Incidente del Carthage e del Manouba
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Il 16 gennaio 1912 l'Agordat (incrociatore torpediniere della Regia
Marina) intercettò il piroscafo francese Chartage, in
navigazione da Marsiglia a Tunisi, e lo ispezionò, trovando un aereo
destinato alle truppe ottomane (era infatti stata segnalata la
presenza dell'aereo e del relativo pilota a bordo del piroscafo). In
seguito al rifiuto, da parte del comandante del Chartage, di
consegnare il velivolo, l'incrociatore dirottò la nave francese a
Cagliari, da dove poi poté ripartire quattro giorni più tardi, dopo
che il governo francese ebbe assicurato che l'aereo non sarebbe
stato consegnato alla Turchia.
Il 18 gennaio l’Agordat fermò e dirottò a Cagliari un altro
piroscafo francese, il Manouba, che aveva a bordo un gruppo di 29
turchi che affermavano di essere medici ed infermieri della
Mezzaluna Rossa turca: tuttavia una segnalazione riferiva che si
trattava di una copertura per condurre in Tunisia ufficiali turchi
che, provvisti di una notevole somma di denaro, avrebbero
organizzato il contrabbando in favore della Turchia. Dato che solo
11 dei 29 ottomani risultarono identificabili come appartenenti alla
Mezzaluna Rossa, la nave fu lasciata partire due giorni dopo solo
previo lo sbarco dei passeggeri turchi.
La vicenda del Chartage e del Manouba rischiò di scatenare un
incidente diplomatico tra Italia e Francia.