Johan Bojer
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Johan Bojer (Orkdalsøra, 6 marzo 1872 – Gudbrandsdal, 3
luglio 1959) è stato uno scrittore norvegese.
Biografia
Nato da una relazione illegittima tra una cameriera, Johanne Elga,
appena diciassettenne e il suo datore di lavoro, Hans Bojer, non fu
riconosciuto da quest'ultimo in quanto temeva le ripercussioni di un
eventuale scandalo e, per questo, fu inviato lontano dalla casa
paterna, presso una famiglia di poveri contadini di Rissa, in
Norvegia, dove apprese per esperienza diretta le ristrettezze ed i
drammi della realtà contadina.
Mentre aiutava la sua famiglia lavorando come guardiano di armenti,
il giovane Johan apprese dalla madre adottiva, Randi Fætten,
molte leggende e fiabe del folklore contadino norvegese.
Appassionato di letteratura, dopo molte insistenze, convinse il suo
padre naturale, a pagare i suoi studi presso la scuola di Selbu,
dove il giovane si avvicinò alla poesia.
Terminati gli studi, fu inviato dal padre naturale alla scuola
sottufficiali di Trondheim dove guadagnò il grado di
sergente.
Dopo aver seguito una scuola professionale nel 1893, il giovane
Bojer fu impiegato in diverse occupazioni e nel frattempo
continuò a dedicarsi alla lettura e pubblicò il suo
primo lavoro letterario, Unge tanker, mantenendo il nome adottivo di
Johan K. Hansson. Assunse il suo vero cognome nel 1894 solo dopo la
morte del suo padre naturale, il quale gli lasciò una
discreta eredità, con la quale Bojer si trasferì a
Parigi. A Parigi, mentre si guadagnava da vivere come giornalista,
fece due incontri importanti che furono decisivi per la sua carriera
di scrittore, i suoi conterranei Knut Hamsun e Alexander Lange
Kielland, i quali lo incitarono a intraprendere la via della
letteratura. Nel 1895 Bojer pubblicò il dramma En Mode (La
Madre), il romanzo Helga e il dramma Gravholmen (L'isola dei morti);
ma fu solo con il romanzo Et folketog (La processione) che Bojer
iniziò ad essere conosciuto ed apprezzato dalla critica
letteraria, ricevendo grandi elogi dal celebre critico norvegese
Arne Garborg, soprattutto per i risvolti politici e sociali del
romanzo. Dopo aver terminato gli studi all'Università di Oslo
nel 1897, Bojer viaggiò a lungo a Parigi e Roma, scrivendo
come corrispondente per il settimanale norvegese Morgenbladet.
Nel 1899 Bojer sposò Ellen Lous Lange, dalla quale ebbe tre
figli: Thora nel 1902, Randi nel 1903 ed infine Halvard nel 1905.
Dopo aver trascorso una lunga luna di miele a Roma, nel 1901 i Bojer
si trasferirono a Steinkjer. Nel 1902 Bojer fece ritorno a Parigi,
dove tornò ad occuparsi di giornalismo, e nel frattempo
ricevette dall'editore danese Gyldendal una offerta di esclusiva
editoriale su tutta la sua produzione per una somma mensile fissa
che lo scrittore accettò di buon grado. Durante il suo
soggiorno francese Bojer produsse diverse opere letterarie, tra le
quali En gang pilgrim.
Bibliografia
La potenza della menzogna, trad. sconosciuta,
Milano, Treves 1907.
Un cuore ferito o maternità, traduzione di
Giulia Peyretti, Milano, Treves, 1907.
La coscienza (Erik Evje), trad. di H. M. Hansen,
Milano, Treves, 1909.
Vita, trad. di S. Friedmann, Milano, Treves,
1913.
L'ultimo Viking, trad. sconosciuta, Milano,
Treves, 1926
Gli emigranti, trad. italiana di Rosina Binetti,
Milano, Treves, 1927
Gente della costa, trad. italiana di Giuseppina
Ripamonti Perego, Milano, F.lli Treves, 1938
Casa sulla sabbia, trad. italiana di Maria
Picolli, Milano, Cremona, 1944.
Il prigioniero che canta, trad. italiana di Gian
Dauli, Milano, Eli, 1945
La grande fame, trad. italiana di Gian Dauli,
Club degli editori, Milano, 1970.