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Uomo politico inglese (Londra 1836 - Highbury, Birmingham, 1914).
Dopo gli studî universitarî, si diede con successo al
commercio ritirandosene poi (1874) per darsi completamente alla
politica. Sindaco di Birmingham (1873), introdusse importanti
riforme nella vita economica e amministrativa di questa
città; entrò ai Comuni nel 1876, distinguendosi per il
temperamento battagliero e l'oratoria vigorosa. Entrato (1880) nel
gabinetto Gladstone come presidente del Board of Trade, vi propose
riforme legislative sul commercio e (1884) una nuova estensione del
suffragio. Fu favorevole all'accordo con i Boeri dopo Majuba (1881)
e contrario all'occupazione dell'Egitto.
Dimissionario nel 1885, perché contrario all'Home Rule per
l'Irlanda, voluta da Gladstone, provocò due mesi dopo, per
l'opposizione del gruppo dei liberali-unionisti, da lui capeggiato,
la caduta del gabinetto, e sostenne con successo nel 1892 la nuova
campagna d'opposizione.
Ministro delle Colonie con Lord Salisbury (1895), propose la
costituzione di una Unione sudafricana, provocando così la
guerra col Transvaal (1899-1901). L'esperienza di quegli anni aveva
alimentato in Ch. l'idea di un imperialismo britannico; si oppose,
tuttavia, alla tradizionale politica di "splendido isolamento",
appoggiando l'alleanza col Giappone (1902) e l'entente cordiale con
la Francia (1904).
Ministro per le Colonie con Balfour (fino al sett. 1903), la lotta
che nel 1903 Ch. sostenne appoggiandosi alla Tariff Reforme League
per una politica protezionista, allo scopo di cementare i rapporti
fra la madre patria e i dominions, gli diede grande notorietà
(nel luglio 1904, Ch. sostituì il duca di Devonshire alla
presidenza del gruppo liberale-unionista): ma provocò anche
la disfatta del suo partito alle elezioni generali del 1906,
disfatta che rappresentò la liquidazione di Ch. e della sua
opera.