Carattere negativo nazionale-popolare della letteratura italiana.
Nel 1892 l'editore Hoepli indisse un referendum sulla letteratura
italiana raccolto in volume, I migliori libri italiani consigliati
da cento illustri contemporanei che dev'essere interessante da
vedere per questa rubrica, per stabilire quali siano state le opere
piú apprezzate e da chi e per quali ragioni.
Per le quistioni teoriche cfr. Croce, Conversazioni critiche,
seconda serie, pp. 237 sgg.: «I romanzi del Settecento»
dove lo spunto è preso dal libro di Giambattista Marchesi
Studi e ricerche intorno ai nostri romanzieri e romanzi del
Settecento, coll'aggiunta di una bibliografia dei romanzi editi in
Italia in quel secolo (Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche,
1903).
Edoardo Perino. Sull'attività editoriale del Perino, che
segnò un'epoca a Roma (il Perino stampò letteratura
anticlericale a dispense illustrate, cominciando con la Beatrice
Cenci di Guerrazzi), cfr. il Memoriale di G. De Rossi, che dovrebbe
essere stato pubblicato nel '27 o nel '28.
I poeti del popolo siciliano di Filippo Fichera, Isola del Liri,
Soc. Tip. A. Macioce e Pisani, 1929. Credo si possano trovare in
questo volume indicazioni per identificare l'importanza in Sicilia
delle «gare poetiche» o «tenzoni» tenute in
pubblico come rappresentazioni teatrali popolari. Che carattere
hanno? Da una recensione pubblicata nel «Marzocco» del
1929 pare puramente religioso.
Romanzi d'appendice. Nelle «Nouvelles
Littéraires» del mese di luglio 1931 e seguenti, cfr.
la rassegna degli odierni scrittori francesi di romanzi d'appendice
Les illustres inconnus di G. Charensol. Finora sono apparsi brevi
schizzi su M. Leblanc (autore di Arsenio Lupin), di Allain (autore
di Fantomas) e di altri quattro o cinque (autore di Zigomar, ecc.).
Oscar Maria Graf. È stato tradotto in francese un romanzo di
Oscar Maria Graf: Nous sommes prisonniers... (ed. Gallimard, 1930)
che pare sia interessante e significativo come tentativo letterario
di un operaio (panettiere?) tedesco.
P. Ginisty, Eugène Sue (Grandes vies aventureuses), Parigi,
Berger-Levrault, 1932, in 16°, pp. 228, 10 franchi.
Tentativi francesi di letteratura popolare. È stata
pubblicata un'antologia di scrittori operai americani (Poèmes
d'ouvriers américains, traduits par N. Guterman et P.
Morhange dalle edizioni «Les Revues», 1930, 9 franchi,
Parigi) che ha avuto molto successo nella critica francese come si
vede dagli estratti pubblicati nel prospetto editoriale.
Nel 1925 alle «Editions Aujourd'hui» è stata
pubblicata una Antologie des écrivains ouvriers raccolta da
Gaston Depresle con prefazione di Barbusse (scritti, tra l'altro, di
Marguerite Andoux, Pierre Hamp ecc.).
La Libreria Valois ha pubblicato nel 1930: Henri Poulaille, Nouvel
âge littéraire nel cui prospetto editoriale sono
elencati i nomi di C. L. Philippe, Carlo Péguy, G. Sorel, L.
e M. Bonneff, Marcell Martinet, Carlo Vildrac ecc. (non appare se si
tratta di un'antologia o di una raccolta di articoli critici del
Poulaille). Da vedere i tentativi di Enrico Rocca nel «Lavoro
Fascista» per sollecitare una collaborazione letteraria di
operai. Critica di questi tentativi.
Romanzi e poesie popolaresche di Ferdinando Russo (in dialetto
napoletano).
Occorre ricordare onorevolmente, nel campo della letteratura per i
ragazzi, «Il Giornalino della Domenica» di Vamba con
tutte le sue iniziative e le sue organizzazioni. Per la
collaborazione di padre Pistelli (esempio raro di un grande filologo
che lavora genialmente per i ragazzi) cfr. l'articolo di Lea Nissim,
Omero Redi e le «Pístole» nella «Nuova
Antologia» del 1° febbraio 1928.
Cfr. Ernesto Brunetto, Romanzi e romanzieri d'appendice nel
«Lavoro Fascista» del 19 febbraio 1932.
Origine popolaresca del superuomo. (Cfr. pagina 23 bis). Su questo
argomento è da vedere l'opera del Farinelli Il romanticismo
nel mondo latino (3 voll., Bocca, Torino). Nel vol. 2°, un
capitolo dove si parla del motivo dell'«uomo fatale» e
del «genio incompreso».
Wells. Cfr. l'articolo di Laura Torretta, L'ultima fase di Wells,
nella «Nuova Antologia» del 16 luglio 1929. Interessante
e pieno di spunti utili per questa rubrica. Wells dovrà
essere considerato come scrittore che ha inventato un nuovo tipo di
romanzo di avventure, diverso da quello di Verne. Nel Verne ci
troviamo, generalmente, nell'ambito del verosimile, con una
anticipazione sul tempo. Nello Wells lo spunto generale è
inverosimile, mentre i particolari sono scientificamente esatti o
almeno verosimili; Wells è piú immaginoso e ingegnoso.
Verne piú popolare. Ma Wells è scrittore popolare
anche in tutto il resto della sua produzione: è scrittore
«moralista» e non solo nel senso normale ma anche in
quello deteriore. Però non può essere popolare in
Italia e in genere nei paesi latini e in Germania: è troppo
legato alla mentalità anglosassone.