del Corriere
divenne uno dei principali strumenti di informazione non solo della
borghesia colta ma di buona parte della popolazione italiana
alfabetizzata. In questo periodo divenne il settimanale più
venduto in Italia: le vendite raggiunsero le 600.000 copie.