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Oliver Cromwell (Huntingdon, 25 aprile 1599 – Londra, 3 settembre
1658) è stato un condottiero e politico inglese. Dopo essere
stato alla testa delle forze che abbatterono temporaneamente la
monarchia inglese, instaurando la repubblica del Commonwealth of
England, governò Inghilterra, Scozia e Irlanda con il titolo
di Lord Protettore, dal 16 dicembre 1653 fino alla morte, avvenuta
probabilmente a causa di malaria. Dopo la sepoltura la sua salma fu
riesumata e sottoposta al rituale dell'esecuzione postuma.
Biografia
Oliver Cromwell nacque nel Cambridgeshire, figlio di Robert
Cromwell, scudiero (c. 1560–1617), e di Elizabeth Steward (o
Stewart) (1564–1654), il giorno stesso del matrimonio dei suoi
genitori. Studiò al Sidney Sussex College, Cambridge, che era
appena stato fondato, ed era permeato da un forte spirito puritano,
ma abbandonò gli studi prima di ottenere il diploma,
probabilmente a causa della morte del padre.
Allo scoppio della guerra civile inglese, Cromwell iniziò una
brillante carriera militare arruolando ed organizzando un reparto di
cavalleria, noto come "Ironside Cavalry", che presto divenne il
nucleo su cui si formò il nuovo esercito, il cosiddetto New
Model Army, e da cui derivò il soprannome di Cromwell, "Old
ironside". La vittoria nella Battaglia di Marston Moor (1644),
ottenuta da Cromwell al comando delle truppe vittoriose, gli fece
guadagnare una grandissima reputazione. Come leader della causa dei
sostenitori del Parlamento e come comandante supremo del New Model
Army, i cui soldati erano familiarmente noti come "Le Teste Rotonde"
("The roundheads"), Cromwell inflisse una sconfitta decisiva al re
Carlo I, ponendo di fatto fine al potere assoluto della monarchia.
Famiglia
Oliver Cromwell discendeva da Catherine Cromwell (nata all'incirca
nel 1483), sorella maggiore di Thomas Cromwell, funzionario statale
alla corte dei Tudor. Catherine sposò Morgan ap Williams,
figlio di William ap Yevan e Joan Tudor. Circolavano voci che Joan
fosse figlia illegittima di Jasper Tudor, primo Duca di Bedford.
Sebbene Caterina fosse regolarmente sposata, suo figlio mantenne il
nome della madre, probabilmente per evidenziare il legame di
parentela con il suo famoso zio. La linea di discendenza
continuò poi con Richard Cromwell, Henry Cromwell e col padre
di Oliver, Robert Cromwell.
Un altro interessante aspetto della genealogia di Cromwell è
la supposizione che il nome da nubile della madre, Steward, sia
stato mantenuto per un motivo diverso da quello sopra ipotizzato, e
cioè per nascondere l'ascendenza di Cromwell per parte
maschile. Infatti fra i suoi antenati si annoverano persone
appartenenti alle famiglie Tudor, Valois e Wittelsbach, vale a dire
tre dinastie reali regnanti rispettivamente in Inghilterra, Francia
e Sacro Romano Impero.
Come già detto, il presunto antenato in linea paterna di
Cromwell, Jasper Tudor, era il fratello minore di Edmund Tudor,
Primo Duca di Richmond, e quindi zio del figlio di questi, Enrico
VII d'Inghilterra, e figlio di Owen Tudor e Caterina di Valois, a
sua volta figlia del re Carlo VI di Francia e di Isabella di
Baviera. Comunque sia, la discendenza di Cromwell da Jasper è
tutt'altro che certa anzi, c'è il forte sospetto che sia
stata inventata dai suoi sostenitori per attribuirgli la discendenza
da una linea genealogica regale. Le stesse considerazioni valgono
anche per la pretesa discendenza per parte materna dal quel principe
scozzese di nome Stuart (da cui Stewart, che originariamente era
Steward), che naufragò sulla costa di Norfolk nel 1406.
Membro del Parlamento
Dopo aver rinunciato a seguire uno zio emigrato in Virginia,
Cromwell riuscì a farsi eleggere membro del Parlamento come
rappresentante della natia Huntingdon nel periodo 1628–1629. Nel suo
discorso di insediamento si espresse in favore di una radicale
trasformazione democratica, ribadendo tesi già espresse in un
piccolo trattato da lui pubblicato sulla necessità di "dare
il voto a tutti gli uomini". Cromwell si adoperò anche con
forza nella difesa degli abitanti della regione dei Fens, nell'est
del paese, minacciati dai ricchi proprietari terrieri di venir
cacciati dalle proprie terre.
Dopo aver sciolto il parlamento Carlo I regnò per gli undici
anni successivi, alienandosi il consenso di molti a causa delle
tasse imposte senza l'approvazione parlamentare e imponendo una sua
particolare visione "cattolicizzata" al Protestantesimo della Chiesa
d'Inghilterra. Quando, nel 1640, il re fu costretto dalla mancanza
di fondi a riconvocare il parlamento, Oliver Cromwell fu uno dei
molti parlamentari che si opposero strenuamente all'imposizione di
nuove tasse fino a quando il re non avesse acconsentito a governare
con il consenso del parlamento sia nel campo amministrativo che in
quello religioso. L'impossibilità di giungere ad un accordo
provocò lo scoppio della guerra civile fra le fazioni dette,
rispettivamente, dei "Parlamentaristi" e dei "Realisti".
Cromwell era un appassionato sostenitore della causa parlamentare e
la sua maggiore attenzione andava alle questioni religiose. Sebbene
non fosse un oratore particolarmente abile, egli fu sin dall'inizio
uno dei leader più in vista della fazione parlamentare,
essendo anche legato da vincoli di parentela ad un numero
significativo di parlamentari e le sue idee erano prese in grande
considerazione. Quando alcuni delatori lo denunciarono come uno dei
più pericolosi membri del complotto contro il re, ne fu
ordinato l'arresto ma, all'arrivo dei soldati, durante l'irruzione
reale in Parlamento il 3 gennaio 1642, la maggior parte degli
interessati si era già messa in salvo. Cromwell riuscì
ad evitare l'arresto ribadendo le sue prerogative di membro del
Parlamento ed ammonendo il sovrano che con quell'atto "avrebbe dato
l'inizio ad una guerra fratricida". Nonostante che fosse sempre
stato influente, fu solo in piena guerra civile che divenne il
leader assoluto della causa parlamentare, e questo avvenne
soprattutto per merito della sua grande abilità come capo
militare.
Sebbene in seguito sia stato personalmente corresponsabile della
detronizzazione e dell'esecuzione del re, all'inizio della guerra
civile Cromwell non era su posizioni radicalmente repubblicane, ma
piuttosto cercava di fare in modo che Carlo accettasse di regnare
con il parlamento, e con una linea politica in campo religioso
più condivisa dalla popolazione, che nella gran maggioranza
era di fede protestante.
Fede religiosa
Nella visione di Cromwell religione e politica erano strettamente
collegate, infatti egli era un fervente protestante e puritano. Era
anche fermamente convinto che la salvezza eterna fosse alla portata
di tutti coloro che si conformavano agli insegnamenti della Bibbia
ed ai dettami della propria coscienza. Era un tenacissimo avversario
della Chiesa Romana Cattolica che, a suo parere, negava il primato
assoluto della Bibbia in favore del primato del Papa e della
gerarchia ecclesiastica, autorità che accusava di essere
causa di tirannia e persecuzioni contro i protestanti in tutta
Europa. Per questo motivo si batté con vigore contro le
riforme che Carlo I stava introducendo nella Chiesa d'Inghilterra,
cioè l'investitura di vescovi e l'introduzione di libri di
preghiere in stile cattolico al posto ed in contrapposizione allo
studio della Bibbia.
La convinzione di Cromwell che il cattolicesimo portasse
inevitabilmente alla persecuzione dei protestanti fu rafforzata
dalla ribellione scoppiata in Irlanda nel 1641, in occasione della
quale i cattolici irlandesi massacrarono molti emigranti inglesi e
scozzesi di fede protestante. In Inghilterra il resoconto di questi
episodi, gonfiato ad arte dai Puritani per alimentare l'odio
anti-cattolico, sarà una delle motivazioni principali che
Cromwell porterà a giustificazione della spietata durezza con
cui condurrà le successive campagne militari in Irlanda.
Nel corso della guerra civile Cromwell si trovò peraltro in
contrasto anche con i gruppi più estremisti della fazione
protestante. Sebbene fosse alleato sia dei Quaccheri che dei
Presbiteriani, Cromwell non approvava il loro modo autoritario di
imporre il proprio credo agli altri protestanti. Egli si
avvicinò quindi sempre più alla fazione
"indipendente", che sosteneva la necessità di garantire, una
volta finita la guerra, la piena libertà religiosa per tutti
i protestanti.
Cromwell era inoltre un seguace del Provvidenzialismo, dottrina
secondo cui Dio si occupava direttamente degli affari del mondo
terreno, influenzandolo tramite le opere di "persone elette", che
Dio aveva "mandato" nel mondo proprio a questo scopo. Durante la
guerra civile Cromwell era fermamente convinto di essere uno di
questi "eletti", ed interpretò le vittorie da lui ottenute
come segno evidente dell'approvazione divina, e le sconfitte come
un'indicazione che aveva compiuto qualche errore e doveva cambiare
direzione.
Comandante militare
L'influenza di Cromwell come comandante militare durante la guerra
civile inglese è stata di importanza cruciale per la storia
successiva delle Isole Britanniche. Cromwell entrò
nell'esercito dei parlamentari all'età di 43 anni e
reclutò un reparto di cavalleria al cui comando
riportò una serie di vittorie in Anglia Orientale,
guadagnando esperienza ed una grande reputazione. Sceglieva i propri
ufficiali in base al merito piuttosto che al titolo nobiliare, come
invece era d'uso all'epoca. Ecco, in proposito, una sua celebre
affermazione:
«Preferisco un capitano vestito da rozzo contadino, che ama le
cose per cui sta combattendo, piuttosto che un cosiddetto gentiluomo
che altro non è, appunto, che un gentiluomo. »
Questa nuova mentalità fece diventare il New Model Army il
punto di riferimento per molti movimenti sia radicali e politici,
come i "Livellatori" ("Levellers"), che religiosi, come i "Fifth
Monarchist".
È da notare come Cromwell pur non avendo alcun tipo di
addestramento in fatto di tattica militare, dimostrò fin
dall'inizio un innato talento per il comando. Riuscì in molte
occasioni a dimostrarsi più abile del Principe Rupert,
veterano di molte campagne in Europa. I soldati di Cromwell
impararono presto ad apprezzare ed ammirare il suo coraggio e la sua
costante preoccupazione di farli operare nelle migliori condizioni
possibili.
Promosso comandante generale della cavalleria, addestrò i
suoi uomini a compiere rapide sortite, per poi raggrupparsi
velocemente dopo ogni attacco, tattica adottata con grande successo
nella Battaglia di Naseby. In combattimento i suoi reparti
dimostravano sempre un alto grado di disciplina e di motivazione.
Le vittorie ottenute sul campo fecero aumentare progressivamente la
sua influenza politica, fino a farlo diventare il personaggio
più potente ed autorevole del tempo. Nel 1646, alla fine
della guerra civile, il re Carlo era di fatto prigioniero del
parlamento e ormai delegittimato, mentre Cromwell, nella sua
posizione di comandante in capo dell'esercito vittorioso, era il
vero arbitro del futuro dell'Inghilterra.
Se durante la guerra civile Cromwell dette ottima prova di sé
come coraggioso comandante di reparti di cavalleria, negli anni
successivi guiderà intere armate con eccezionale
capacità e competenza. Le brillanti campagne che si
conclusero con la conquista dell'Irlanda e della Scozia dimostrarono
una grande abilità, oltre che sul campo di battaglia, anche,
e soprattutto, nell'organizzazione delle linee di rifornimento e
delle operazioni logistiche in quei territori ostili.
Esecuzione del re
I parlamentari, compreso Cromwell, speravano di addivenire ad un
compromesso col re Carlo I, il quale, tuttavia, non era disposto ad
accettare una qualsiasi soluzione in contrasto con la propria
concezione della monarchia fondata sul diritto divino. La cosiddetta
Seconda Guerra civile inglese, scoppiata nel 1648 dopo che Carlo I
riuscì ad evadere dalla prigione, fece chiaramente capire a
Cromwell che non sarebbe mai stato possibile venire a patti col re.
Il re fu nuovamente imprigionato e processato per alto tradimento, e
Cromwell fu subito messo sotto pressione dai suoi seguaci
perché "Il sanguinario Carlo Stuart" fosse giustiziato.
Nel gennaio 1649, quando i membri superstiti del parlamento, si
riunirono a Whitehall per decidere se procedere o meno alla condanna
del re, le truppe di Cromwell fecero irruzione nell'aula, e
permisero di votare solo a coloro che erano favorevoli al regicidio.
La condanna a morte fu controfirmata da 59 membri del parlamento, e
Carlo fu giustiziato il 30 gennaio. Sul momento Cromwell non ebbe
tempo di occuparsi del nuovo assetto istituzionale da dare al paese,
poiché dovette immediatamente lasciare l'Inghilterra per
attaccare le residue roccaforti reali in Irlanda e Scozia.
Gli altri Stati del Regno Unito
Le imprese belliche di Cromwell lo hanno reso molto impopolare in
Irlanda e Scozia, due nazioni in precedenza quasi indipendenti che,
durante le guerre civili, caddero a tutti gli effetti sotto il
dominio inglese. In particolare la brutale repressione delle forze
realiste perpetrata da Cromwell in Irlanda nel 1649 ha lasciato un
ricordo vivo ancora oggi nella memoria degli irlandesi. Il simbolo
più duraturo dei metodi brutali che vennero impiegati
è l'assedio di Drogheda, del settembre 1649, in cui, quando
la città fu espugnata, furono massacrate quasi 3.500 persone,
fra cui 2.700 soldati fedeli al re, tutti gli uomini armati della
città, alcuni civili, prigionieri e preti cattolici. Questo
episodio ha alimentato per oltre tre secoli l'odio fra inglesi ed
irlandesi, così come quello fra cattolici e protestanti.
Irlanda
Fino a che punto volesse spingersi Cromwell nelle repressioni
è argomento controverso. Non c'è dubbio che in
generale considerasse gli irlandesi come nemici, tanto è vero
che giustificò il saccheggio di Drogheda come ritorsione
contro i massacri di protestanti avvenuti nell'Ulster nel 1641,
spingendosi fino a definire il massacro come:
"Il solenne giudizio divino contro questi vili
barbari, che si sono macchiati le mani di sangue innocente"
Inoltre si racconta di molte chiese cattoliche, come la cattedrale
di Kilkenny, profanate e trasformate in stalle. D'altro canto ci
sono precise testimonianze che, all'ingresso dell'esercito in
Irlanda, Cromwell diede precisi ordini che gli abitanti non
venissero privati del cibo, e che le vettovaglie potessero essere
regolarmente acquistate. È stato anche affermato che il
giorno dell'assalto finale Cromwell diede disposizioni di offrire la
resa alla guarnigione di Drogheda, e di mettersi sotto la protezione
delle forze di occupazione. Al rifiuto opposto dagli assediati,
anche quando gli attaccanti avevano già aperto una breccia
nelle mura, era praticamente inevitabile, viste le abitudini
dell'epoca, che il destino di tutti gli uomini sorpresi con le armi
in pugno fosse segnato. L'interpretazione di questi avvenimenti
è comunque tuttora oggetto di dibattito fra gli storici.
Gli uomini di Cromwell commisero un altro barbaro massacro a
Wexford, quando irruppero nella città proprio mentre erano in
corso le trattative della resa, uccidendo 2.000 fra soldati e civili
irlandesi. Va sottolineato che questi due atroci fatti non furono
episodi isolati della guerra iniziata nel 1641 in Irlanda, ma,
tuttavia, ebbero la massima risonanza, tanto da essere ricordati
ancora oggi, perché furono abilmente utilizzati dalla
propaganda realista nel tentativo di dipingere Cromwell come un
mostro sanguinario, responsabile ovunque andasse dell'assassinio di
civili innocenti.
Cromwell stesso non riconobbe mai di essere stato responsabile
dell'uccisione di civili in Irlanda, affermando sempre di aver agito
con inflessibilità solo contro coloro che si opponevano "in
armi" all'esercito di occupazione. Ed infatti è vero che le
peggiori atrocità commesse in quel paese, come deportazioni
di massa, uccisioni e riduzione in schiavitù nell'isola di
Barbados, furono commesse da subordinati di Cromwell solo dopo che
questi era rientrato in Inghilterra. Sull'onda della conquista
dell'isola tutte le terre di proprietà dei cattolici furono
confiscate con "Act for the Settlement of Ireland 1652", la
professione della fede Cattolica Romana messa fuori legge, e poste
taglie sui preti. Ciononostante l'Irlanda rimase una nazione
cattolica poiché la stragrande maggioranza dei suoi abitanti
si rifiutò di abbandonare la propria fede religiosa.
A prescindere dalle sue vere intenzioni, c'è da dire che
Cromwell non fu il solo a compiere azioni efferate contro gli
irlandesi, tradizionalmente considerati "selvaggi ed inferiori"
dagli inglesi (così come, analogamente, i cattolici erano
considerati dai protestanti). In modo particolare, gli appartenenti
alla fazione parlamentare dimostrarono di nutrire un odio
implacabile contro gli irlandesi durante tutto il corso delle guerre
civili. I realisti erano, invece, meno ostili agli irlandesi, e,
verso la fine della guerra, si allearono addirittura con la
confederazione che li riuniva, e questa alleanza li mise in cattiva
luce agli occhi dei protestanti inglesi e scozzesi. Le uccisioni di
protestanti avvenute nell'Ulster nel 1641 provocarono circa 4.000
vittime, molto meno dei 180.000 che, strumentalmente, si fece
credere all'opinione pubblica inglese. Anche questo episodio,
quindi, fu usato come arma propagandistica per alimentare il
sentimento anti-irlandese ed anti-realista, ed è evidente che
Cromwell ne era al corrente.
Scozia
Cromwell invase la Scozia nel periodo 1650-1651, dopo che gli
Scozzesi avevano incoronato Re d'Inghilterra Carlo II, figlio di
Carlo I, in un tentativo di restaurazione monarchica. Cromwell
sarebbe stato disposto a tollerare una Scozia indipendente, ma fu
costretto a reagire quando gli scozzesi invasero l'Inghilterra.
Cromwell era meno ostile agli scozzesi, che erano in gran
maggioranza di religione presbiteriana, che non ai cattolici
irlandesi, e, quando si riferiva a loro, li definiva "Popolo di Dio,
sebbene ingannati". Ciò tuttavia non gli impedì di
agire con spietatezza anche nei loro confronti. Sebbene inferiori di
numero i suoi veterani inflissero pesanti sconfitte agli scozzesi
nella Battaglia di Dunbar, nel 1650 e nella Battaglia di Worcester
ed occuparono il paese. Le migliaia di prigionieri scozzesi furono
trattati molto male, tanto che molti di essi morirono di malattia e
stenti, mentre altri vennero deportati nella colonia penale di
Barbados. Gli uomini di Cromwell, al comando di George Monck,
saccheggiarono la città di Dundee con una ferocia non minore
di quella usata a Drogheda. Da allora la Scozia cadde sotto il
dominio inglese, rimanendo a lungo sotto occupazione militare, con
una linea di fortificazioni che dividevano le Highland dal resto del
paese. La professione della fede presbiteriana fu permessa, ma la
sua "Kirk", il nome con cui si designa la Chiesa di Scozia, non ebbe
più, come prima della guerra, l'appoggio dei tribunali civili
nell'imporre le proprie leggi.
Sia in Irlanda che in Scozia Cromwell fu ricordato come un nemico
"spietato e senza scrupoli". In particolare, il motivo per cui gli
irlandesi hanno da quel periodo tradizionalmente deprecato la sua
memoria, dipende in gran parte dai massicci espropri di terre a
favore dei suoi soldati e dalle atrocità commesse durante la
guerra.
Azione politica
Sull'onda emotiva della cattura del re, dopo il suo tentativo di
fuga, la monarchia fu abolita e, fra il 1649 ed il 1653 il paese
divenne nominalmente una repubblica, una vera rarità
nell'Europa del tempo. La repubblica venne denominata il
Commonwealth d'Inghilterra, anche se tutti i resoconti concordano
nell'indicare che Cromwell, durante quegli anni, governò a
tutti gli effetti come un dittatore militare.
Molti atti politici di Cromwell dopo la presa del potere vennero
descritti dai commentatori dell'epoca come "eccessivamente rigorosi,
avventati e tirannici". Egli fu spesso spietato nel reprimere gli
ammutinamenti che si verificarono nelle file dei suoi eserciti verso
la fine della guerra (che furono a volte causati dal rifiuto del
parlamento di pagare il salario alle truppe). Cromwell
dimostrò poca simpatia per i Livellatori (Levellers), un
movimento egualitarista che aveva dato un grande contributo
all'affermazione della causa parlamentare. Il programma politico dei
Levellers era stato discusso vigorosamente in occasione dei
cosiddetti Putney debates (Dibattimenti di Putney), tenutisi fra le
varie fazioni appena prima della fuga del re. Cromwell non era
pronto a gestire una vera e propria democrazia radicale, ma d'altra
parte, come dimostrarono gli eventi successivi, non era nemmeno in
grado di istituire una repubblica parlamentare stabile, basata su
una oligarchia di fatto.
Con la scomparsa del re e dei suoi sostenitori venne a mancare il
motivo principale del consenso coagulatosi intorno a Cromwell, e le
varie fazioni presenti in parlamento avevano presto cominciato a
contrapporsi l'una all'altra. Seguendo, ironicamente, la stessa
procedura adottata dal re detronizzato (che aveva causato lo scoppio
della guerra civile), Cromwell sciolse il parlamento repubblicano
nel 1653, ed assunse in prima persona il controllo diretto del paese
con i poteri di un vero e proprio dittatore, forte della
popolarità e dell'appoggio incondizionato da parte di
quell'esercito che lui stesso aveva creato durante la guerra civile.
La politica estera di Cromwell portò allo scoppio della Prima
guerra anglo-olandese (1652 – 1654), contro la Repubblica delle
Sette Province Unite dei Paesi Bassi, poi vinta dall'ammiraglio
Robert Blake nel 1654. In coerenza con il proprio impegno a
garantire la più assoluta libertà religiosa a tutte le
confessioni, eccetto quella cattolica, incoraggiò gli Ebrei a
ritornare in Inghilterra a 350 anni di distanza dalla loro cacciata
ad opera di Edoardo I.
Nel 1655 egli volse la sua attenzione ai nemici tradizionali
dell'Inghilterra, Francia e Spagna, cercando di approfittare del
conflitto fra i due, impegnati nella guerra franco-spagnola
(1635-1659). Sebbene egli fosse convinto che la volontà di
Dio era l'affermazione del protestantesimo come religione prevalente
in Europa, egli perseguì una politica estera pragmatica e
realistica, alleandosi con la Francia cattolica contro la Spagna,
anch'essa cattolica. In sostanza, dichiarando guerra alla Spagna,
egli contava sul ritorno alla politica di opportunismo mercantile
già perseguita ai tempi della regina Elisabetta e
successivamente abbandonata dagli Stuart. Alleatosi dunque con la
Francia del cardinale Mazarino, diede corso alla guerra inglese
contro la Spagna (1655-1660) ottenendo, grazie al risultato positivo
di questa, il porto di Dunkerque sulla Manica (secondo gli accordi
con il Mazarino) e l'isola di Giamaica nei Caraibi, strappata agli
spagnoli grazie all'azione della flotta inglese condotta da sir
William Penn.
Nel 1657 il parlamento, appositamente ricostituito, offrì a
Cromwell di assumere la corona di re, mettendolo di fronte ad un
dilemma, dal momento che proprio lui era stato l'artefice del
rovesciamento della monarchia. Dopo sei settimane di riflessione,
alla fine respinse l'offerta, accettando, in compenso, di essere
solennemente insignito nell'Abbazia di Westminster, assiso sul trono
del precedente monarca, con il titolo di Lord Protettore. Si
trattò, in buona sostanza, di una vera e propria
incoronazione, che fece di lui un monarca "a tutti gli effetti,
eccetto che nel nome". Inoltre fu stabilito che la carica non
avrebbe potuto essere tramandata ereditariamente. Fu promulgata una
nuova Costituzione scritta, che gli conferiva persino il potere di
attribuire titoli nobiliari, prerogativa che egli utilizzò
subito, esattamente alla stessa maniera dei precedenti sovrani.
Morte ed esecuzione postuma
Cromwell soffriva di malaria e di "calcoli", un termine spesso usato
a quell'epoca per definire generiche infezioni dell'apparato
renale-urinario. Ciononostante il suo stato di salute era
complessivamente buono. Improvvisamente colpito da un riacutizzarsi
della malaria, subito seguito da sintomi di colica renale, rimase
ottimista, insieme agli uomini del suo entourage, su un decorso
favorevole della malattia. Un diplomatico veneziano, medico, che si
trovava ospite a corte, lo visitò ed espresse l'opinione che
i suoi medici personali non lo stessero curando in modo appropriato,
causando un rapido peggioramento delle sue condizioni.
Morì a 59 anni il 3 settembre 1658; Cromwell aveva nominato,
nel 1657, suo successore il figlio maschio maggiore sopravvissuto,
Richard. A due anni di distanza dalla morte di Cromwell,
ufficialmente attribuita a malaria, il parlamento restaurò la
monarchia incoronando Carlo II, poiché Richard Cromwell si
era dimostrato un "successore non all'altezza" ed era stato
costretto alle dimissioni e all'esilio.
Il 30 gennaio 1661, nell'anniversario dell'esecuzione di Carlo I, la
salma di Cromwell venne riesumata dall'Abbazia di Westminster e,
insieme alle salme di Robert Blake, John Bradshaw ed Henry Ireton,
sottoposta al macabro rituale dell'esecuzione postuma (hanged, drawn
and quartered). Al termine il corpo fu gettato in una fossa comune a
Tyburn, tranne la testa, infilata su un palo ed esposta davanti
all'Abbazia di Westminster fino al 1685. In seguito questo macabro
cimelio passò di mano molte volte, per essere finalmente
sepolto nel cimitero del Sidney Sussex College nel 1960.