Q 23 § 13
1 Sulla severità di questo giudizio di Gramsci ha influito
certamente il ricordo di un episodio che risale al maggio del 1926.
Leonida Répaci, già militante del PCI e collaboratore letterario
dell'«Unità», era stato arrestato, insieme ad altri venti comunisti
di Palmi, per una montatura poliziesca. Rilasciato dopo alcuni mesi,
Répaci aveva scritto una lettera alla direzione del PCI in cui
dichiarava di abbandonare le file del partito «per le necessità
della vita che bisogna purtroppo vivere tutti i giorni, per quel
minimo di pace che io debbo al mio spirito turbato e soprattutto per
una promessa resa a mia madre davanti al suo letto di dolore». La
lettera era stata pubblicata dall'«Unità» del 6 maggio 1926,
insieme ad un aspro commento redazionale.