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Scipio Sighele (Brescia, 24 giugno 1868 – Firenze, 21 ottobre 1913)
è stato uno psicologo, sociologo e criminologo italiano.
Biografia
Scipio Sighele nacque a Brescia, da una famiglia di avvocati di
origine trentina. Suo padre fu un magistrato negli anni seguenti
l'unità d'Italia alla procura del Re a Palermo. Dopo il liceo
studiò con Guglielmo Ferrero e Adolfo Zerboglio (seguaci del
criminologo Cesare Lombroso) e si laureò in Giurisprudenza a
Roma nel 1890 con Enrico Ferri. Raggiunse la notorietà con
l'opera La folla delinquente (1891), tradotta immediatamente in
lingua francese e poi diffusa come best seller in tutto il mondo.
Iniziò così la sua riflessione sulla psicologia
collettiva, di cui viene considerato uno dei pionieri (La
delinquenza settaria, 1897; L'intelligenza della folla, 1903).
Insegnò diritto penale all'Università di Pisa. Nel
1892 pubblicò La coppia criminale, in cui riprese tematiche
della suggestione collettiva e della folie à deux; ne
seguirà le linee generali nell'arringa per il celebre
processo Murri (1905). Militante del partito nazionalista,
irredentista, operò nel Trentino (sua regione d'origine)
subendo dall'autorità austriaca due processi nel 1900 e nel
1908, finché nel 1911 venne espulso. Tenne dunque corsi di
psicologia collettiva e di sociologia criminale al di fuori
dell'Italia, all'Institut des Hautes Etudes dell'Università
di Bruxelles. Le sue opere ebbero molte edizioni e traduzioni in
lingue straniere. Morì a Firenze nel 1913.
Pensiero ed eredità
La sua attività di psicologo e di sociologo furono fortemente
influenzate da Cesare Lombroso, vissuto in epoca a lui coeva.
Sighele analizzò i meccanismi interni alla folla, volendo
dimostrare come nelle tendenze del collettivo sussistessero
attitudini fondamentalmente criminose. Fu uno dei primi autori ad
affrontare questo tipo di indagine e sottolineò inoltre come
l'essere umano, inserito in un contesto di folla, perda il suo
autocontrollo razionale lasciando entrare in gioco la sua natura
crudele e i suoi istinti criminali. Negli anni la sua ricerca si
distanziò da quella di Lombroso, negando la matrice
strettamente antropologica del criminale ipotizzata da Lombroso. Ad
ogni modo continuò la sua attività di crimonologo e,
diventato famoso in tutta Europa, Sighele espanse la sua ricerca nel
campo della psicologia sociale, analizzando coppie criminali di
culto (nel libro La coppia criminale - psicologia degli amori
morbosi ne farà una analisi dettagliata). Pur non avendolo
mai conosciuto, il suo lavoro influenzò Gustave Le Bon, che
approfondì le sue idee e la sua opera. Allo stesso modo Zola,
Durkheim e Nordau in Francia utilizzeranno le sue scoperte in vari
campi (letterario, sociologico, politico ecc).