José Maria Eça de Queirós

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José Maria Eça de Queirós (Póvoa de Varzim, 25 novembre 1845 – Neuilly-sur-Seine, 16 agosto 1900) è stato un giornalista, diplomatico e scrittore portoghese.

Massimo esponente del realismo portoghese, ha innovato profondamente la lingua portandola agli esiti attuali. Grande viaggiatore, ha composto all'estero la maggior parte della sua opera anche se con un occhio costantemente attento alla realtà portoghese di cui è anche un profondo critico.

La produzione letteraria di Eça De Queirós non si riduce ai romanzi, come Il cugino Basilio (1878), di impronta veristica, Il crimine di Padre Amaro, I Maia, L'illustre casata Ramires, La capitale (1880) di gusto satirico e umoristico, ma comprende anche molti racconti, come Il Mandarino (1880), che sono spesso esperimenti che costituiscono un laboratorio di nuovi romanzi.

Tra gli impegni più rilevanti dell'autore vi fu il progetto di redigere una serie di dodici romanzi definiti come: Scene della vita portoghese, da Lisbona a Oporto, dalla provincia, ai professionisti, ai commercianti, agli uomini politici, agli avventurieri, ai nobili, alle prostitute, ai banchieri; quindi una completa galleria di tipi sociali avrebbe dovuto apparire in questi racconti, per fornire al lettore un quadro completo della vita contemporanea portoghese.

Eça preparò i titoli delle dodici opere: il primo sarebbe risultato La Capitale e l'ultimo I Maia, e dopo tre anni di lavoro quello che avrebbe dovuto essere un breve racconto en che invece divenne un volume di seicento pagine. Il suo romanzo, che si occupava prevalentemente della vita letteraria di Lisbona, dai giornalisti agli artisti, suscitò scalpore e scandalo, al punto da attendere cinquant'anni prima di pubblicarlo.[1]

Negli anni seguenti Eça si impegnò nella stesura de I Maia, dove tracciò un quadro di Lisbona un po' meno crudo rispetto all'opera precedente. Grazie al suo estro ricco di fantasia, impregnata di un gusto romantico, l'autore mise in ridicolo l'ambiente e la società contemporanea partendo dallo spunto di una storia di un incesto avvenuto tra i due protagonisti.

Pur seguendo nelle sue opere la linea tradizionale del romanzo dell'Ottocento, basata sull'intreccio e sui dialoghi efficaci, su una galleria di tipi e di caratteri descritti con acume e profondità di analisi, non mancano spunti originali, sinceri ed autentici che rendono ancor più gradevole l'intreccio.