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L'Académie française, o Accademia francese, fondata nel 1635 sotto Luigi XIII dal cardinale Richelieu, è una delle più antiche istituzioni di Francia ed è composta di quaranta membri eletti dai loro pari.

Funzioni

La principale funzione dell'Académie consiste nel vegliare sulla lingua francese e nel mecenatismo.

Il dovere di vigilare sulla lingua francese le è stata conferito sin dall'origine dai suoi statuti; per assolverla, l'Accademia ha lavorato in passato alla fissazione della lingua, per renderla patrimonio comune a tutti i francesi e a tutti i francofoni. È in effetti precisato, nell'articolo XXIV degli statuti, che «la principale funzione dell'Académie sarà quella di operare con tutta la cura e la diligenza possibili per dare delle regole certe alla nostra lingua e a renderla pura, eloquente e capace di trattare sia le arti che le scienze.»

Oggi essa agisce per mantenerne le qualità e seguirne le necessarie evoluzioni. Ne definisce il buon utilizzo. Essa fa ciò elaborando il “Dizionario dell'Accademia francese” che fissa l'uso della lingua, ma anche attraverso le sue indicazioni e la sua partecipazione alle diverse commissioni di terminologia.

La seconda missione – il mecenatismo – non prevista all'origine, è stata resa possibile dai doni e lasciti che le sono stati fatti. L'Accademia assegna ogni anno circa sessanta premi letterari, tra cui il Grand prix de littérature de l'Académie française.

Particolare menzione va fatta del “Gran premio della Francofonia”, assegnato ogni anno dal 1986, che testimonia l'interesse costante dell'Accademia per la diffusione della lingua francese nel mondo.

L'Académie attribuisce inoltre delle sovvenzioni a società letterarie o erudite, ad opere benefiche, aiuti a famiglie numerose, a vedove, alle persone sfavorite o che si sono distinte per la realizzazione di atti di devozione così come un certo numero di borse di studio (borse Zellidja, Neveux, Corblin, Damade).

Storia

L'Académie française fu fondata nel 1635 dal cardinale Richelieu.

Gli statuti e i regolamenti che erano nelle intenzioni del cardinale, con le lettere patenti firmate nel 1635 da Luigi XIII e registrate dal Parlamento nel 1637, consacrarono il carattere ufficiale di una compagnia di lettere, che si riuniva precedentemente in modo informale.

La missione che le fu assegnata dall'origine era di fissare la lingua francese, darle delle regole, renderla pura e comprensibile da tutti. Essa doveva in questo spirito iniziare con la realizzazione di un dizionario, di cui la prima edizione fu pubblicata nel 1694, le seguenti negli anni 1718, 1740, 1762, 1798, 1835, 1878, 1932-1935, 1992. La nona edizione è attualmente (2006) in corso di pubblicazione.

Inizialmente, l'Académie tenne le proprie sedute presso i suoi membri, presso il cancelliere Pierre Séguier a partire dal 1639, al Louvre a partire dal 1672, ed infine al Collège des Quatre-Nations, diventato palazzo dell'Istituto di Francia, dal 1805 fino ai nostri giorni.

Nel corso dei suoi tre secoli e mezzo di esistenza, essa ha saputo mantenere le sue istituzioni, che hanno funzionato con regolarità, eccetto l'interruzione dal 1793 al 1803.

Il cardinale Richelieu si era proclamato protettore dell'Académie. Alla sua morte, questa protezione fu esercitata dal cancelliere Séguier, poi da Luigi XIV e, successivamente, da tutti i successivi re, imperatori e capi di stato della Francia.

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"Gli Immortali"

L'Académie française è composta di quaranta membri eletti dai loro pari. Dalla sua fondazione ha accolto più di 700 membri. Essa raccoglie poeti, romanzieri, uomini di teatro, filosofi, medici, scienziati, etnologi, critici d'arte, militari, uomini di Stato, uomini di Chiesa, che abbiano illustrato la lingua francese in modo particolare.

Gli accademici devono il loro nome di immortali al motto «All'immortalità», che appare sul sigillo dato all'Académie française dal suo fondatore, il cardinale Richelieu. Essi sono stati spesso chiamati a essere giudici illuminati del buon utilizzo delle parole, e quindi a precisare le nozioni e i valori di cui tali parole sono portatrici.

Questa autorità morale in materia di linguaggio è ben radicata negli usi e nelle loro tradizioni. Il celebre «abito verde», che indossano gli accademici, con il bicorno, il mantello e la spada, nelle occasioni di sedute solenni sotto la Cupola, è stato disegnato sotto il Consolato. È segno distintivo di tutti i membri dell'Istituto di Francia. L'elezione all'Accademia francese è spesso considerata dall'opinione pubblica come suprema consacrazione.

Nel 1980 Marguerite Yourcenar fu la prima donna eletta nell'Académie. In seguito l'Istituto ha accolto Jacqueline Worms de Romilly nel 1988, Hélène Carrère d'Encausse nel 1990, Florence Delay nel 2000, Assia Djebar nel 2006 e Simone Veil nel 2008.

La qualità degli accademici è una dignità inamovibile. Niente può dimissionare dall'Académie française (nel caso in cui qualcuno si dichiarasse dimissionario non verrebbe comunque rimpiazzato prima del suo decesso – esempi recenti di Pierre Emmanuel e Julien Green). Possono essere fatte esclusioni dalla Académie per seri motivi che intaccano l'onore; queste esclusioni sono state rarissime nel corso della storia (ma diverse furono messe in opera dopo la Seconda guerra mondiale per collaborazionismo: Charles Maurras, Abel Bonnard, Abel Hermand e la più celebre è quella del maresciallo Pétain).