Leninismo
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Dottrina teorico-politica, consistente nell'interpretazione del
marxismo elaborata da V.I. Lenin, il padre della Rivoluzione
bolscevica (1917). Per Lenin la classe operaia era in grado di
sviluppare una coscienza soltanto sindacale, che la portava a
battersi per obiettivi limitati e concreti che ne miglioravano la
condizione sociale e ne spegnevano la spinta rivoluzionaria: la
coscienza politica rivoluzionaria (la consapevolezza, cioè, di dover
abbattere l'intero sistema capitalistico) poteva venire alla classe
operaia soltanto dall'esterno, per opera di un partito di
rivoluzionari di professione (il Partito comunista), che la doveva
guidare alla conquista del potere.
Il nuovo Stato comunista, guidato dal partito attraverso la
dittatura del proletariato, avrebbe dovuto assumere la forma di una
democrazia di Soviet, ossia di consigli di lavoratori che si
autogovernano.
Altra dottrina fondamentale del l. è la visione dell'imperialismo
come fase suprema del capitalismo, che precede il suo crollo.
Il l. divenne, negli anni Venti e Trenta, la base ideologica della
Terza Internazionale, nota anche come Komintern (Internazionale
comunista).