Q3 § 72

1 Una prima serie della rivista «L'Arduo» fu pubblicata a Bologna dal gennaio al dicembre 1914; più importante però la seconda serie che fu preceduta, nel 1920, da un numero unico in memoria di Augusto Righi, e usci poi regolarmente, sempre a Bologna, dall'inizio del 1921 alla fine del 1923. Insieme al fisico Sebastiano Timpanaro, allievo di Augusto Righi, fecero parte della direzione dell'«Arduo» Bruno Biancoli e Orazio Specchia, anch'essi fisici, e per qualche tempo Giuseppe Saìtta. Collaborarono alla rivista, tra gli altri, Piero Gobetti, Guido De Ruggiero, Vito Fazio-Allmayer, Santino Caramella, Adriano Tilgher, Rodolfo Mondolfo, Raffaele Pettazzoni, Luigi Russo, Federico Enriquez, Luigi Donati, Orso Mario Corbino, ecc. Con lo pseudonimo anagrammatico di Mario Pant, Timpanaro aveva firmato, tra l'altro, una rubrica di brevi scritti intitolata Pretesti sulla «Fiera letteraria» (altri articoli più ampi sullo stesso settimanale erano invece firmati per esteso). È probabile che Gramsci conoscesse l'attività di Sebastiano Timpanaro soprattutto attraverso la collaborazione di questi alla «Fiera letteraria». Un accenno all'«Arduo» è anche nel volume, ben noto a Gramsci, di Giuseppe Prezzolini, La coltura italiana cit., p. 339. Notizie più ampie su questa rivista si possono leggere in un saggio di Sebastiano Timpanaro jr, In margine alle «Cronache di filosofia italiana», in «Società», dicembre 1955 (anno XI, n. 6), pp. 1067-75.