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La città del Sole è un'opera filosofica del frate
domenicano calabrese Tommaso Campanella, del 1602. La prima edizione
fu redatta in volgare fiorentino, adottando lo stile dialogico
proprio della tradizione esoterica platonica: il testo fu poi
più volte tradotto in lingua latina, fino ad arrivare alla
celebre edizione del 1623 di Francoforte, intitolata Civitas Solis
idea republicae philosophica.
L'opera
«Sorge nell'alta campagna un colle, sopra il quale sta la
maggior parte della città; ma arrivano i suoi giri molto
spazio fuor delle radici del monte […] dentro vi sono tutte l'arti,
e l'inventori loro, e li diversi modi, come s'usano in diverse
regioni del mondo.»
(Tommaso Campanella, La città del Sole, 1602)
L'opera, che richiama per molti aspetti la Repubblica di Platone,
è presentata sotto forma di dialogo fra due personaggi:
l’Ospitalario, cavaliere dell’ordine di Malta, e il Genovese,
nocchiero di Colombo. Lo stesso Genovese racconta di aver scoperto
una città con leggi e costumi perfetti nell'isola di
Taprobana durante uno dei suoi viaggi in giro per il mondo.
La città
Il potere spirituale e temporale è detenuto da un Principe
Sacerdote, anche chiamato Sole (o Metafisico) che di fatto regge la
città. Vi sono alcuni punti fondamentali che il governatore
è dovuto ad avere come l'erudizione, la conoscenza teorica e
pratica, la creatività e la saggezza. Un altro requisito
riguarda l'età: il governatore deve avere più 35 anni
in modo che abbia sufficiente esperienza per poter condurre lo
stato. Il Principe Sacerdote è assistito da altri tre
Principi: Sin, cioè la sapienza che si occupa delle scienze,
Pon che si occupa della pace e della guerra, infine Mor, ovvero
Amore che si prende cura della procreazione, dell'educazione degli
abitanti e il lavoro.
Struttura generale
La città, a forma circolare, è situata su un colle ed
è formata da sette mura che prendono il nome dai sette
pianeti. la città è praticamente inespugnabile,
poiché conquistarla significherebbe espugnarla sette volte
dato che ogni girone di mura è fortificato. è
possibile accedere alla città solo attraverso quattro porte
situate precisamente in coincidenza con i quattro punti cardinali.
Nella parte più alta del colle c'è una pianura molto
estesa dove è situato il tempio del Sole, anche questo di
forma circolare
Il tempio del Sole
Il tempio è di forma circolare ed è costituito da
grandi colonne sopra le quali sorge una cupola al cui interno figura
la sfera celeste, disegnata in maniera molto dettagliata addirittura
con i nomi di ogni costellazione e tre versi per ogni stella
rappresentata. Sull'altare troviamo l'immagine della croce cristiana
e sopra di essa sono posizionati due mappamondi rappresentanti la
sfera celeste il primo e la terra il secondo. Il mappamondo della
terra è circondato da sette lampade che stanno a
rappresentare i sette pianeti.
I gironi
Le sette mura dividono la città in sei gironi i quali
rappresentano ognuno una diversa sfera del sapere e inoltre proprio
sulle mura sono raffigurate tutte le sfumature della conoscenza
umana.
Nel primo girone si trova una dettagliata cartina geografica dove
sono rappresentati tutti i riti, le diverse tradizioni e le lingue
di tutti i popoli e sempre in questo girone troviamo anche tutte le
conoscenze geometriche e matematiche. Nel secondo sono elencate le
principali nozioni di chimica, geologia e la descrizione geografica
dei luoghi. Nel terzo vi sono le informazioni che riguardano la
fauna appartenete al modo marino e il mondo vegetale, con la
descrizione di tutte le erbe e delle loro proprietà curative.
Nel quarto girone sono descritte tutte le specie di uccelli, rettili
e insetti. Nel quinto si trovano tutti gli animali terrestri, come
per esempio i mammiferi. Nel sesto girone, infine, si trovano
elencate le arti umane che si occupano di meccanica e sono indicati
inoltre gli inventori, le arti, la cultura delle armi e le scienze.
Religione
I "solari" non credono all'inferno o qualunque punizione divina, ma
pensano che esista l'anima e che sia immortale. La religione dei
cittadini sembra molto somigliare a quella cattolica anche per il
fatto che la popolazione crede in un dio e nella maggior parte dei
dogmi del cattolicesimo. Nonostante ciò, i "solari" onorano
non solo Gesù, ma anche Osiride, Zeus, Mosè e
Maometto. Sono presenti anche accenni riguardanti l'astronomia, che
il cattolicesimo non avrebbe accettato e sicuramente proibito.
Educazione e modo di vivere
Nell'isola di Taprobana gli abitanti lavorano per sole quattro ore
al giorno poiché sono in grado di lavorare sia in modo
intellettuale che pratico per tutta la durata delle quattro ore (a
tal proposito,Campanella, per spiegare che quattro ore al giorno di
lavoro per tutti sono più che sufficienti riporta la
situazione della Napoli del seicento che, in regime di
proprietà privata, su trecentomila abitanti lavoravano solo
uno su sei e l’ozio e la povertà devastavano tutti gli
uomini). Il tempo restante viene impiegato in attività
ricreative, attività ludiche che però devono sempre
avere un fine riconducibile al sapere. la stessa educazione dei
bambini si basa sull'”imparare giocando”. Infatti i bambini vengono
fin da piccoli; all'età di tra anni, separati dalla propria
famiglia e cominciano ad essere istruiti da dei maestri, che portano
i bambini ad ammirare le mura della città poiché colme
di tutto il sapere che un cittadino deve possedere. Attraverso le
immagini raffigurate nelle mura e i libri che vi sono scolpiti, i
bambini acquisiscono ben presto un sapere enciclopedico. La scuola
non si svolge al chiuso perché ai ragazzi non deve essere
imposta l'istruzione.
Gli abitanti della città del Sole non conoscono gli egoismi,
gli orrori della guerra e della fame e le violenze che ci sono nel
resto del mondo. La città è organizzata in modo
totalmente razionale. Essa viene controllata da un gruppo di persone
chiamati "offiziali" che vigilano continuamente in modo che nessuno
possa compiere azioni non giuste nei confronti di altri cittadini.
Esiste un'offiziale per ogni virtù: Liberalità,
Magnanimità, Castità, Fortezza, Giustizia criminale e
civile, Operosità, Verità e così via. gli
offiziali sono eletti da piccoli in base alla virtù alla
quale più sono inclini. Le leggi sono incise su tavole di
rame e impongono una condotta di vita molto rigorosa. Non esistono
le carceri che però sono sostituite da un torrione dove
vengono confinati i cittadini che non seguono le leggi nella loro
interezza come invece fa il resto della comunità. Come nella
Repubblica di Platone, sull'isola non vi è la
proprietà privata, infatti i cittadini sono dovuti a
condividere la stessa mensa ed a indossare i medesimi vestiti.
Inoltre la stessa educazione viene sottoposta ad ogni cittadino ed
ognuno di loro ha pari opportunità: i beni privati sono
inesistenti perché indurrebbero alla violenza e anche
all'egoismo.
I "solari" seguono minuziosamente delle regole dietetiche e i loro
pasti sono composti da carne, frutta e minestre secondo anche il
loro lavoro. Gli offiziali posseggono il cibo più pregiato ma
non raramente decidono di dare il loro cibo a chi, durante la
giornata, si è saputo distinguere in gare di armi o di
scienze. Durante il giorno i cittadini possono indossare solo
indumenti di colore bianco e di notte solo di colore rosso, mentre
il nero è vietato.
Interpretazione e contesto storico
Come si vede ne La città del Sole ogni singolo aspetto della
vita è rigidamente regolato, un dato che l’opera di
Campanella condivide con quasi tutti gli scritti concernenti
società utopiche: un'eccessiva insistenza sull’ordine e la
disciplina che quasi annienta le libertà individuali (basti
pensare, ne La città del Sole, all’atto della generazione:
non solo gli accoppiamenti sono decisi dai funzionari, persino le
ore degli incontri sono determinate). Una volontà di
controllare tutti gli aspetti della vita umana che agli occhi
moderni può far apparire le varie isole utopiche ben poco
attraenti.
Sarebbe però un errore decontestualizzare lo scritto del
filosofo calabrese, come quelli di Moro o Bacone, per esempio, dal
periodo storico nel quale essi vennero alla luce. Queste opere
rappresentano il grande fermento culturale, politico e sociale di
quegli anni; sono il risultato concreto di una grande aspirazione al
cambiamento, al rinnovamento della società dell’epoca. Nel
caso specifico di Campanella, non va dimenticato come, pochi mesi
prima della stesura del libro, egli avesse organizzato una congiura
che mirava alla liberazione della Calabria dal dominio spagnolo,
all’abolizione della proprietà, all’instaurazione di una
democrazia di tipo comunistico e teocratico, proprio come esposta
nelle pagine de La città del sole. La congiura fu però
presto scoperta e il suo artefice evitò la condanna a morte
soltanto fingendo la pazzia; sopportando le torture a cui fu
sottoposto per smascherare la sua finta follia, riuscì a
commutare la condanna nel carcere a vita. Rimase in galera per
ventisette anni, nei quali scrisse le sue opere maggiori.
L’opera del filosofo domenicano è quindi una preziosa
testimonianza della sua passione e delle sue speranze di fronte ad
una realtà presente dal carattere tragico. È un’opera
che registra alla perfezione le ambizioni delle menti più
pronte d’Europa nel diciassettesimo secolo, di fronte al declino
irreversibile del sistema feudale (cancellato dai nuovi processi
economici che stavano per dare origine al capitalismo); di fronte
alle nuove scoperte geografiche; di fronte alla fine
dell’unità spirituale dovuta alla Riforma protestante; di
fronte al progresso scientifico delle teorie di Copernico e di
Galilei.
Campanella sarà inoltre contestato duramente da Ugo Grozio,
secondo il quale i diritti dell’uomo sono tali per natura e
perciò sono inalienabili; tesi lontana da quella del
domenicano, che immaginava la negazione della proprietà e
insisteva sulla limitazione delle libertà personali.
La città del Sole e la Repubblica di Platone a confronto
L'aspetto principale della Città del Sole è
sicuramente la comunanza dei beni, infatti i cittadini hanno una
mensa comune, vestono gli stessi indumenti, ricevono tutti la stesse
educazione e hanno tutti pari opportunità. Come nella
Repubblica, nell'opera di Campanella c'è un effettivo rifiuto
della proprietà privata e per questo motivo non esistono le
divisioni in stirpi, sicuramente anche perché nessun bambino
conosce i propri genitori poiché fin da piccoli vengono
separati dalla loro famiglia e crescono tutti insieme. La differenza
più evidente con il testo di Platone riguarda le unioni, che
avvengono tra cittadini con qualità e caratteristiche uguali.
Le caratteristiche dell'individuo ne determinano il nome, il quale
viene poi arricchito con altri nomi che si riferiscono a quello in
cui la persona eccelle. Mentre nell'opera di Platone, la
società è divisa per classi sociali (artigiani,
difensori, governanti), nel libro del filosofo italiano è
descritta una società più egualitaria poiché
ogni cittadino può essere eletto senza guardare alla classe
sociale di appartenenza. I "solari" possono ricorrere alle armi solo
per difendersi, come nella Repubblica. Inoltre anche le donne, come
scrive anche Platone, devono essere idonee all'attività di
guardiane e per questo devono essere addestrate, ma alcune
attività spettano solo a loro come per esempio la musica.
Analisi dell'opera e pensiero dell'autore
Campanella costruisce la sua opera ispirandosi al concetto di
società Tradizionale che si basa sulla libertà e la
giustizia nel rispetto dei ruoli che i singoli individui ricoprono
in tale ambito. Il valore del singolo, infatti, non è legato
a ciò che individualmente rappresenta in questa
società, ma alla sua espressione spirituale ed esistenziale
in quanto uomo. Il pensiero di Campanella è in antitesi con
la religione e la politica del suo tempo, che hanno subito una
caduta ed un degrado, e si pone in contrasto con le istituzioni
corrotte, mezzo per perpetuare gli interessi di pochi e non per
quelli della comunità. Campanella è sostenitore del
leggero vento di rinnovamento che iniziava a farsi avanti nel
Seicento italiano. Come in ogni società Tradizionale, nella
città del Sole di Campanella non c'è la separazione
tra potere spirituale e temporale poiché questi non si sono
ancora scissi, ed è infatti il Re Sacerdote che li incarna ed
esprime in un unico uomo, il cui ruolo e corpo appartengono a ogni
singolo di quella società che ne è immagine riflessa.
Le opere più vicine a Campanella sono il De Monarchia dei
Fedeli d'Amore affrescato da Dante e la Repubblica di Platone
entrambe ispirate alla società Tradizionale.
Il Tempio che si trova al centro della città, cioè
dell'universo, non è altro che il Sole e le mura non sono
altro che i sette pianeti che gli girano intorno, aspetto che
riporta dunque a culture antiche.