Anglicanesimo
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Chiesa anglicana (inglese: Church of England; latino: Anglicana
ecclesia) è il nome assunto dalla Chiesa d'Inghilterra dopo
la separazione dalla Chiesa cattolica nel XVI secolo. Il termine
latino è precedente alla Riforma protestante e indicava
genericamente la chiesa cattolica inglese, allo stesso modo in cui
la chiesa francese era denominata Chiesa Gallicana. In seguito, dopo
lo scisma avvenuto durante il regno di Enrico VIII e per influsso
delle dottrine protestanti provenienti dal continente europeo, la
Chiesa anglicana ha assunto una particolare fisionomia dottrinale ed
organizzativa (vedi anglicanesimo).
La base dottrinale della Chiesa anglicana è contenuta nei
Trentanove articoli di religione. La Chiesa anglicana, però,
è essenzialmente pluralista. Nel suo interno convivono (e
spesso si scontrano) tendenze diverse, ed ogni comunità
può fare capo ad esse ed assumere una forma di culto molto
diversa. Vi sono, ad esempio, gli "anglo-cattolici", che si
differenziano poco dal cattolicesimo (presentano una forma di culto
molto simile alla Messa cattolica), i neo-liberali, i riformati (che
si attengono al calvinismo), gli evangelicali, i
pentecostali/carismatici.
La Chiesa anglicana è attualmente composta dalle due province
ecclesiastiche di Canterbury e York, a cui fanno capo tutte le
diocesi inglesi. La sede primaziale è quella di Canterbury,
il cui arcivescovo ha un primato d'onore su tutta la comunione
anglicana. Il Papa non ha alcuna giurisdizione ecclesiastica,
poiché le funzioni di governatore supremo della Chiesa sono
svolte dal Sovrano inglese.
Le comunità anglicane presenti in molte città d'Italia
fanno capo alla diocesi europea con sede a Gibilterra. La Chiesa
Anglicana d'Inghilterra ammonta a circa 25.000.000 di fedeli ed
è la comunità più grande in seno alla comunione
anglicana.
Dall'11 novembre 1992 la Chiesa anglicana ha dato la
possibilità alle donne di diventare sacerdoti.
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L'Anglicanesimo è una forma di Cristianesimo che ebbe origine
nel XVI secolo con la separazione della Chiesa anglicana (o Chiesa
d'Inghilterra) dalla Chiesa cattolica durante il regno di Enrico
VIII. L'origine risale a una diffusa convinzione, fra alte cariche
episcopali inglesi, di una necessaria indipendenza dalla Chiesa
Cattolica Romana che il Re sfruttò e su cui fece leva per
ottenere l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona e
quindi sposarsi con Anna Bolena. Egli si autoproclamò Capo
Supremo della Chiesa Anglicana, titolo poi modificato da Elisabetta
I in Governatore Supremo della Chiesa Anglicana; tutt'oggi il
Sovrano di Inghilterra detiene questo titolo, il che significa che
è il Capo Titolare della Chiesa. Sebbene questa
autorità rappresenti ormai una capacità simbolica,
resta un titolo di grande rilevanza, di cui il Sovrano fa uso
soprattutto nella designazione delle alte cariche ecclesiastiche. Il
Primate della Chiesa Anglicana è l'Arcivescovo di Canterbury.
L'abolizione del ricorso al papa dal punto di vista cronologico
è stato l'inizio dell'anglicanesimo in quanto scisma da Roma.
Dopo sono seguite riforme disciplinari e dottrinali che hanno dato
all'anglicanesimo l'assetto attuale cattolico ma non romano,
riformato ma non protestante.
Enrico VIII venne scomunicato per ben due volte, la prima da Papa
Clemente VII nel luglio 1533, e la seconda volta da Papa Paolo III
il 17 dicembre 1538, pena che venne comminata anche ad Elisabetta I
quando ci si rese conto che la frattura era insanabile. Dal punto di
vista cattolico l'anglicanesimo come eresia si è originato
quando sono state cambiate alcune dottrine e si sono ordinati i
nuovi vescovi che non avevano più l'autentica successione
apostolica, anche se la dichiarazione ufficiale
dell'invalidità delle ordinazioni anglicane è del XIX
secolo, con la bolla Apostolicae Curae di Leone XIII. A tale bolla
però risposero congiuntamente gli Arcivescovi di Canterbury e
York con la propria bolla Saepius Officio, dove si confutavano punto
per punto, e in lingua latina, le dichiarazioni di Leone XIII.
Per gli anglicani infatti la riforma non ha modificato la sostanza
di una chiesa che si era originata nell'alto medioevo e che
già prima di Enrico VIII godeva di una larga autonomia da
Roma.
Nei secoli successivi, in diverse parti del mondo ma prevalentemente
nel Commonwealth inglese, sono sorte altre chiese che hanno aderito
all'anglicanesimo e che formano la Comunione anglicana. Queste
chiese sono denominate "anglicane" o, in alcune nazioni come gli USA
e la Scozia, "episcopali". Le varie province ecclesiastiche sono
suddivise in diocesi.
La Chiesa cattolica preferisce riferirsi all'Anglicanesimo con la
denominazione di Comunione anglicana.
Struttura
L'Anglicanesimo mantiene una posizione particolare (talvolta
chiamata Via Media) fra le Chiese sorte al tempo della Riforma
protestante e la Chiesa cattolica, poiché ha mantenuto la
struttura ecclesiastica del cattolicesimo con la successione
apostolica dei vescovi (posta in dubbio dai cattolici per via delle
riforme nel rito dell'ordinazione avvenute sotto Edoardo VI) e anche
una liturgia tradizionale. Il clero è composto dai tre ordini
di vescovi, preti e diaconi, e il celibato ecclesiastico non
è obbligatorio. In quasi tutte le province le donne possono
essere ordinate diacono, in molte prete e in alcune anche vescovo.
Gli ordini religiosi vennero soppressi da Enrico VIII, ma nel XIX
secolo sono stati ristabiliti. Le Chiese che sono "in comunione" con
la sede di Canterbury compongono la "Comunione Anglicana".
Dottrina
Per l'anglicanesimo, secondo la formulazione del teologo Richard
Hooker, l'autorità religiosa è presente nella Bibbia,
nella Tradizione della chiesa e nella Ragione benché
nell'articolo VI dei 39 articoli di religione l'autorità
è inequivocalmente Riformata di Sola scriptura.
Grande importanza ha il Book of Common Prayer, il libro della
preghiera comune, adottato da tutte le Chiese anglicane, che hanno
nella liturgia più che nelle confessioni di fede il loro
denominatore comune. Esistono anche i 39 articoli di religione,
composti nel XVI secolo per garantire l'uniformità religiosa
in Inghilterra che utilizzano talvolta espressioni teologiche vicine
al calvinismo. Questi articoli non sono generalmente più
considerati strettamente vincolanti.
L'anglicanesimo ha conosciuto nel XIX secolo, parallelamente al
diffondersi del romanticismo in Europa, una reviviscenza della
tradizione cattolica al suo interno. Tale corrente è chiamata
anglo-cattolicesimo il cui massimo esponente è stato John
Henry Newman, poi convertitosi al cattolicesimo e divenuto
cardinale. Di recente la Chiesa anglicana e quella cattolica hanno
sottoscritto una dichiarazione circa il comune credo sulla figura di
Maria, madre di Gesù. In tal modo la Chiesa anglicana ha
ribadito il suo credo originario su Maria Madre di Dio e su Maria
modello ed esempio per la Chiesa, ammettendone, a differenza dei
calvinisti, la venerazione, riavvicinandosi così ai
cattolici, dai quali, però, la dividono ancora i dogmi
dell'Immacolata Concezione di Maria e la sua Assunzione in Cielo
anima e corpo, che però sono accettati in alcune parrocchie
anglocattoliche. Inoltre, ovviamente, non viene accettato il dogma
dell'infallibilità papale. Questi dogmi risalgono al 1854
Immacolata Concezione, 1870 infallibilità papale e 1950
Assunzione.
Nell'ultimo decennio si sono inaspriti i rapporti tra chiese
anglicane "africane" (soprattutto nigeriana ed ugandese) da un lato
ed episcopale statunitense dall'altra. I principali motivi di
divisione sono state l'ordinazione a vescovi di una donna e di un
gay dichiarato. Del resto, la scelta di ordinare sacerdoti anche le
donne aveva già spinto alcuni vescovi anglicani, inglesi e
statunitensi, a passare al cattolicesimo.