Q 14 § 68

1 Lo scritto di Stalin a cui qui Gramsci si riferisce, è la Intervista con la prima delegazione operaia americana (9 settembre 1927), pubblicata per la prima volta nella «Pravda» del 15 settembre 1927 (ora in Stalin, Opere complete, vol. X, Edizioni Rinascita, Roma 1956, pp. 104-60). Di questo testo di Stalin Gramsci aveva preso conoscenza attraverso una traduzione (un po' ridotta) pub­blicata in «Rassegna settimanale della stampa estera», 4 otto­bre 1927 (anno 11, fasc. 40), pp. 2754-58. Con ogni probabilità Gramsci aveva rivisto questo testo nel 1932 o nel 1933 prima di inviare al deposito i fascicoli del 1927 e del 1928 della «Rasse­gna settimanale della stampa estera », secondo la registrazione an­notata in terza pagina di copertina di questo Quaderno (cfr DQ).

Il commento di Gramsci, che va al di là delle indicazioni conte­nute nelle risposte di Stalin (dove l'accento cade su altri temi), si riferisce in particolare alla prima domanda della delegazione americana sui rapporti tra il pensiero di Marx e quello di Lenin.

Tra i libri del carcere è conservato un solo volume di Stalin contenente due discorsi in traduzione francese: cfr Joseph Sta­line, Discours sur le Plan Quinquennal, deuxième édition conte­nant les discours du 28 mai 1930 et du 23 juin 1931, avec deux préfaces de Georges Valois, Librairie Valois, Paris 1931 [FG, C. carc., Turi]. Poiché in questo volume manca accanto al timbro carcerario la firma o sigla del direttore, è da presumere che esso sia stato bloccato dalla censura carceraria e consegnato a Gramsci solo dopo la sua partenza da Turi. Evidentemente l'avallo di Georges Valois, ex dirigente dell'Action française, ma con ogni probabilità sconosciuto ai censori, non era stato sufficiente ad al­largare le maglie della vigilanza carceraria. È assente d'altra parte nei Quaderni ogni riferimento a questo volume o al suo conte­nuto.