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Per campanilismo si intende l'attaccamento alla propria
città, ai suoi usi e alle sue tradizioni. La difesa di tali
valori può talvolta determinare uno spirito di
rivalità anche molto accesa con i centri vicini.
Qualcuno interpreta il campanilismo in senso positivo, come sinonimo
di "difesa delle tradizioni", ma generalmente il campanilismo si
manifesta nell'odiare o invidiare, spesso senza motivazione, gli usi
dei "vicini di casa", spesso peraltro simili tra loro. Il termine
deriva dalla parola campanile, ed ha un significato importante, in
quanto è proprio il campanile stesso a determinare la
divisione tra paesi. Pertanto il campanilismo, pur avendo esempi su
ampia scala, caratterizza soprattutto le divisioni culturali,
sociali e sportive tra piccoli paesi o province. All'interno della
stessa città si verifica anche tra quartieri.
Secondo qualcuno, questo termine deriva da un curioso aneddoto della
rivalità fra due paesi limitrofi della provincia di Napoli:
San Gennaro Vesuviano e Palma Campania. Il quadrante del campanile
di San Gennaro Vesuviano che volgeva a levante (cioè verso
Palma Campania) fu volutamente senza orologio, proprio perché
i cittadini di Palma Campania non avrebbero dovuto leggere
l'orario.
Campanilismi storici
Esempi di campanilismi storici sono quelli tra le contrade che
partecipano al Palio di Siena. Campanilismi di diverso tipo,
più "romantici" e spesso utilizzati nella letteratura sono
esistiti in altre epoche tra famiglie o tra casate, e spesso sono
sfociati in guerre e faide. Di importanza storica quello all'interno
della città di Firenze tra guelfi e ghibellini, e quello
altrettanto acceso tra due fazioni dei guelfi, i guelfi Bianchi e
Neri, che si trasformò in una vera e propria guerra civile,
costringendo un personaggio storico come Dante Alighieri (guelfo
bianco) all'esilio.