Dodecaneso

Wikipedia

Le Isole Italiane dell'Egeo costituenti la Provincia di Rodi (conosciute anche come Dodecaneso, in greco Ιταλικά Νησιά του Αιγαίου, Italiká Nisiá tou Aigaíou) sono un gruppo di dodici isole greche situate di fronte alla costa turca appartenute all'Italia dal 1912 al 1947. Il Dodecaneso fece parte del Regno d'Italia e per un breve periodo anche della Repubblica Italiana. Nonostante la sovranità italiana ebbe termine ufficialmente nel 1947, l'effettivo controllo militare sull'arcipelago da parte dell'Italia cessò alla fine del 1943.

Storia

La conquista

Il Dodecaneso, già sottoposto al dominio dell'Impero ottomano, fu annesso all'Italia nel 1912. Durante la guerra italo-turca culminata nell'occupazione della Libia, l'Italia pensò di affrettare la fine della guerra occupando il Dodecaneso. Il 26 aprile 1912 venne occupata Stampalia, il 12 maggio Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calino, Lero, Patmo, Coo, Simi e Calchi, il 4 maggio sbarcarono delle truppe anche su Rodi che venne completamente occupata il 16 maggio[1]. Il 5 maggio 1912 si insediò il comandante del corpo di occupazione dell'Egeo, il generale Giovanni Ameglio, seguito da altri generali e da governatori civili, in particolare il savonese Mario Lago che si insediò il 16 novembre 1922.

Il Dodecaneso italiano (1912-1947)

Con la Pace di Losanna (18 ottobre 1912) l'Italia ottenne il riconoscimento dell'amministrazione civile sulla Libia in cambio del ritiro delle truppe dal Dodecaneso. Tale clausola non fu rispettata perché subordinata alla cessazione di atti di ostilità contro l'amministrazione italiana in Libia, apparentemente fomentati e appoggiati dalla Turchia; atti che non smisero di verificarsi dando così all'Italia la possibilità di mantenere l'occupazione delle dodici isole per tutto il periodo della prima guerra mondiale, combattuta nuovamente anche contro l'Impero ottomano. Il 29 luglio 1919 fu sottoscritto un accordo segreto dal Ministro degli esteri Tommaso Tittoni e il Ministro greco Eleftherios Venizelos in cui l'Italia rinunciava alle isole del Dodecanneso salvo Rodi, in cambio dell'appoggio greco ad un “mandato” italiano sull'Albania.

Tale accordo, peraltro, fu denunciato dal successivo Ministro degli esteri Carlo Sforza (giugno 1920). Con l'Impero ottomano si arriverà al trattato di Sèvres (10 agosto 1920), che confermò all'Italia il possesso su tutto il Dodecaneso con l'inclusione dell'isola di Castelrosso.

Dopo la costituzione della Repubblica Turca, il trattato di Sèvres fu annullato e con il Trattato di Losanna del 1923 Kemal Atatürk e la Comunità internazionale riconobbero per la prima volta all'Italia la sovranità sul Dodecaneso e sulla Libia.

Dal 1926 le isole vennero trasformate in "Governo delle Isole Italiane dell'Egeo". Tra il 19 e il 24 maggio 1929 alcune isole del Governatorato del Dodecaneso furono visitate da Vittorio Emanuele III, re d'Italia.

Governatori

Tra i governatori del Dodecaneso figurano un importante esponente del fascismo come Cesare Maria De Vecchi (membro del Gran Consiglio del Fascismo, in precedenza ministro dell'educazione nazionale) governatore dal 1936 al 1940, Ettore Bastico (Maresciallo d'Italia) governatore dal 1940 al 1941 e l'ammiraglio Inigo Campioni governatore dal 1941 al 1943. Quest'ultimo fu sostituito dal vicegovernatore Iginio Ugo Faralli che, avendo aderito alla Repubblica Sociale Italiana, fu utilizzato dalle truppe di occupazione tedesche per il disbrigo di faccende meramente burocratiche, senza reale potere decisionale.

La presenza italiana

[...]

Le Isole Italiane dell'Egeo ebbero un notevole sviluppo economico negli anni trenta, grazie agli investimenti in infrastrutture. Il governatore Mario Lago fu apprezzato dalle comunità greche, turche ed ebree dell'isola dando al Dodecaneso un cosiddetto "periodo d'oro" tra il 1923 ed il 1936[senza fonte], che fu seguito da un periodo contrassegnato da misure finalizzate all'assimilazione forzosa della popolazione autoctona introdotte dal governatore De Vecchi nel quadro di una politica di italianizzazione perseguita dal fascismo.

Durante la seconda guerra mondiale

Nei primi anni della seconda guerra mondiale il Dodecaneso fu importante base navale italiana e circa 40.000 militari italiani erano stanziati nelle isole.

Dopo l'8 settembre 1943 il Dodecaneso venne attaccato dai tedeschi che non volevano fornire agli Alleati una base operativa per l'attacco alla Grecia. Le isole furono teatro di violenti scontri tra italiani e tedeschi, allorquando caddero in mano alle forze armate tedesche.

La divisione d'assalto Rhodos, comandata dal generale Ulrich Kleemann riuscì a conquistare le isole grazie ad una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, entro pochi giorni. Ciò fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, che però era vincolato alle clausole armistiziali ed alla estrema ambiguità delle informazioni inviate dallo Stato Maggiore. Inizialmente non fu attaccata solo l'isola di Lero (con la più importante base navale italiana nell'Egeo), che rimase in mano italiana fino a metà novembre 1943 difesa dalle forze italiane di guarnigione comandate dal contrammiraglio Luigi Mascherpa, e da rinforzi inviati dagli Alleati.

Il governatore, ammiraglio Inigo Campioni rimase in carica fino al 18 settembre 1943, quando fu deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore Igino Ugo Faralli, che, avendo aderito alla R.S.I., restò in carica fino al 1945, ma il vero potere passò all'esercito tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann (1943-1944) e Otto Wagener (1944-1945).

Ultimi anni delle Isole Italiane dell'Egeo

L'8 maggio 1945 le isole vennero occupate dagli inglesi e venne nominato governatore Peter Bevil Edward Acland. Successivamente, con il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, le isole passarono alla Grecia come prevedeva l'art.14 del trattato:

Art. 14.
L'Italia cede alla Grecia in sovranità piena le Isole del Dodecaneso in appresso indicate e precisamente: Stampalia (Astropalia) Rodi (Rhodos) Calki (Kharki), Scarpanto, Casos (Casso), Piscopis (Tilos), Misiros (Nisyros), Calimnos (Kalymnos), Leros, Patmos, Lipsos (Lipso), Simi (Symi), Cos (Kos) e Castellorizo, come pure le isolette adiacenti.
Le predette isole saranno e rimarranno smilitarizzate.
La procedura e le condizioni tecniche che regoleranno il trapasso di tali isole alla Grecia saranno stabilite d'accordo fra i Governi del Regno Unito e di Grecia ed accordi verranno presi per il ritiro delle truppe straniere non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del presente Trattato.

Il 15 settembre 1947 a Rodi vi fu la cerimonia che trasferì i poteri al governatore greco Periklis Ioannidis (1947-8), sostituito nel 1948 da Nikolaos Mavris. Il 7 marzo 1948 le isole si trasformarono ufficialmente da Governatorato del Dodecaneso a Prefettura del Dodecaneso entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della Grecia.