da
Dominique Grisoni, Robert Maggiori
Guida a Gramsci
BUR, Milano 1975
RAPPORTO DI FORZE
Il problema del rapporto di forze è legato in Gramsci ai
problemi di tattica e di strategia di un partito rivoluzionario che,
con un'analisi storica sistematica, deve poter individuare i punti
di minor resistenza del gruppo dominante. Per cogliere con maggior
evidenza il problema dei rapporti fra struttura e superstruttura,
Gramsci analizza le forze operanti nella storia, in un dato momento
dello sviluppo delle forze produttive, in una società
determinata. Egli coglie diversi livelli dei rapporti di forze che;,
naturalmente, sono fra loro compenetrati:
1. «Un rapporto di forze sociali strettamente legato alla
struttura, oggettivo, indipendente dalla volontà degli
uomini» (Mach, EI p. 45, ER p. 68). Gramsci intende qui la
base materiale del concatenarsi dei diversi gruppi sociali che hanno
un posto, e una funzione precisi nel processo produttivo. Lo studio
di questa strutturazione iniziale del corpo sociale permette di
valutare le possibilità di trasformazione della
società e di distinguere e «controllare il grado di
realismo e di attuabilità delle diverse ideologie»
(ivi) nate sul terreno della società.
2. Rapporti di forza politici, costituiti dalla «valutazione
del grado di omogeneità, di autocoscienza e di organizzazione
raggiunto dai vari gruppi sociali» (ivi). Questo rapporto
può essere analiticamente considerato in tre momenti:a.
Momento economico-corporativo: l'omogeneità è sentita
a livello del gruppo professionale, non del gruppo sociale.
b. Momento economicistico: «si raggiunge la coscienza della
solidarietà di interessi di tutti i membri del gruppo
sociale, ma ancora nel campo meramente economico» (ivi). Le
classi dominanti cercano di «raggiungere una uguaglianza
politico-giuridica» con i gruppi dominanti e rivendicano la
loro partecipazione «alla legislazione e alla
amministrazione», ma ciò (preso isolatamente)
può portare solo a una serie di riforme.
c. Momento politico ed egemonico che «segna il netto passaggio
dalla struttura alla sfera delle super-strutture complesse» e
la fase in cui «le ideologie germinate precedentemente
diventano "partito", vengono a confronto ed entrano in lotta fino a
che una sola di esse... tende a prevalere, a imporsi, a diffondersi
su tutta l'area sociale determinando, oltre che l'unicità dei
fini economici e politici, anche l'unità intellettuale e
morale... creando così l'egemonia di un gruppo sociale
fondamentale su una serie di gruppi subordinati» (Mach, EI p.
46, ER p. 69). A questo punto, la classe operaia, consapevole che i
suoi interessi «possono e devono diventare gli interessi di
altri gruppi subalterni» (ivi), si pone al centro di un
sistema di alleanze e crea il partito rivoluzionario in grado di
conseguire la conquista del potere.
3. Rapporti di forze militari, che comprendono un livello
strettamente militare o «tecnico-militare» (armamenti,
tecniche di combattimento...) e un livello
«politico-militare» (lavoro del partito che deve
conquistarsi il sostegno delle forze popolari): da questi rapporti
dipende, dopo la conquista della società civile, il
rovesciamento violento della società politica che completa la
presa del potere da parte del proletariato.